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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


La sorveglianza sugli adolescenti HBSC - Italia 2018 (Health Behaviour in School-aged Children)

Paola Nardone1, Daniela Pierannunzio1, Serena Donati1, Angela Spinelli1, Enrica Pizzi1, Silvia Ciardullo1, Silvia Andreozzi1, Franco Cavallo2, Alessio Vieno3, Giacomo Lazzeri4, Paola Dalmasso2, Alberto Borraccino2, Lorena Charrier2, Patrizia Lemma2, Natale Canale3, Michela Lenzi3, Claudia Marino3, Rita Simi4, Nazario Cappello2, Daniela Galeone5 e il Gruppo HBSC Italia 2018*

1Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma

2Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino

3Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Università degli Studi di Padova

4Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo, Università degli Studi di Siena

5Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute, Roma

 

 

SUMMARY (Adolescent health behaviours in Italy 2018: HBSC - Health Behaviour in School-aged Children survey) - In 2018, the fifth round of the Italian Health Behaviour in School-aged Children study was conducted throughout all Italian Regions on 11, 13 and 15 year-old students attending public schools. Based on the list of classes of all schools, a sample of 1st and 3rd grade of junior high school and 2nd grade of high school classes was extracted. An anonymous questionnaire was administered to all students attending these classes, to collect information on their health behaviour, their relationship with the school, parents and peers, and general information concerning their cultural and social background. Around 60,000 questionnaires were collected, which showed that, if on the positive side, 82% of the adolescents were “satisfied” with their lives, many of them still had risky health behaviour. HBSC is a valuable resource to monitor adolescents’ health and support positive policy action.

Key words: lifestyle; adolescent health; obesity

paola.nardone@iss.it

 

 

Introduzione

Gli adolescenti rappresentano oggi il 18% della popolazione mondiale e, pur essendo considerati soggetti vulnerabili, sono allo stesso tempo il principale motore del cambiamento a livello globale (1, 2). L’età dell’adolescenza ha delle caratteristiche peculiari che possono avere ricadute sull’evoluzione e sulla qualità della vita adulta (3). Alcuni fattori di rischio per le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) sono, infatti, spesso acquisiti nell'adolescenza e rappresentano la principale causa di decessi prematuri negli adulti. Determinanti noti sono, ad esempio, l'uso di tabacco, una dieta non sana e l'inattività fisica, che facilitano un aumentato rischio di sovrappeso e obesità, diabete, problemi cardio-circolatori e, conseguentemente, un rischio maggiore di sviluppare MCNT durante tutto l'arco della vita (4). Studi recenti mostrano che, nonostante la prevalenza di alcune patologie sia diminuita, spesso i fattori di rischio e le diseguaglianze risultano invece in crescita (3). Nel nostro Paese dal 2002, grazie allo studio multicentrico internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children), è stato possibile fotografare gli stili di vita degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni in tutte le regioni italiane con l’obiettivo di aumentarne la comprensione e di utilizzare i risultati ottenuti per orientare le pratiche di promozione della salute e le politiche rivolte ai giovani sia a livello nazionale che internazionale (5, 6). A oggi, l’HBSC ha completato in Italia 5 raccolte dati (2002, 2006, 2010, 2014 e 2018), di cui l’ultima, promossa e finanziata dal Ministero della Salute/CCM, è stata coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con le Università di Torino, Padova e Siena, storicamente coinvolte in questo studio (5, 7-9). Il DPCM 3 marzo 2017 ha inserito la sorveglianza sugli adolescenti tra i sistemi di sorveglianza di rilevanza nazionale e regionale, istituendola presso l’ISS (10).

