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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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La percezione dei rischi ambientali nella regione Marche: i dati del sistema di sorveglianza PASSI per l'anno 2012

Cristina Mancini¹, Fabio Filippetti¹, Francesca Polverini¹, Letizia Sampaolo² e Rete Epidemiologica delle Marche*

¹Osservatorio Epidemiologico Regionale, Agenzia Regionale Sanitaria Marche, Ancona;

²Dipartimento di Economia, Università Ca’ Foscari, Venezia

(*) Rete Epidemiologica Marche: AV 1: Gaetano Raschi, Marco Pompili, Alfredo Vaccaro; AV 2: Rosanna Rossini, Francesca Pasqualini, Daniela Cimini, Marco Morbidoni; AV 3: Rosanna Passatempo, Lucia Marinelli, Fabio Filippetti; AV 4: Rossana Belfiglio; AV 5: Francesca Picciotti, Massimo Baffoni.

 

 

SUMMARY (The perception of environmental risks in Marche Region: data from PASSI surveillance system, 2012) - In 2012, in the Marche Region, an optional module was added to the PASSI surveillance system to investigate the public’s perceived risks of environmental hazards on human health and individual factors (including socioeconomic factors) associated with risk perceptions. The results show that 12% of respondents (1,214) referred a negative influence of the environment on their health. This perception is most common in women; in the 35-49 years old group; in the most educated people and in the absence of economic problems. It is important to consider these variables for appropriate and effective risk communication messages.

Key words: surveillance; environmental; social determinants of health

fabio.filippetti@regione.marche.it

 

Introduzione

La salute umana è influenzata dalla presenza nell’ambiente di fattori biologici potenzialmente nocivi (microrganismi, allergeni) e/o dall’esposizione a contaminanti chimici e fisici. Sono noti gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla morbosità e sulla mortalità per malattie respiratorie e cardiache (1).

 

L'esposizione a fonti ambientali potenzialmente dannose e le ripercussioni sulla salute preoccupano la popolazione. La percezione di essere esposti a rischi ambientali non è solo una questione di conoscenza scientifica, dal momento che risente di fattori individuali poco studiati (2). In questo articolo si descrive l’influenza che hanno alcune variabili socioeconomiche nella percezione di esposizione a rischi ambientali fra i residenti (18-69 anni) nella regione Marche. Capire tale percezione è importante e utile per effettuare interventi adeguati di prevenzione e informazione.

 

Metodi

Per lo studio è stata utilizzata la rete epidemiologica regionale operante per il sistema di sorveglianza PASSI che, attraverso interviste telefoniche, raccoglie informazioni sugli stili di vita a rischio per l’insorgenza delle malattie croniche e sulla conoscenza/adesione ai programmi in atto per prevenirle (3). PASSI rende disponibili moduli facoltativi, come quello sulla percezione ambientale, che, attraverso 7 domande, indaga la percezione di: come l’ambiente in cui si vive influenzi lo stato di salute; come la qualità dell’aria, intensità del traffico, presenza di rifiuti abbandonati o fuori dai cassonetti siano valutati come preoccupanti per la salute.

 

Nel 2011-12 il modulo è stato adottato da 14 regioni (35.400 interviste totali) (4); le Marche hanno aderito nel 2012 con un campione di 1.214 persone (campionamento casuale stratificato per età e sesso; tasso di risposta del 90%).

 

Le informazioni raccolte sono state messe in relazione con le caratteristiche sociodemografiche indagate in PASSI: genere, età (18-34, 35-49 e 50-69 anni), istruzione (bassa: nessun titolo, licenza elementare, media inferiore; alta: licenza superiore, laurea) e difficoltà economiche. Sono state condotte analisi descrittive con il software Epi-Info e modelli multivariati di regressione logistica con Stata.

 

Risultati

Il 32% dei marchigiani dichiara che l’ambiente in cui vive influisce positivamente sulla propria salute, mentre il 12% pensa che la influenzi negativamente. Il 54% non gli attribuisce alcuna influenza.

 

La percezione negativa è maggiore nelle donne rispetto agli uomini (14,8% vs 8,8%) e tra i 35-49enni (13,9%); diminuisce tra i 50-69enni (11,7%) e i 18-34enni (9,5%). È più frequente tra i più istruiti rispetto ai meno istruiti (13,3% vs 9,0%) e tra chi non dichiara difficoltà economiche rispetto a chi le riferisce (12,4% vs 11,4%).

 

All’analisi multivariata risulta significativa l’associazione tra questa percezione negativa e: genere femminile (OR: 1,8; IC95%: 1,09-2,5; p-value: 0,00); età 35-49 anni (OR: 1,6; IC95%: 1,02-2,6; p-value: 0,04); alto livello d’istruzione (OR: 1,7; IC95%: 1,06-2,6; p-value: 0,03).

 

Nell’ambito dei rischi ambientali indagati dal modulo si sono commentate le informazioni relative alla percezione dell’intensità del traffico nel quartiere in cui si vive, dal momento che appare la tematica che desta le maggiori preoccupazioni.

