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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Counselling e livello di attività fisica dei medici di medicina generale in provincia di Trento, 2006

Pirous Fateh-Moghadam1, Enrico Nava2, Anna Maria Moretti2 e Florida Leo2*
1Servizio Osservatorio Epidemiologico, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento
2Servizio Promozione ed Educazione alla Salute, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento

La pratica di un’attività fisica moderata e regolare riveste un ruolo importante nell’influenzare l’aspettativa di vita: si stima infatti che riduca di circa il 10% la mortalità per tutte le cause (1). Le persone attive presentano un rischio notevolmente ridotto di andare incontro a patologie di tipo cardiovascolare, ictus ischemico, diabete del tipo 2, cancro del colon, osteoporosi, depressione e traumi da caduta (2); inoltre la sedentarietà combinata con una cattiva alimentazione è alla base dell’attuale epidemia di obesità.
Dallo Studio PASSI (3) condotto nel 2005 risulta che in Trentino il 49% delle persone intervistate riferisce di effettuare un lavoro pesante o di aderire alle raccomandazioni sull’attività fisica, mentre il 40% pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato e l’11% è completamente sedentario. Oltre la metà della popolazione trentina non raggiunge i livelli raccomandati dalle linee guida internazionali (almeno 30 min di attività moderata per almeno 5 giorni oppure almeno 20 min di attività intensa per almeno 3 giorni). Circa il 37% degli intervistati riferisce di aver ricevuto il consiglio di praticare attività fisica (4).
Tra gli interventi fortemente raccomandati dalla Task Force on Community Preventive Services degli USA (2), al fine di aumentare il livello di attività fisica nella popolazione, vengono indicati programmi stabiliti a seconda delle esigenze delle singole persone. Ambito questo in cui il ruolo del medico di medicina generale (MMG) riveste una particolare importanza (5, 6).
In seguito a una prima indagine conoscitiva sulle opinioni degli MMG relative alla promozione dell’attività fisica negli anziani (7), nel 2005 sono stati organizzati una serie di corsi di aggiornamento professionale sul nselling rivolti agli MMG (circa 50 partecipanti in due edizioni). Successivamente sono state elaborate e spedite a tutti gli MMG delle linee guida per il counselling dell’attività fisica (8).
Obiettivo della presente indagine era quello di verificare l’eventuale modifica nell’atteggiamento degli MMG rispetto al counselling dovuto alle iniziative intraprese, la diffusione e la qualità del counselling ed il livello di attività fisica praticata dagli stessi MMG.
È stato condotto uno studio trasversale di prevalenza tramite somministrazione telefonica di un questionario pretestato e previamente inviato per posta a tutti gli MMG del Trentino (n. 398). Per il questionario sono state utilizzate, oltre ad alcune domande specifiche sulla realtà trentina, le stesse domande del questionario PASSI 2005. L’archiviazione e l’analisi dei dati sono state effettuate tramite il software Epi-Info 3.3.
Hanno risposto complessivamente 365 MMG, circa il 92% dei medici attivi in Trentino. Il 73% dei medici intervistati era di sesso maschile. In media i medici avevano un’anzianità di laurea di 23 anni. Il 92% dei medici intervistati dichiara di aver ricevuto il materiale informativo inviato. Tra coloro che hanno ricevuto il materiale, il 35% dichiara di aver in seguito dato più consigli sull’attività fisica. Il 91% afferma di aver dato regolarmente consigli, negli ultimi 6 mesi, sull’attività fisica ai propri assistiti. Il 59% riferisce di darne a tutti i pazienti ed il 41% ne dà solo ad alcuni gruppi (in ordine decrescente di frequenza: persone in soprappeso, diabetici, anziani). L’87% degli intervistati è stato in grado di indicare anche tipo, frequenza e durata dell’attività da svolgere. Il 43% dei medici si limita a dare un consiglio sull’attività senza indicare anche una struttura precisa dove poterla esercitare, un'informazione che viene fornita solo dal 39% degli intervistati. L’88% s’informa in visite successive sull’andamento dell’attività consigliata. La percentuale di medici che riferisce di dare un consiglio completo (tipo, frequenza, durata e follow up) è del 68%.
Per quel che riguarda il livello di attività fisica praticato dai medici, il 12% degli MMG risulta essere completamente sedentario, il 48% pratica qualche attività fisica e il 40% ne pratica a livello indicato dalle linee guida.
La sedentarietà degli MMG è significativamente associata ad un livello inferiore di counselling: tra i sedentari il 78% riferisce di consigliare regolarmente i propri assistiti contro il 92% dei non sedentari (RR = 2,8; IC al 95% 1,4-7,5). Inoltre, la capacità di indicare una struttura dove praticare attività fisica è inferiore tra i sedentari (26%) rispetto ai non sedentari (41%), anche se tale differenza non risulta statisticamente significativa (p = 0,07). Per contro, il 41% di chi ha ricevuto la guida indica anche una struttura, contro il 23% di chi dichiara di non averla ricevuta; anche in questo caso le differenze sono al limite della significatività statistica (p = 0,06).Questo studio ha dimostrato che le attività di promozione del counselling realizzate, in particolare l’invio di materiale informativo agli MMG, sono risultate efficaci nell’aumentare di oltre un terzo il livello di counselling praticato da parte degli MMG, anche se tale valore potrebbe rappresentare una sovrastima dovuta al fatto che si tratta di dati riferiti dagli stessi medici.
Il livello di attività fisica esercitata dagli MMG è associata al counselling da loro effettuato, analogamente a quanto si osserva a proposito della relazione tra abitudine al fumo del medico e rispettivo counselling. Infatti, la probabilità di non ricevere consigli sull’attività fisica è raddoppiata per chi viene assistito da un medico sedentario.
Nel 2006 i corsi di formazione sono stati indirizzati, oltre agli MMG, anche a personale non medico al fine di aumentare ulteriormente l’attività del counselling in provincia di Trento.
Questo studio ha anche dimostrato l'utilità dello Studio PASSI, che ha permesso di evidenziare problemi e porre le basi per un utile approfondimento, compresa la valutazione di un intervento. La sua trasformazione in sistema di sorveglianza continuo nel tempo prevista per il 2007 permetterà il futuro monitoraggio dell’andamento del counselling e dei suoi auspicati effetti sul livello di attività fisica esercitata nella popolazione.

