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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Criptorchidismo ed ipospadia nella provincia di Ragusa:uno studio epidemiologico

Pietro Carbone, Felice Giordano, Fiammetta Nori, Irene Figà-Talamanca, Laura Lauria* , Alberto Mantovani**, Domenica Taruscio***Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Università di Roma “La Sapienza”*Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, ISS**Dipartimento di Sanità Alimentare ed Animale, ISS***Centro Nazionale Malattie Rare, ISSA questo studio hanno collaborato i medici pediatri della provincia di Ragusa riportati in fondo all'articolo

 

Criptorchidismo ed ipospadiasono due malformazioni dei genitali esterni maschili, che interessano rispettivamente la mancata discesa dei testicoli nello scroto (monolaterale o bilaterale) e lo sbocco dell’uretra, che si presenta nella porzione ventrale del pene. Si tratta di malformazioni che richiedono interventi chirurgici correttivi in età pediatrica e che possono comunque avere una ricaduta negativa sulla salute riproduttiva in età adulta.

L’incidenza media di ipospadia in Italia è del 2-4 per 1000 nati maschi,quella del criptorchidismo si attesta su valori simili.

 

In accordo con l’ipotesi estrogenica,esposizioni in utero ad interferentiendocrini (IE–Interferenti Endocrini,vedi il sito ISS http://www.iss.it/sitp/dist/ ), con effetto estrogenico o antiandrogenico, possono comportare alterazioni nel programma di sviluppo embrionale. Tali alterazioni possono determinare malformazioni dei genitali esterni maschili, la riduzione della fertilità in età adulta nonché un aumentato rischio dell’insorgenza di seminoma (tumore delle cellule germinali del testicolo). In risposta alle recenti preoccupazioni riguardanti l’aumento sospetto delle malformazioni congenite in zone inquinate della Sicilia, si è intrapreso uno studio epidemiologico nella provincia di Ragusa,un territorio con forte vocazione agricola (intensiva serricoltura).

 

Una preliminare analisi ecologica ha messo in relazione zone a diverso impatto fitosanitario con il numero dicasi malformati verificatisi in ciascuna di esse. A tal fine, i comuni della provincia sono stati raggruppati in zone ad alto, medio e basso impatto fitosanitario,secondo tre indici Istat (1):

 

1) numero di aziende con mezzi di irrorazione fitoiatrica;

2) numero dimezzi di irrorazione fitoiatrica;

3)numero di giornate di manodopera agricola.

 

Questa prima analisi ha messo in luce l’alta incidenza delle due malformazioni studiate in questa provincia(periodo 1998-2002) rispetto al resto del paese: 6,71‰ per l’ipospadia e 7,62‰ per il criptorchidismo (calcolate sul totale dei nati maschi). Inoltre l’incidenza risulta ben correlata con la variabile impatto fitosanitario, che aumenta, passando dal gruppo di comuni a basso impatto verso quelli a più alto impatto fitosanitario (Figura).

 

Queste osservazioni hanno stimolato un approfondimento attraverso uno studio analitico di tipo caso-controllo,avviato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. Grazie alla collaborazione dei pediatri di base della provincia di Ragusa sono state raccolte,tramite un questionario-intervista,informazioni su possibili esposizioni in utero, dai genitori di 90bambini affetti da malformazioni urogenitali(47-criptorchidi,42-ipospadici, 1con entrambi i difetti congeniti)nati nel periodo1998-2003. Come gruppo di controllo sono state intervistate203 famiglie di bambini senza difetti congeniti. La possibile esposizione ad IE è stata valutata sulla base di una matrice Esposizione-Occupazione (2) che ha permesso di definire tre livelli di esposizione: improbabile, probabile,molto probabile.

 

Nella Tabella sono presentati i principali risultati dello studio.

 

L’analisi logistica ha evidenziato un rischio più alto per esposizioni occupazionali ad IE. Questo dato, seppur non statisticamente significativo,mostra un incremento del rischio passando da esposizioni improbabili ad esposizioni molto probabili con un lieve trend di tipo dose-risposta. Questo incremento di rischio si osserva per genitori esposti ad IE sia nei tremesi precedenti il concepimento sia durante la gravidanza.

 

L’analisi logistica ha anche confermato condizioni note di rischio come la giovane età della madre e il basso peso alla nascita. Inoltre sono state evidenziate associazioni significative o borderline con patologie genitali materne (cisti ovariche-tumori benignidell’utero) e paterne (ipospadia, criptorchidismo, idrocele, erniainguinale, varicocele, ecc.), con l’uso del profilattico e l’alto consumo materno di alcol in gravidanza.