 

Il 41% degli intervistati riferisce una percezione del traffico da abbastanza a molto intenso (5). Il traffico desta più preoccupazione tra le donne che tra gli uomini (44% vs 38%). I 35-49enni sono i più preoccupati (45%), seguiti dai 50-69enni (42%) e dai 18-34enni (34%) (p-value: 0,01); sono preoccupate in maggior misura le persone con alta istruzione rispetto ai meno istruiti (43% vs 37%; p-value: 0,04). Dall’analisi multivariata emerge che la presenza della percezione negativa è associata all'età: 35-49 anni (OR: 1,7; IC95%: 1,2-2,3; p-value: 0,00) e 50-69 anni (OR: 1,6; IC95%: 1,2-2,3; p-value: 0,00) e dall’alto titolo di studio (OR: 1,5; IC95%: 1,1-1,9; p-value: 0,00) (Tabella).

 

Un intervistato su 5 (19%) ritiene che nella zona in cui abita siano presenti fattori di rischio per la salute. Quelli indicati con maggior frequenza sono: l’inquinamento da traffico (35%), la presenza di campi elettromagnetici (33%) e la sicurezza stradale legata al traffico (21%) (5).

 

 

Conclusioni

Lo sviluppo industriale ha contribuito al benessere della popolazione, ma ha portato a una maggiore esposizione a rischi ambientali potenzialmente nocivi u

consapevolezza che i fattori ambientali sono elementi essenziali per la qualità della vita delle persone. Sono quindi aumentate le richieste di informazioni sui rischi presenti negli ambienti di vita/lavoro e sulle valutazioni di impatto sulla salute. Per contro, è esperienza comune dei tecnici che, a volte, i rischi reali non siano conosciuti o vengano mal percepiti dalla popolazione. Questo perché, nel processo di elaborazione della percezione del rischio, concorrono diversi fattori che la letteratura spiega proponendo vari paradigmi. In alcuni di essi sono considerate rilevanti alcune caratteristiche demografiche, come sesso e condizioni socioeconomiche (6-7). Riguardo a ciò, nelle Marche, in linea con quanto è emerso nel pool di regioni partecipanti, sulla percezione di rischi ambientali influisce più frequentemente l’essere donna, l’età matura, l’alta istruzione e l’assenza di difficoltà economiche. Il riscontro di un'aumentata preoccupazione al crescere dell’età e delle buone condizioni socioeconomiche era già stato evidenziato da altri studi, condotti per progetti di informazione alla popolazione (8-9).

 

Un marchigiano su tre ha indicato come preoccupante l’inquinamento da traffico, in linea con quanto emerso nelle regioni partecipanti. Ha sorpreso, al contrario, il rilievo del timore dell’inquinamento elettromagnetico: i marchigiani l’hanno riferito più frequentemente rispetto alle prevalenze delle altre regioni (5). Questo potrebbe spiegarsi con il fatto che il tema è stato affrontato in convegni/dibattiti e sui media locali, a causa di specifiche situazioni regionali percepite dai cittadini come critiche, sensibilizzando così l’opinione pubblica sull’argomento.

 

Le informazioni ottenute dal modulo sulla relazione tra percezione ambientale e caratteristiche sociodemografiche sono, quindi, utili a chi si occupa di comunicazione del rischio, di sviluppo di programmi di promozione della salute, di pianificazione urbana.

 

Lo studio ha dei limiti: i dati sono autoriferiti e quindi influenzabili da distorsioni che possono alterarne validità e riproducibilità (bias da ricordo; bias da selezione); viene indagata la percezione solo di alcuni fattori di rischio ambientali; non sono incluse domande sulla sfera emozionale. PASSI, inoltre, è una sorveglianza multiscopo e quindi l’approfondimento di specifici argomenti è possibile solo con questionari monotematici. Infine, non è stato possibile georeferenziare le osservazioni per "correggere" le informazioni raccolte rispetto alla vicinanza a pressioni ambientali della residenza dell’intervistato.

 

Dichiarazione sui conflitti di interesse

Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni, che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.

 

Riferimenti bibliografici

1. Biggeri A, Bellini P, Terracini B. (Ed.). Metanalisi italiana degli studi sugli effetti a breve termine dell’inquinamento atmosferico. Epidemiol Prev 2001;25(2)Suppl:1-72.

2. Serpe A, Cavazza N, Rubichi S. La percezione del rischio. Metodologia e casi di studio. Quaderni di Monitor 2011;5:1-79.

3. Gruppo Tecnico di Coordinamento del Progetto Sperimentazione del Sistema di Sorveglianza PASSI. Sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2007 (Rapporti ISTISAN 07/30).

4. PASSI. Ambiente: la percezione del rischio. Dati della Sorveglianza PASSI 2011-2012; 2014 (www.epicentro.iss.it/...).

5. PASSI. Ambiente: la percezione del rischio. Dati della Sorveglianza PASSI 2012. Regione Marche; giugno 2014 (www.epicentro.iss.it/...).

6. Slovic P. Perception of risk. Science 1987;236:280-5.

7. Slovic P, Finucane MI, Peters E, et al. Risk as analysis and risk as feelings: some thoughts about affect, reason, risk, and rationality. Risk Anal 2004;(2):311-22.

8. Martinelli V, Boraldi V, Guerra L, et al. Qualità dell’ambiente percepita e qualità rilevata (www.comune.modena.it/.../).

9. USL 9 Reggio Emilia. Gli abitanti di Reggio Emilia e l'ambiente: sondaggio d'opinione sulla percezione dei rischi ambientali: progetti di informazione alla popolazione. Comune di Reggio Emilia; 1989.