Riferimenti bibliografici
1.  Kahn EB, Ramsey LT, Brownson RC, et al. The effectiveness of interventions to increase physical activity. A systematic review. Am J Prev Med 2002;22(4S):73-107.
2. Task Force on Community Preventive Services. Recommendations to increase physical activity in communities. Am J Prev Med 2002;22(4S):67-72.
3. Fateh-Moghadam P, Bertozzi N, Bietta C, et al. Livelli di attività fisica e counselling dei medici nella popolazione delle Asl partecipanti allo studio Passi. Not Ist Super Sanità - Inserto BEN 2006; 19(9): v-vi.
4.  Il rapporto dello Studio PASSI 2005 del Trento è disponibile all'indirizzo: http://www.epicentro.iss.it/passi/pdf/Passi_TN-05.pdf
555.  Estabrooks PA, Glasgow RE, Dzewaltowski DA. Physical activity promotion through primary care, JAMA 2003;289:2913-6.
6.  Elley CR, Kerse N, Arroll B, et al. Effectiveness of counselling patients on physical activity in general practice: cluster randomised controlled trial. BMJ 2003;326:793.
7. iffer S, Fateh-Moghadam P, Nava E, et al. La promozione dell’attività fisica nell’anziano: le opinioni dei medici di famiglia nella provincia di Trento. Not Ist Super Sanità - Inserto BEN 2005;18(1):i-ii.
8. Le linee guida si possono consultare all'indirizzo: http://www.epicentro.iss.it/...

((*) Si ringrazia per la collaborazione: Nicoletta Anselmi (Valle di Sole), Maria Pia Baldessari (Distretto Vallagarina), Viviana Faggioni (Bassa Valsugana), Paola Felis (Fiemme e Fassa), Silvana Fellin (Alto Garda), Marta Giuliani (Giudicarie), Cinzia Vivori (Vallagarina), Loredana Zamboni (Valle di Non), Cristina Zortea (Primiero), Letizia Zottele (Alta Valsugana), Roberta Zuccatti (Trento e Valle dei Laghi)