 

Materiali e metodi

È uno studio multicentrico trasversale che si svolge ogni quattro anni. La procedura di campionamento ha seguito le linee guida tracciate a livello internazionale con l’obiettivo di selezionare campioni rappresentativi della popolazione nelle tre fasce di età considerate (11, 13, 15 anni). Per la selezione dei soggetti è stato utilizzato un campionamento a grappolo (cluster) in cui l’unità di campionamento primaria è costituita dalla classe, selezionata secondo un procedimento sistematico dalla lista completa delle scuole, pubbliche e paritarie, presenti sul territorio di ciascuna regione e fornita dall’Ufficio Scolastico Regionale e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Le classi sono state stratificate entro ciascuna regione sulla base dell’età (scuole secondarie di I e II grado), con lo scopo di assicurare una copertura geografica che rispettasse proporzionalmente l’effettiva distribuzione della popolazione dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni, garantendo rappresentatività e generalizzabilità dei risultati sia a livello locale che nazionale. Per la rilevazione delle informazioni, sono stati utilizzati due questionari predisposti dal network internazionale HBSC: uno rivolto ai ragazzi di 11, 13 e 15 anni (obbligatorio) e l’altro indirizzato ai dirigenti scolastici (opzionale). Il questionario ragazzi comprende sei sezioni riguardanti:

  • dati anagrafici (età, sesso, struttura familiare);
  • classe sociale (occupazione e livello di istruzione dei genitori);
  • indicatori di benessere percepito (stato di salute e di benessere);
  • autostima (valutazione del proprio aspetto fisico e del grado di accettazione di sé);
  • rete di sostegno socio-affettivo (rapporto con i genitori, i coetanei, l’ambiente scolastico);
  • comportamenti collegati alla salute (attività fisica e tempo libero, abitudini alimentari e igiene orale, alcol e fumo, gioco d’azzardo e uso dei social media).

I questionari, auto-compilati dai ragazzi ed anonimi, sono stati somministrati nelle scuole con il sostegno degli insegnanti, che hanno ricevuto informazioni sulle procedure da seguire. Il Comitato Etico dell’ISS ha espresso parere favorevole circa il contenuto dei questionari adottati nella rilevazione 2018.

 

A livello locale tutte le attività di gestione e realizzazione dello studio, incluso il contatto con le scuole, sono state realizzate dal personale delle ASL, sotto il coordinamento dei referenti regionali e dell’ISS.

 

Risultati

Nel 2018 sono state selezionate 4.183 classi nelle scuole secondarie di I e II grado, con una rispondenza per classe dell'86,3% a livello nazionale. In totale, i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che hanno risposto al questionario sono 58.976, distribuiti in tutte le regioni italiane (tasso di rispondenza a livello nazionale pari al 97,1%).

 

I risultati hanno messo in evidenza alcuni importanti aspetti positivi della vita relazionale dei ragazzi: l’88,2% dichiara di essere molto soddisfatto della propria vita; 9 ragazzi su 10 valutano buone/eccellenti le proprie condizioni di salute; più del 70% dichiara di parlare tranquillamente con la propria madre/padre di problemi particolari; l’84,7% dichiara di avere amici con cui condividere gioie e dispiaceri e più di 1 ragazzo su 2 si sente supportato e ascoltato dai propri insegnanti.

 

A questi aspetti positivi si contrappone la rilevazione di alcuni stili di vita non raccomandabili: il 25,5% non assume mai la colazione; il 15,9% consuma bibite zuccherate/gassate “almeno una volta al giorno”; solamente il 9,5% svolge sessanta minuti di attività fisica tutti i giorni (come da raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità) e 1 ragazzo su 4 trascorre più di 2 ore al giorno davanti a uno schermo (TV/videogiochi/ tablet/PC).

 

Anche i comportamenti a rischio fotografati in quest’ultima rilevazione destano preoccupazione e denotano delle aree prioritarie di intervento, soprattutto nei 15enni: gli adolescenti che dichiarano di aver fumato sigarette almeno un giorno negli ultimi 30 giorni sono il 12,2% delle femmine e il 10% dei maschi (a 15 anni sono rispettivamente il 31,9% e il 24,8%); il 17,1% delle ragazze e il 22,8% dei ragazzi ha sperimentato il binge drinking (assunzione di 5 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione) almeno una volta nell’ultimo anno (a 15 anni sono rispettivamente il 37,1% delle femmine e il 43,4% dei maschi); quasi 1 ragazzo su 2 ha sperimentato, almeno una volta nella vita, il gioco d’azzardo.

