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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Passi d'Argento: la sperimentazione di un sistema di sorveglianza della salute delle persone con 65 o più anni (over 65)

Lilia Biscaglia1, Amedeo Baldi2, Giuliano Carrozzi3, Marco Cristofori4, Alberto Perra1 e il gruppo PASSI d’Argento*

1Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma

2ASL 1 Massa e Carrara, Zona Lunigiana

3AUSL Modena

4Servizio di Epidemiologia, ASL 4, Terni

 

L’invecchiamento della popolazione rappresenta “un trionfo e una sfida” per la nostra società (1). Da un lato, il progressivo invecchiamento della popolazione, particolarmente accentuato in Italia, è destinato ad accrescere la richiesta di interventi che gravano sul sistema sociale e sanitario. Dall’altro, le persone over 65 rappresentano una preziosa risorsa per la società spesso poco valorizzata. È in tale contesto che, nel 2007, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, tramite il Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM), ha incaricato la regione Umbria di definire un modello di indagine periodica, da promuovere a livello nazionale, sulla qualità della vita nelle persone over 65 che rappresentano circa il 25% della popolazione totale del Paese.

 

Obiettivo principale del Progetto PASSI d’Argento, le cui finalità e gli aspetti innovativi sono stati già descritti in precedenti articoli (2, 3), è quello di testare un sistema di sorveglianza che descriva nel tempo l’evoluzione della qualità della vita e dello stato di salute della popolazione over 65.

 

Le informazioni raccolte nel Progetto PASSI d’Argento permetteranno di produrre degli indicatori sulla popolazione generale che, essendo sensibili al cambiamento nel tempo, rappresenteranno bene l’evoluzione dei fattori determinanti di salute e di autosufficienza, ma anche della penetrazione degli interventi realizzati dalle famiglie e dai servizi dell’area sociale e sanitaria. Ciò favorirà l’adozione o il miglioramento di misure tese a promuovere la qualità della vita degli over 65 e a ridurre i costi dell’assistenza. Il Progetto, di durata biennale (2008- 10), prevede di realizzare due successive indagini multiregionali. Nel marzo del 2009 ha avuto avvio la prima indagine multiregionale, che si è svolta contemporaneamente in 7 regioni italiane: Sicilia, Puglia, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Valle d’Aosta.

 

Il Progetto, pur appoggiandosi su obiettivi e metodi della sorveglianza di popolazione oramai ben sperimentati nel nostro Paese (4, 5), ha diversi aspetti innovativi, come la necessaria integrazione, per la sua esecuzione e per la conseguente utilizzazione dei risultati, dei servizi socio-sanitari. Dalla necessità per i servizi di integrarsi nell'interpretazione dei risultati e nelle azioni da essi suggerite, deriva la necessità di descrivere la popolazione over 65 in rapporto ad alcune caratteristiche sociali e/o sanitarie che richiedono un diverso tipo di attenzione o di intervento da parte della società civile o dei servizi socio-sanitari. Si è così sperimentata la descrizione della popolazione degli over 65 in 4 gruppi: a) in buone condizioni di salute; b) a rischio di fragilità; c) con segni di fragilità; d) con condizioni di disabilità misurata utilizzando l’indice di Katz (6).

 

Tabella 1

 

In un'ottica di orientamento all’azione, ciascun gruppo (Tabella) identifica target di interventi specifici che, ad esempio, per le persone disabili includono prevalentemente azioni di prevenzione terziaria, per le persone con segni di fragilità interventi di contrasto efficace e di assistenza mentre per le persone con rischio di fragilità, in forza della modificabilità stessa di tali rischi, con interventi anche di prevenzione primaria che, andando ad agire su alcuni fattori di rischio quali, ad esempio, l’abitudine al fumo o l’isolamento sociale, possono contrastare l’insorgenza di uno stato di fragilità. Il gruppo di persone in buone condizioni di salute include quelli per i quali, come d'altronde per le persone con le stesse caratteristiche delle età più basse, sono richiesti in prima istanza interventi di protezione e promozione della salute da parte del sistema socio-sanitario, mentre alla società civile sono richiesti una visione e azioni di valorizzazione delle loro risorse potenziali per gli altri componenti la società (1).

 

In ciascuna regione è stato selezionato un campione random rappresentativo di persone con età ≥ 65 anni non istituzionalizzate. Il livello di rappresentatività del campione, estratto utilizzando la lista completa dell’anagrafe sanitaria dei residenti nelle ASL, era diverso in ogni regione: ASL in Liguria (ASL 3 Genovese); ASL e regionale in Umbria e Valle d’Aosta, esclusivamente regionale nelle altre regioni. Per la raccolta dei dati è stato utilizzato un questionario standardizzato già precedentemente testato (2). Il questionario, somministrato telefonicamente o faccia a faccia, è stato utilizzato da operatori appositamente formati dei servizi dell’area sociale e sanitaria. Ciascuna persona campionata inizialmente (titolare) poteva essere sostituita da una persona dello stesso sesso e classe di età (65-74 anni, ≥ 75 anni) nei seguenti casi: rifiuto a essere intervistato, irreperibilità, impossibilità a sostenere l’intervista direttamente o grazie al supporto del proxy (una persona di fiducia indicata dal campionato) a causa delle condizioni di salute riferite o desunte dal test sulla memoria e l’orientamento temporale. Le aree indagate mediante il questionario sono state: stato di salute e qualità della vita percepita, isolamento sociale, depressione, cadute, autosufficienza, stili di vita, vaccinazione antiinfluenzale, ruolo delle attività socio-sanitarie di prevenzione e assistenza.

