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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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La pandemia da virus influenzale A(H1N1) 2009: studio su conoscenze, atteggiamenti e comportamenti della popolazione marchigiana

Fabio Filippetti¹, Nicoletta Damiani², Daniel Fiacchini³, Cristina Mancini¹, Giuliano Tagliavento³ e Rete Epidemiologica delle Marche*

¹Osservatorio Epidemiologico Regionale, Posizione di Funzione Sistema di Governo dell'SSR, Agenzia Regionale Sanitaria Marche, Ancona;

²Scuola di Specializzazione Igiene e Medicina Preventiva, Università Politecnica delle Marche, Ancona;

³Posizione di Funzione Sanità Pubblica, Agenzia Regionale Sanitaria Marche, Ancona

 

*Rete Epidemiologica delle Marche: AV 1: Gaetano Raschi, Marco Pompili, Alfredo Vaccaro; AV 2: Rosanna Rossini, Francesca Pasqualini, Daniela Cimini, Marco Morbidoni; AV 3: Rosanna Passatempo, Lucia Marinelli, Fabio Filippetti; AV 4: Rossana Belfiglio; AV 5: Francesca Picciotti, Massimo Baffoni.

 

SUMMARY (The 2009 pandemic influenzaA(H1N1): a study on knowledge, attitudes and behaviors (KAB) of the Marche region population) - The 2009 pandemic influenza A(H1N1): a study on knowledge, attitudes and behaviors (KAB) of the Marche region population. Following the 2009 pandemic influenza, in Marche region a phone survey was conducted to assess knowledge, attitudes and behaviors of the regional population and the effectiveness of communication activities put in place during the pandemic. Among multiple sources of information mainly radio/TV were indicated by interviewees (48%) and little use was made of press campaign and regional website and call center. Population adopted basic information about preventive measures, but 3 out of 10 people complained a lack of information. Strengthening communication by the means of medical practitioners and pediatricians seems potentially effective.

Key words: pandemic influenza; communication; population

fabio.filippetti@regione.marche.it

 

Introduzione

Uno degli eventi più rilevanti per la sanità pubblica degli ultimi anni è stato il verificarsi della pandemia da nuovo virus influenzale A(H1N1) 2009, nota anche come "nuova influenza", nel periodo 2009-10. Come è noto, l’implementazione consapevole delle misure preventive da parte della popolazione generale è considerata condizione essenziale per il contenimento dei virus pandemici. A tale scopo, è necessario che la maggior parte degli individui abbia conoscenze adeguate sulla malattia e sulle misure per prevenirla. Risulta quindi fondamentale la corretta comunicazione istituzionale (1).

 

Dopo la risoluzione della fase acuta, come raccomandato dalle linee guida internazionali (2), la regione Marche ha provveduto ad analizzare la risposta della sanità pubblica all’emergenza pandemica, anche rispetto alle attività comunicative.

 

Materiali e metodi

Per valutare i livelli di conoscenza, atteggiamenti e comportamenti rispetto alla pandemia influenzale che si era appena verificata e per stimare l’impatto delle campagne comunicative adottate è stata condotta un’indagine di popolazione. L’approccio metodologico è stato quello di uno studio trasversale di prevalenza su un campione rappresentativo della popolazione, sul modello della sorveglianza PASSI (3), adattabile a situazioni di emergenza per avere risposte rapide in merito a problematiche di sanità pubblica; in particolare, un modulo di emergenza, riguardante la pandemia è stato somministrato in 70 ASL sul territorio nazionale (4). La popolazione di riferimento è stata quella delle persone residenti in regione di età compresa tra 18 e 69 anni, registrate nell’anagrafe sanitaria degli assistiti. è stato predisposto un questionario specifico, KAB (knowledge, attitudes and behaviors), strutturato e standardizzato, composto da gruppi di domande che indagavano su comportamenti, atteggiamenti, conoscenze e dati anagrafici (5).

 

Il questionario è stato somministrato telefonicamente da operatori della Rete Epidemiologica delle Marche (REM) opportunamente addestrati, già operativi nella sorveglianza regionale PASSI, nel periodo tra febbraio e maggio 2010. I dati sono stati elaborati con il software Epi Info.

 

Risultati

Hanno risposto all’indagine 298 persone residenti in regione di età compresa tra 18 e 69 anni: 153 femmine e 145 maschi, 26 persone con età 18-24 anni (9%), 112 con età 25-44 anni (38%), 135 tra 45-64 anni (45%) e 25 con età maggiore di 65 (8%). L’età media dei rispondenti è di 45 anni. Il tasso di risposta è risultato del 94% e quello di rifiuto del 3%. La durata media dell’intervista telefonica è stata di 14 minuti. In Tabella sono riportati i dati relativi ai principali risultati. Dall’analisi delle risposte della sezione del questionario relativa alle conoscenze, si evidenzia che il 98% degli intervistati (293 su 298) ha riferito di aver "sentito parlare" della "nuova influenza"; considerando che possono essere state utilizzate più fonti, per il 92% la fonte delle informazioni è risultata quella radiotelevisiva, mentre il 14% degli intervistati ha dichiarato di avere avuto come fonte informativa i medici di medicina generale.

