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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Ospedalizzazione per varicella in Sicilia dopo l'introduzione della vaccinazione

Mario Cuccia1, Sebastiano Pollina Addario2, Achille Cernigliaro2 e Viviana Palmigiano3

1Servizio di Epidemiologia, AUSL 3, Catania

2Dipartimento Osservatorio Epidemiologico, Regione Sicilia, Palermo

3Scuola Specializzazione Igiene e Medicina Preventiva, Università degli Studi di Catania

 

La varicella è una malattia infettiva, tipica dell’infanzia, caratterizzata da un’elevata contagiosità (R0 = 12-14) e morbosità e da una bassa mortalità. Il decorso clinico è più severo nei soggetti affetti da immunodeficienza ed in età adolescenziale ed adulta.

 

In Italia, i soggetti di 11-14 anni sieronegativi al virus della varicella sono circa il 20% (1), mentre nei Paesi nordeuropei non superano il 10%. L’elevata contagiosità impone che, per mirare ad interrompere la circolazione del virus, bisogna conseguire elevate coperture vaccinali (>80%), al fine di evitare un avanzamento dell’età dell’infezione. La regione Sicilia, con apposita normativa (2), ha inserito nel proprio calendario vaccinale la vaccinazione antivaricella con la seguente strategia:

  • offerta attiva e gratuita (da gennaio 2003) del vaccino ai nuovi nati nel corso del 15° mese di vita;
  • offerta attiva e gratuita ai dodicenni anamnestico-negativi a partire dalla coorte del 1991;
  • offerta gratuita non attiva a tutti i soggetti suscettibili appartenenti a coorti precedenti.

Nel corso della campagna vaccinale è stato utilizzato il vaccino Varivax®.

 

La copertura vaccinale è progressivamente cresciuta e nella coorte del 2005 ha raggiunto un valore medio regionale del 70% (intervallo 54,2-87,5% nelle nove province siciliane). A cinque anni dall’introduzione, il Servizio di Epidemiologia dell’AUSL 3 di Catania ha condotto un’indagine osservazionale retrospettiva, per stimare l’effetto della vaccinazione sulla frequenza di casi di varicella che richiedono ricovero in ospedale. Considerando i limiti di sensibilità dei sistemi di notifica della malattia, si è ritenuto più valido utilizzare i ricoveri per varicella come endpoint per la misura dell’impatto della vaccinazione. L’indagine è stata realizzata mediante lo studio dell’andamento dei ricoveri per varicella registrati dal 2002 al 2007 nei residenti nella regione Sicilia, tramite l’analisi del database delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) presso l’Assessorato regionale alla Sanità, con le seguenti fasi:

  • selezione delle SDO con associata diagnosi di varicella codice ICD-9:0.52 (verifica effettuata dalla prima alla quinta diagnosi);
  • mediante il software Excel si è proceduto a disaggregare i dati dei ricoveri sulla base delle seguenti fasce d’età: 0- 15 mesi (non vaccinabili), 16-48 mesi, 5-14 anni, 15-40 anni, >40 anni;
  • stratificazione dei ricoveri in base alla gravità clinica utilizzando le seguenti definizioni:
  • varicella non complicata:SDO riportante il solo codice 0.52.9 (varicella senza menzione di complicazioni);
  • varicella complicata: SDO riportante uno dei seguenti codici: 052.0 (encefalite postvaricella), 052.1 (polmonite emorragica da varicella), 052.7 (varicella con altre complicazioni specificate), 052.8 (varicella con complicazioni non specificate).

Limitatamente ai residenti nella provincia di Catania, è stata effettuata la verifica della copertura vaccinale dei soggetti ricoverati per varicella presso l’anagrafe vaccinale provinciale.

 

Sono stati selezionati 1.200 ricoveri: 995 non complicati e 205 complicati.

 

Considerando come baseline i 346 ricoveri del 2002 (anno immediatamente antecedente all’inizio dell’offerta) è stata registrata una riduzione sin dal 2003 che si è confermata negli anni successivi. In particolare, per i ricoveri non complicati la riduzione (Figura) è stata del 32% nel 2003, del 36% nel 2004, del 52% nel 2005, del 54% nel 2006 e dell'80% nel 2007 rispetto al valore iniziale del 2002. Analogamente, per i ricoveri complicati si è osservato la stessa tendenza, del 7% nel 2003, del 30% nel 2004, del 61% nel 2005, del 67% nel 2006 e del 75% nel 2007 rispetto al valore iniziale del 2002. Per quanto riguarda l’andamento complessivo dei ricoveri per fasce d’età si è riscontrato che:

  • in quella dei non vaccinabili (0-15 mesi) si è passati dai 69 casi del 2002 ai 14 (-79%) del 2007, nessuno dei quali complicato;
  • nella fascia d’età (16-48 mesi) si è passati dai 100 casi del 2002 ai 5 (-95%) del 2007;
  •  nelle due fasce (15-40 anni) per le quali non è prevista un’offerta attiva, si è passati dai 94 casi del 2002 ai 39 (-58%) del 2007;
  • nella fascia >40, baseline 12 ricoveri nel 2002, il numero dei ricoveri appare sostanzialmente stabile dopo l’introduzione della vaccinazione, oscillando fra un massimo di 18 casi (2004) ed un minimo di 8 (2006).

In particolare, tra gli over 40 sono stati rilevati in totale 77 casi (2002-07), 19 dei quali complicati. Fra questi ultimi: 3 casi appaiono dubbi per misclassificazione, contemporanea presenza del codice varicella (052) e del codice herpes zoster (053); 14 casi sono associati a diagnosi di leucemie, linfomi e mielomi, dei quali 5 sottoposti a trapianto. Pertanto, in tali casi la diagnosi di varicella potrebbe corrispondere a: herpes zoster esteso, seconda prima varicella, seconda varicella (rara, ma possibile). La verifica dello stato vaccinale, effettuata solo per i residenti nella provincia di Catania, ha evidenziato che tutti i ricoverati (192) risultavano non vaccinati.

 

In conclusione, lo studio dimostra che attualmente in Sicilia la vaccinazione antivaricella è efficace nella riduzione dei ricoveri per varicella, sia complicati che non.

 

La vaccinazione, inoltre, è ad oggi associata ad una riduzione dei ricoveri anche nelle fasce di età non direttamente interessate dall’offerta vaccinale: età 0-15 mesi e fra i 15 e i 40 anni, cui la vaccinazione non è offerta attivamente. L’andamento dei ricoveri per varicella negli over 40 non appare modificato. Sarà opportuno un ulteriore approfondimento di tali casi anche nel futuro, dato che eventuali spostamenti di incidenza sono previsti nell’arco di vari anni dall’introduzione della vaccinazione nelle coorti di età più giovani.

 

Riferimenti bibliografici

1. Gabutti G, Penna C, Rossi M, et al. The seroepidemiology of varicella in Italy. Epidemiol Infect 2001;126(3):433-40.

2. Regione Sicilia. Circolare regionale del 22 luglio 2002, n. 1087. Gazzetta Ufficiale Regione Siciliana, 16 agosto 2002.