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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Stato nutrizionale dei bambini delle scuole primarie nella provincia di Bari e fattori associati. Bari, giugno 2007

Giandomenico Losacco1, Susi Epifani1, Gabriele Fontana2, Alberto Perra2, Nancy Binkin2, Chiara Cattaneo2, Antonino Bella2 e Giuseppe Miccolis1
1Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione, ASL 5 Bari

2Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità

 

 

Da numerosi studi è emerso che il sovrappeso e l’obesità in età infantile sono associati a un maggior rischio di obesità e di malattie cronico-degenerative nell’età adulta (1). Negli ultimi 30 anni la dimensione dell’obesità è triplicata in molti Paesi europei ed è in continuo aumento, al punto che l’OMS ha definito l’obesità un problema di salute pubblica di proporzioni epidemiche, e la sua prevenzione un obiettivo prioritario (2).
La prevalenza di obesità giovanile è dieci volte maggiore rispetto agli anni Settanta. In Europa sono in sovrappeso il 20% dei bambini, con picchi del 34% tra i maschi e del 35% tra le femmine di età compresa fra 6 e 9 anni; di questi, un terzo sono obesi.
In Italia non esistono dati certi riguardo la prevalenza di sovrappeso e obesità tra i bambini in età scolare. I dati a disposizione vengono forniti dall’ISTAT (autoriferiti e con fasce d’età molto ampie) e da diversi studi condotti a livello regionale e di ASL (effettuati con indici poco confrontabili a livello nazionale).
Per ovviare a tale mancanza di informazioni, il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) ha promosso un progetto per la sperimentazione della sorveglianza nutrizionale dei bambini delle scuole primarie, in collaborazione con regioni e ASL. Nell’ambito di tale iniziativa, a giugno del 2007, la ASL 5 di Bari, in collaborazione con il l’Istituto Superiore di Sanità e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Bari, hanno realizzato il secondo studio pilota, dopo quello realizzato nella ASL 4 di Terni nel maggio dello stesso anno (3).
Il protocollo dell’indagine è comune a entrambe le indagini. Nello studio di Bari tuttavia si è optato per l’introduzione di un ulteriore breve questionario rivolto ai genitori sull’alimentazione, l’attività fisica, e la sedentarietà dei bambini e sulla percezione dello stato nutrizionale del proprio bambino.
Le 25 classi oggetto di indagine sono state selezionate mediante campionamento a grappolo (cluster survey design) (4); l’unità di campionamento è la singola classe di terza elementare, selezionata col metodo della probabilità proporzionale alla dimensione (probability proportional to size). Sono stati inclusi nello studio tutti i bambini che il giorno dell’indagine erano presenti nelle classi campionate e che avevano restituito a scuola il consenso firmato dai genitori.
Il giorno dell’indagine i ricercatori hanno rilevato peso e altezza dei bambini per il calcolo dell’indice di massa corporeo (IMC). Il peso è stato misurato con bilance digitali da terra (± 50 g) e l’altezza con stadiometri portatili (± 1mm). Gli alunni sono stati pesati e misurati vestiti, ma senza scarpe o maglioni, annotando i capi di abbigliamento indossati, per poi farne la tara in sede di analisi. Il confronto dell’IMC di ogni bambino con i valori di riferimento internazionali adottati dall'International Obesity Task Force (secondo le curve di Cole e Bellizzi) permette di classificarlo come normopeso, sovrappeso od obeso (5). I valori di riferimento sono differenti per maschi e femmine. I bambini sono stati classificati come sovrappeso se il loro IMC superava il 90° percentile per il loro gruppo di età in mesi e obesi se superava il 97° percentile.
È stato utilizzato un breve questionario anonimo standardizzato per indagare sui comportamenti dei bambini; a tali domande, lette dal ricercatore nelle classi, i bambini hanno risposto in autonomia per iscritto. Con la collaborazione degli insegnanti, un questionario di due pagine è stato distribuito, unitamente alla lettera per il consenso a partecipare allo studio, ai genitori dei bambini. Dei 518 bambini selezionati, 446 (86%) erano presenti il giorno dell’indagine; di questi, 399 (77%) hanno compilato il questionario e sono stati pesati e misurati. Ottantaquattro famiglie (16%) hanno negato la partecipazione del proprio figlio/a e 35 alunni (7%) erano assenti il giorno dell’indagine. L’età media del campione è stata di 8 anni e 8 mesi (range 8-10). Il 50,6% è stato rappresentato da maschi.
Il 65,1% dei bambini era normopeso (IC 95% 60,1-69,7), il 24,4% sovrappeso (IC 95% 20,3-29,0) e il 10,6% obeso (IC 25% 7,8-14,1). Le differenze di stato nutrizionale per sesso non sono risultate significative.
Riguardo le abitudini alimentari, il 16% dei bambini ha riportato di non aver fatto colazione la mattina dell’indagine. La merenda di metà mattinata dovrebbe fornire circa 100 calorie, ossia l’equivalente di uno yogurt, di un frutto, o di un succo di frutta non zuccherato; solo il 4% dei bambini ha mangiato a merenda esclusivamente uno di questi tre alimenti. Il questionario sull’ambiente scolastico ha dimostrato che non sono presenti, sul territorio, scuole con un programma per la distribuzione di merende salutari. È in genere raccomandato che i bambini svolgano almeno un’ora di attività fisica al giorno (6).
Dai dati raccolti si evince che solo il 26% dei bambini si è recato a scuola a piedi o in bici il giorno dell’indagine. Nonostante il 70% dei bambini partecipi ad attività sportiva al di fuori della scuola, solo il 25% lo fa almeno 2 volte a settimana. Inoltre, il 31% dei bambini riferisce di non aver giocato all’aperto nel pomeriggio precedente all’indagine. Pochi bambini sembrano raggiungere i livelli di attività fisica giornalieri raccomandati. Il questionario sull’ambiente scolastico ha rivelato che il 68% delle 25 scuole incluse nell’indagine non fa svolgere le 2 ore settimanali raccomandate di attività motoria; inoltre l’attività fisica durante la ricreazione non è regolare.
I comportamenti sedentari, quali passare lunghe ore davanti alla TV o ai videogiochi, sono una delle cause che conducono all’obesità (7). L’85% dei bambini guarda la TV o gioca ai videogiochi nel pomeriggio dopo la scuola, e quasi la metà dei bambini guarda la TV anche al mattino.
Dal questionario somministrato ai genitori si evince che il 61% dei genitori di bambini in sovrappeso, ed il 20% di genitori di bambini obesi considerano i propri figli normopeso. Inoltre, il 78% dei genitori con bambini in sovrappeso e il 35% di quelli con bambini obesi hanno dichiarato che i loro figli mangiano troppo poco o in quantità adeguata. Non sono state osservate differenze statisticamente significative tra una corretta percezione dello stato nutrizionale ed il livello di istruzione delle madri.
È emersa un’alta corrispondenza delle risposte date dagli alunni e dai genitori per certe variabili (ad esempio, tragitto da e verso la scuola, consumo di merenda a metà mattinata), mentre per altre variabili (sport e numero di giorni di sport, chi decide l’uso della TV), la corrispondenza è stata molto più bassa. In questo caso, non è stato ancora chiarito se sono più affidabili le risposte fornite dai genitori o dai figli.
Lo studio ha rivelato che lo stato nutrizionale dei bambini delle classi terze primarie nella ASL barese è allineato con gli alti livelli riportati in altri studi fatti in Italia, con un terzo dei bambini in sovrappeso od obesi. Attraverso gli indicatori scelti si è registrata un’alta prevalenza dei fattori di rischio comportamentali indicati in letteratura per l’obesità: mancato consumo della prima colazione, attività fisica ridotta e sedentarietà.
Infine, è stato evidenziato, che i genitori sono spesso ignari dello stato nutrizionale dei loro bambini, con scarsa disponibilità a impegnarsi per cambiarne stile di vita nutrizionale.
I risultati dimostrano infine l’opportunità e la fattibilità di indagini scolastiche sulla situazione nutrizionale dei bambini delle scuole primarie. Il recente avvio della sperimentazione del sistema di sorveglianza, finanziato dal CCM, basato sulla partecipazione volontaria di regioni e ASL, fornirà l’opportunità di documentare e monitorare lo stato nutrizionale dei bambini e il livello dei fattori di rischio modificabili, e permetterà una migliore comprensione di quale sia la percezione del problema da parte dei genitori, costituendo il primo passo verso qualsiasi azione.