 

Ai “classici” comportamenti a rischio si aggiungono nuove forme di dipendenze, come ad esempio l’utilizzo scorretto dei social media; questa nuova tendenza è stata indagata per la prima volta nel 2018 con risultati tutt’altro che incoraggianti: l’11,8% delle ragazze e il 7,8% dei ragazzi fa un uso problematico dei social media (definito come presenza di almeno 6 dei 9 criteri indicati nella Social Media Disorder Scale); l’86,9% delle ragazze il 77,0% dei ragazzi ha dichiarato di avere contatti quotidiani o più volte al giorno con la cerchia ristretta di amici che frequentano anche di persona (11).

 

In generale, la maggior parte degli indicatori elaborati presenta discrete disuguaglianze geografiche che vedono le regioni del Sud in una condizione più svantaggiata rispetto a quelle del Centro e del Nord; a queste differenze territoriali si aggiungono anche quelle socio-economiche, indagate in HBSC tramite l’indicatore sintetico FAS (family affluence scale). Per maggiori dettagli è possibile consultare le schede sul sito dedicato (12).

 

Discussione

L’HBSC rappresenta una fonte preziosa di dati riguardanti la salute degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni. Le fasce d’età indagate hanno singolarmente delle peculiarità che si traducono in atteggiamenti diversi; ad esempio, i comportamenti a rischio quali alcol, fumo e binge drinking sono più frequenti nei quindicenni mentre negli undici e tredicenni è più facile rilevare una visione ottimistica della propria vita e migliori relazioni sociali, con la famiglia e gli amici. Le differenze di genere sono costanti e discriminano alcuni comportamenti, come il consumo di tabacco e di alcol; per il tabacco il primato negativo riguarda le femmine, per l’alcol i maschi.

 

La periodicità della raccolta dati, che avviene ogni quattro anni, permette di costruire dei trend che indirettamente descrivono quanto è stato attuato sul territorio e quanto occorra ancora fare; gli aspetti che emergono come maggiormente bisognosi di intervento sono quelli legati al consumo di alcol, al gioco d’azzardo, al consumo di cannabis e al fumo di sigaretta. Occorre, inoltre, programmare delle politiche/ azioni sulle cosiddette “nuove dipendenze”, come quella da social media. Anche le abitudini nutrizionali e l’attività fisica, sebbene siano “storici” indicatori raccolti dall’HBSC, sono ancora molto lontani dagli standard raccomandati. Promuovere efficacemente cambiamenti negli stili di vita è un processo notoriamente lungo che richiede uno sforzo congiunto della società, della scuola, della politica e degli stessi individui che devono sentirsi parte attiva del cambiamento.

 

Partire dagli aspetti positivi e dalle risorse dei ragazzi, come ad esempio la loro visione ottimista della vita e la loro percezione positiva del proprio stato di salute, può essere una strategia vincente per valorizzarne le competenze e nel contempo indagare i fattori ambientali/ esterni che agevolano questa visione e che possono fungere da perno per andare a modificare le aree più critiche, come gli aspetti comportamentali legati alle diverse forme di dipendenza (alcol, fumo, gioco d’azzardo, social media ecc.).

 

Il valore aggiunto dei sistemi di sorveglianza di creare una rete capillare di professionisti a livello territoriale è di fondamentale importanza per attivare azioni integrate che possono facilitare un cambiamento tenendo conto delle disuguaglianze territoriali. Anche per questa sorveglianza la raccolta sistematica di dati epidemiologici di popolazione ha l’obiettivo di promuovere l’azione basata sulle prove di efficacia.

 

Dichiarazione sui conflitti di interesse

Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.

 