 

In conclusione, dall’analisi preliminare dei dati risulta in parte conferma tal’ipotesi estrogenica. Lo studio ha messo in evidenza un’associazione(non significativa) tra esposizioni professionali di ambedue i genitori ad IE e le due malformazioni studiate. Tuttavia l’associazione positiva, tra patologie genito urinarie parentali ecriptorchidismo ed ipospadia nella prole, conferma anche il ruolo di una predisposizione genetica e/o di una familiarità nell’eziologia di questi difetti congeniti. Particolarmente interessante è l’incremento di rischio associato all’alto consumo materno di alcol in gravidanza, un IE indiretto(3) e l’uso di profilattici che possono contenere spermicidi indicati come potenziali IE, quali il nonossinolo. Rimane infine da verificare il contributo dell’assunzione di residui attraverso il consumo di alimenti, di origine sia vegetale sia animale, prodotti localmente. È verosimile che in un’area con una forte presenza di aziende agricole, tale consumo non sia affatto trascurabile.

 

Considerate le limitazioni dello studio caso-controllo, basato su livelli di esposizione dedotti dalle informazioni raccolte tramite intervista, saranno necessari ulteriori approfondimenti attraverso indagini analitiche su matrici biologiche (analisi su sangue, urine, ecc.) al fine di valutare la reale esposizione a diversi composti riconosciuti come accertati o potenziali IE.

 

Riferimenti bibliografici

 

1  ISTAT. 5° Censimento generale dell’agricoltura 2000. Roma:ISTAT; 2002.

2  Van Tongeren M. et al. A Jobexposure matrix for potential endocrine-disrupting chemicals developed for a study into the association between maternal occupational exposureand hypospadias. Ann. Occup.Hyg. 2002;46(5): 465-77.

3  Emanuele N, Emanuele MA. The endocrine system. Alcoholalters critical hormonal balance. Alcohol Health and Reaserch World. 1997;21(1): 53-64.

 

 

I medici pediatri della provincia di Ragusa che hanno collaborato allo studio

 

Giuseppina Agosta, Aurelia Alia, Pietro Aurnia, Giuseppe Arcidiacono, Nunziata Barone, Carmela Calvo,Guglielmo Cartia, Diego Cimino, Maria Teresa Conti, Isabella Costanzo, Francesco Cultraro, Grazia D’Aquino,Maria Di Giacomo, Santa Di Raimondo, Franca Di Rosa, Carmelo Di Stefano, Emilia Domicoli, Anna Gallo,Francesco Gambuzza, Simone Gangarossa, Rolando Genovese, Mario Giannone Malavita, Luigi Giunta, Giuseppe Inì,Maria La Boria, Walther La Delfa, Gaetano Lentini, Giuseppina Leontini, Graziella Linguanti, Luigi Lo Giudice, MariaMazza, Angela Miccichè, Andrea Nocita, Angelo Occhipinti, Luigi Oliva, Salvatore Panasia, Giovanna Perrinella,Giuseppina Pisani, Anna Purromuto, Orazio Quattrocchi, Renata Ragusa, Maria Ragusa, Maria Carlotta Ragusa, DanielaRomano, Rosa Scillieri, Maria Siligato, Santa Spadaro, Emanuela Spata, Grazia Lina Tinnirello, Bartolo Turlà, RosaVernuccio, Natalino Zisa.

Si ringrazia per la collaborazione il Dott. Sebastiano Bianca (ISMAC - Indagine Siciliana Malformazioni Congenite).

 

Il commento

 

Alberto Mantovani Dipartimento di Sanità alimentare ed Animale, ISS

La Strategia Europea per l’Ambiente e la Salute, lanciata dalla Commissione europea per il periodo 2004-2010 (http://europa.eu.int/comm/... ), chiama ad un’azione coordinata nei confronti di rischi derivanti dall’ambiente di vita e dall’alimentazione,con particolare riguardo alla salute dei bambini, considerati sia come futuro della società sia come fascia di popolazione più vulnerabile a rischiassociati allo stile di vita e all’esposizione a sostanze chimiche. L’indagine presentata si muove pertanto nella direzione indicata dalla Strategia Europea per l’Ambiente e la Salute, in quanto mira ad identificare fattori di rischio multipli connessi con l’ambiente, l’alimentazione e gli stili di vita, coinvolgendo attivamente gli operatori sanitari dell’area selezionata. I dati ottenuti vanno, ovviamente, considerati risultati preliminari di un’indagine pilota: inoltre, l’area prescelta presenta alcune caratteristiche specifiche dal punto di vista socioeconomico ed ambientale, ad esempio per la sua forte vocazione agricola. Nonostante queste doverose considerazioni, lo studio indica un percorso di attività da sostenere: dalle osservazioni con studi ecologici all’ulteriore studio di tipo analitico, con coinvolgimento di varie figure di operatori della salute, pediatri compresi. Lo studio suggerisce alcuni aspetti interessanti, da approfondire con ulteriori indagini. In particolare, meritano attenzione il ruolo delle abitudini alimentari materne e l’associazione di criptorchidismo ed ipospadia con patologie del tratto genito-urinario; quest’ultima indicazione potrebbe suggerire ulteriori studi sulle interazioni fra predisposizione genetica e fattori, in senso lato, ambientali riguardo alle malformazioni dell’apparato riproduttivo.