Riferimenti bibliografici
1. Disponibile all'indirizzo: www.who.int/whr/2002/en/whr02_en.pdf
2. WHO. The challenge of obesity in the WHO Europpean Region and the strategies for response. WHO Regional Office for Europe; 2006.
3. Fontana G, Cristofori M, Cattaneo M, et al. Stato nutrizionale dei bambini delle scuole primarie nella provincia di Terni e fattori correlati”. Not Ist Super Sanità - Inserto BEN 2007;20(9):i-iii.
4. Bennet S, Woods T, Liyanage WM, et al. A simplified general method for cluster-sample surveys of health in developing countries. Rapp Trim Statist Sanit Mond 1991;44:98-101.
5. Cole TJ, Flegal KM, Bellizzi M, et al. Establishing a standard definition for child overweight and obesity worldwide: international survey. BMJ 2000;320:1-6.
6. WHO. European charter on counteracting obesity. WHO; 2006.
7. Celi F, De Giorgi G, Molinari DF, et al. Epidemiology of overweight and obesity among school children and adolescents in three provinces of central Italy, 1993-2001. Study of potential influencing variables. 2007.
8. Campbell M, Williams J, Hampton A, et al. Maternal concern and perceptions of overweight in Australian preschool-aged children. MJA 2006;184(6):274-7.