Riferimenti bibliografici

  1. World Health Organization. Global Accelerated Action for the Health of Adolescents (AA-HA!): guidance to support country implementation. Geneva: WHO; 2017.
  2. World Health Organization. Survive, Thrive, Transform. Global Strategy for Women’s, Children’s and Adolescents’ Health (2016-2030). 2018 monitoring report: current status and strategic priorities. Geneva: WHO; 2018.
  3. Azzopardi PS, Hearps SJC, Francis KL, et al. Progress in adolescent health and wellbeing: tracking 12 headline indicators for 195 countries and territories, 1990-2016. Lancet 2019;393(10176):1101-18.
  4. World Health Organization. Global action plan for the prevention and control of noncommunicable diseases 2013 -2020. Geneva: WHO; 2013.
  5. Cavallo F, Santinello M (Ed.). Stili di vita e salute dei giovani italiani tra 11-15 anni. Rapporto sui dati italiani dello studio internazionale HBSC. Torino: Ed. Minerva Medica; 2004.
  6. www.hbsc.org/about/index.html
  7. www.hbsc.unito.it/hbsc/files/stilidivita1_file%20 stampa.pdf
  8. Cavallo F, Giacchi M, Vieno A, Galeone D, Tomba A, Lamberti A, Nardone P, Andreozzi S (Ed.). Studio HBSC-Italia (Health Behaviour in School-aged Children): rapporto sui dati 2010. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2013. (Rapporti ISTISAN 13/5).
  9. Cavallo F, Lemma P, Dalmasso P, Vieno A, Lazzeri G, Galeone D. (Ed.). Report nazionale dati HBSC Italia 2014. Torino: Ed. Università degli Studi di Torino; 2016.
  10. Italia. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 3 marzo 2017. Identificazione dei sistemi di sorveglianza e dei registri di mortalità, di tumori e di altre patologie. Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 109, 12 maggio 2017.
  11. van den Eijnden RJJM, Lemmens JS, Valkenburg PM. The Social Media Disorder Scale. Comput Human Behav 2016;61:478-87.
  12. www.epicentro.iss.it/hbsc/indagine-2018

 

*Gruppo di ricerca HBSC Italia 2018

Istituto Superiore di Sanità

Paola Nardone, Angela Spinelli, Serena Donati, Daniela Pierannunzio, Enrica Pizzi, Silvia Andreozzi, Mauro Bucciarelli, Barbara De Mei, Chiara Cattaneo

Università degli Studi di Torino

Franco Cavallo, Nazario Cappello, Giulia Piraccini, Paola Berchialla, Alberto Borraccino, Lorena Charrier, Paola Dalmasso, Patrizia Lemma, Veronica Sciannameo

Università degli Studi di Padova

Alessio Vieno, Natale Canale, Marta Gaboardi, Michela Lenzi, Claudia Marino, Massimo Santinello

Università degli Studi di Siena

Giacomo Lazzeri, Mariano Vincenzo Giacchi, Andrea Pammolli, Rita Simi

Ministero della Salute

Daniela Galeone, Maria Teresa Menzano

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Alessandro Vienna

Referenti regionali

Claudia Colleluori, Manuela Di Giacomo, Ercole Ranalli (Regione Abruzzo), Gabriella Cauzillo, Mariangela Mininni, Gerardina Sorrentino (Regione Basilicata), Caterina Azzarito, Antonella Cernuzio, Marina La Rocca, Adalgisa Pugliese (Regione Calabria), Gianfranco Mazzarella (Regione Campania), Paola Angelini, Marina Fridel (Regione Emilia-Romagna), Claudia Carletti, Federica Concina, Luca Ronfani, Paola Pani (Regione Friuli Venezia Giulia), Giulia Cairella, Laura Bosca, Maria Teresa Pancallo (Regione Lazio), Giannaelisa Ferrando (Regione Liguria), Corrado Celata, Liliana Coppola, Claudia Lobascio, Giuseppina Gelmi, Lucia Crottogini, Veronica Velasco (Regione Lombardia), Simona De Introna, Giordano Giostra (Regione Marche), Maria Letizia Ciallella, Michele Colitti, Ermanno Paolitto (Regione Molise), Marcello Caputo (Regione Piemonte), Domenico Stingi, Pina Pacella, Pietro Pasquale (Regione Puglia), Maria Antonietta Palmas, Alessandra Murgia (Regione Sardegna), Achille Cernigliaro, Maria Paola Ferro, Salvatore Scondotto (Regione Sicilia), Laura Aramini, Valentina Corridori, Giacomo Lazzeri (Regione Toscana), Marco Cristofori, Daniela Sorbelli, Giovanni Giovannini (Regione Umbria), Anna Maria Covarino (Regione Valle D’Aosta), Federica Michieletto, Erica Bino (Regione Veneto), Maria Grazia Zuccali (Provincia Autonoma di Trento), Antonio Fanolla, Sabine Weiss (Provincia Autonoma di Bolzano).