 

I risultati presentati in questo articolo si riferiscono al campione di 2.859 persone intervistate nelle seguenti regioni: Puglia, Umbria, Toscana, Liguria, Valle d’Aosta. Non sono presentati i dati relativi al campione delle regioni Sicilia ed Emilia-Romagna. L’analisi è stata condotta utilizzando il software Epi Info versione 3.5.1.

 

L’83% delle persone era stato intervistato per telefono vs il 17% intervistato con modalità faccia a faccia. Il 25% delle interviste è stato reso possibile grazie al proxy, che ha aiutato e sostenuto l’anziano durante l’intervista. Nel campione, le persone sostituite erano 569 (20%), di queste 109 erano state sostituite perché avevano rifiutato l’intervista (3,7%).

 

Nel campione il 41% delle persone risultava essere in buone condizioni di salute, il 30% era a rischio di fragilità, il 15,9% mostrava segni di fragilità, mentre il 13,1% era costituito da persone non autosufficienti in almeno 1 ADL (Activities of Daily Living).

 

In accordo con l’approccio della sorveglianza di popolazione, a fianco di alcune variabili che sono state studiate per classificare la popolazione degli over 65 nei 4 gruppi, altre variabili sono state studiate trasversalmente allo scopo di verificare se vi fosse una diversa frequenza all’interno dei diversi gruppi. È il caso, ad esempio, dell’anzianorisorsa, definibile come la persona che offre supporto o aiuto all’interno della propria famiglia o della comunità svolgendo attività di volontariato. L’essere una risorsa per la famiglia o la comunità riguardava globalmente il 53,4% del campione. Nell'indagine è emerso che quasi 1 persona su 2 (46% del campione) costituiva una risorsa per la famiglia ovvero dichiarava di prendersi cura di familiari o nipoti di età inferiore ai 14 anni o di fornire sostegno ad altri anziani. L’8% delle persone costituiva una risorsa per la comunità in quanto era stato impegnato, nell’ultimo anno, in attività di volontariato. La quota di anziani-risorsa era statisticamente differente nei quattro sottogruppi individuati tra le persone in salute; quasi il 70% rappresentavano una risorsa mentre la percentuale di anziani-risorsa tra le persone a rischio di fragilità e con segni di fragilità era rispettivamente pari al 58,6% e al 36,9%. Tra le persone non autosufficienti gli anziani-risorsa erano il 16,3%.

 

In conclusione, l’indagine ha permesso di testare gli aspetti metodologici e procedurali di un sistema di sorveglianza sulla popolazione over 65, basato su indagini periodiche e sostenibile con le risorse dei servizi socio-sanitari.

 

In particolare, sembra che esistano ampi margini di manovra per interventi che, mirati e portati avanti congiuntamente ed efficacemente dagli operatori socio-sanitari, possono agire soprattutto sulla prevenzione dei fattori di rischio di fragilità, la maggior parte dei quali sono modificabili attraverso la promozione della salute e i cambiamenti di comportamento degli anziani, unitamente alla comunicazione e al miglioramento di servizi conosciuti e disponibili.

 

È emerso, infine, che gli anziani sono una risorsa, diffusi trasversalmente e poco valorizzati nel contesto studiato, salvo che nelle famiglie. Ai decisori e alla comunità grava la responsabilità di aprire loro degli spazi di valorizzazione, promuovendo e tutelando la salute delle persone over 65 che, ora più che mai, si confermano essere un’importante risorsa per la società.

 

Riferimenti bibliografici

1. World Health Organization. Active ageing: a policy framework; 2002. Disponibile all’indirizzo: http://www.who.int/...

2. Cristofori M, Binkin N, Perra A, et al. "PASSI d'Argento": primo studio pilota sul distretto di Orvieto. Un'indagine su salute e qualità di vita nella terza età. Not Ist Super Sanità - Inserto BEN 2008;21(9):i-ii.

3. Perra A, Biscaglia L. È partito il progetto PASSI d'Argento: un occhio attento alla salute e al ruolo della terza età nella società italiana. Not Ist Super Sanità - Inserto BEN 2009;22(3):iv.

4. Gruppo Tecnico di Coordinamento del Progetto di sperimentazione del "Sistema di Sorveglianza PASSI". Sistema di Sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2007 (Rapporti ISTISAN 07/30).

5. Spinelli A, Baglio G, Cattaneo C, et al. OKkio alla SALUTE: promozione della salute e crescita sana nei bambini della scuola primaria. Ann Ig 2008;20:337- 44.

6. Katz S, Downs TD, Cash HR, et al. Progress in development of the index of ADL. Gerontologist 1970;10:20- 30.

 

*Gruppo coordinatori regionali PASSI d’Argento: Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Mauro Mirri (Regione Emilia-Romagna); Alessandra Battistella, Rosamaria Cecconi, Patricia Fortini, Marco Macchi, Daniela Mortello, M. Letizia Santolamazza (Regione Liguria); Maria Teresa Balducci, Pasqua Benedetti, Daniela Prota (Regione Puglia); Achille Cernigliaro, Rita Costanzo, Pietro Antonio Guzzo, Patrizia Miceli, Simonetta Rizzo (Regione Sicilia); Amedeo Baldi, Alessandro Pasqua, Francesco Profili, Matilde Razzanelli, Loredana Tavernelli (Regione Toscana); Carla Bietta, Vincenzo Casaccia, Marco Cristofori, Ubaldo Bicchielli, Carla Gambarini (Regione Umbria); Salvatore Bongiorno, Rosa Maria Cristaudo (Valle d’Aosta).