 

In merito alle conoscenze sulla trasmissione del virus, l’86% degli intervistati ha indicato correttamente tosse o starnuti. Le dimensioni del fenomeno non erano ben conosciute dalla popolazione: il 24% ha indicato che si sarebbero potute ammalare di "nuova influenza" in Italia tra 100 e 1.000 persone; solo il 3% ha indicato la stima corretta tra 1.000.000 e 10.000.000; il 27% ha risposto "non so".

 

Riguardo le fasce di età più colpite, le conoscenze risultano più adeguate: il 35% ha individuato bambini e adolescenti come la popolazione a maggior rischio di contrarre la malattia, il 37% le persone con patologie croniche. Per quanto riguarda la conoscenza dei comportamenti corretti da tenere, il 92% ha correttamente indicato che usare il fazzoletto e lavarsi le mani riducesse la diffusione della malattia, mentre solo il 42% ha ritenuto che evitare di toccarsi spesso gli occhi riducesse la diffusione del virus. L’86% era a conoscenza che, per i soggetti sintomatici, restare a casa una settimana rappresentava una misura per ridurre la diffusione del virus.

 

Passando agli atteggiamenti, il 70% dei soggetti ha dichiarato di aver ricevuto informazioni sufficienti per prevenire la nuova influenza; ma il 34% ha necessitato di ulteriori approfondimenti. Di questi, il 49% ha cercato informazioni presso medici.

 

In generale, le persone intervistate hanno indicato che informazioni adeguate sono state fornite più dalle istituzioni sanitarie (51%) che dai media (39%). Riguardo il parere sulle informazioni circolate, il 60% ha ritenuto che ci sia stato eccessivo allarmismo. L’analisi dei comportamenti a seguito dell’arrivo in Italia della pandemia, evidenzia che il 21% ha limitato gli spostamenti ed evitato luoghi affollati, il 39% ha aumentato la frequenza nel lavaggio delle mani durante la giornata, il 38% ha acquistato prodotti disinfettanti per il lavaggio delle mani.

 

Il 9% ha dichiarato che almeno un componente della famiglia si è ammalato di questa patologia e che l’ammalato nell’82% dei casi è rimasto a casa almeno una settimana. Riguardo alle strategie di comunicazione messe in atto nella regione Marche, il 55% ha risposto di conoscere l’esistenza del call center e di questi il 3% lo ha utilizzato. Il 29% conosceva il sito Internet regionale dedicato e di questi il 20% l’ha consultato. Il 47% ha riferito di aver seguito su emittenti televisive locali trasmissioni dedicate alla pandemia influenzale e di questi il 39% le ha ritenute utili. Solo il 18 % ha dichiarato di conoscere la campagna di comunicazione realizzata dalla regione Marche mediante quotidiani locali, manifesti e dépliant.

 

Conclusioni

La popolazione regionale intervistata è stata raggiunta dalle fonti informative sulla pandemia influenzale (98% degli intervistati) e ha avuto informazioni soprattutto da radio/TV (92%). Un terzo degli intervistati ha giudicato le informazioni insufficienti e ha ricercato approfondimenti presso medici di medicina generale e pediatri di libera scelta (49%). Riguardo la comunicazione regionale, è risultata poco conosciuta la campagna stampa, a fronte del sito web e del call center (più conosciuto, ma poco utilizzato). Da rilevare che il 48% degli intervistati ha dichiarato di avere avuto informazioni da TV e radio locali, giudicando tali informazioni utili nel 39% dei casi. Anche questo dato conferma l’importanza della fonte informativa radio/TV. La comprensione del livello di conoscenza, di consapevolezza e di comportamenti adottati dalla popolazione nella passata pandemia consente di definire piani di comunicazione per future possibili emergenze sanitarie più mirati a una comunicazione efficace.

 

Di notevole utilità per l’indagine è risultato il modello di sorveglianza epidemiologica PASSI, già usato in altre situazioni di emergenza (6).

 

 

Dichiarazione sul conflitto di interessi

Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni, che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.

 

Riferimenti bibliografici

1. Covello V. Strategies for overcoming challenges to effective risk communication. In: Heath RL, O’Hair HD. Handbook of risk and crisis communication. Routledge; 2009.

2. Centres for Disease Control and Prevention (CDC). Crisis and emergency risk communication. Atlanta; 2012.

3. Gruppo tecnico di coordinamento del progetto di sperimentazione del Sistema di sorveglianza PASSI. Sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2007. (Rapporti ISTISAN 07/30).

4. Trinito OM, Lancia A, Iacovacci S, et al. La rilevazione sulla pandemia influenzale A/H1N1v nel Lazio mediante il Sistema di sorveglianza PASSI: risultati ed aspetti organizzativi e metodologici. Not Ist Super Sanità - Inserto BEN 2010;23(11):i-ii.

5. www.ars.marche.it/...

6. D’Argenio P, Carbonelli A, Cofini V, et al. Risultati dello studio CoMeTeS (Conseguenze a Medio Termine del Sisma): stato di salute della popolazione dopo il terremoto del 2009 in Abruzzo. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2013. (Rapporti ISTISAN 13/2).