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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Il gioco d’azzardo nell’Area Interna Sud-Ovest dell’Orvietano

Elisa Marceddu¹, Marco Cristofori², Angela Bravi³

¹Centro di Ricerca e formazione per la Salute unica e l’Alimentazione, Orvieto (TR)

²Servizio di Sorveglianza e Promozione della Salute, AUSL Umbria 2, Terni

³Sezione Salute mentale, dipendenze e salute in carcere, Servizio Programmazione socio-sanitaria dell'assistenza distrettuale, Regione Umbria, Terni

 

 

SUMMARY (Gambling in the Inner South-West area of Orvieto, Italy) - According to WHO, gambling is a social disease and in 2017, in Italy, at least 18 million people have gambled; among these, a million and a half are pathological gamblers. In the Umbria region, gambling equals to the use of psychoactive substances and in 2017 more than 300 people had problems with gambling addiction, with an increase of 59% compared to 2013. The aim of this work is to provide an overview of gambling in Upper Umbria to raise awareness of the effects of this phenomenon: it reduces family wealth, increasing health risks associated with economic difficulties. A descriptive analysis was carried out using data from the average of gambles per capita in all forms of gambling, specifically in the AWP (amusement with prize) and VLT (video lottery terminal), and the number of AWP and VLT devices in various municipalities using the Pearson correlation coefficient (r) and the linear regression analysis. A positive correlation was found between the number of AWP and VLT devices in the territory and the total number of gambles (r = 0.99; p-value < 0.001). The data also showed that gambling expenditure is positively related to income. Further epidemiological studies as well as preventive measures are needed to increase the awareness of the risks associated with gambling, both in the Umbria region and in Italy.

Key words: gambling; addiction; economic cost

marco.cristofori@uslumbria2.it

 

 

Introduzione

L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce il gioco d’azzardo come una forma morbosa, che senza misure idonee di informazione e prevenzione, può rappresentare un’autentica malattia sociale (1, 2).

 

In Italia, secondo l’indagine sul gioco d’azzardo realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, almeno 18 milioni di persone hanno giocato d’azzardo nel 2017 e i giocatori problematici sarebbero più di un milione e mezzo (3).

 

Nel 2017, inoltre, il disturbo da gioco d’azzardo è stato inserito nei livelli essenziali d’assistenza (LEA) (4); nel territorio della regione Umbria l’attività di prevenzione, diagnosi e trattamento è attiva già dal 2014 (5). A livello regionale, dal 2013 al 2015 è stato rilevato un aumento dell'89% delle persone in trattamento presso i servizi delle aziende sanitarie (6).

 

Secondo i dati del Rapporto Epidemiologico 2018 della regione Umbria, il gioco d’azzardo si sta diffondendo, fino a eguagliare il consumo di sostanze psicoattive (tabacco, alcol), in tutta la popolazione, compresi gli studenti. Dal Rapporto emerge, inoltre, come il consumo del gioco d’azzardo sia diffuso anche tra i minorenni, nonostante il divieto imposto dalla legge. Nel 2017, nella regione Umbria più di 300 persone avevano problemi di dipendenza da gioco d’azzardo, con un aumento del 59% rispetto al 2013, prevalentemente nei distretti di Perugia, Foligno e Terni-Narni (7).

 

Analizzando gli aspetti economici legati al gioco d’azzardo, si osserva che la spesa per il gioco è aumentata in Italia (8) del 59% considerando la totalità dei giochi (slot, Bingo, Super Enalotto, Gratta e Vinci, Lotto), mentre in Umbria l’aumento della spesa ha riguardato principalmente le slot machine.

 

Mettendo in relazione la disponibilità di apparecchi e l’intensità di gioco, risulta esserci una correlazione positiva che spiega quasi il 71% dell’incidenza della problematica del gioco d’azzardo, che si evidenzia maggiormente nel territorio dell’Alta Umbria. È nota, anche grazie alla letteratura, l’esistenza di una correlazione positiva tra la disponibilità di apparecchi sul territorio e l’intensità del gioco: dove c’è una maggiore disponibilità di apparecchi new slot (amusement with prizes, AWP) e video lottery (video lottery terminal, VLT) si spende per il gioco d’azzardo una quota maggiore del proprio reddito (9).

 

Tutto ciò appare ancor più importante se si considera che l’utilizzo di AWP e VLT si associa a un aumento del rischio di gioco problematico e porta il giocatore a investire nel gioco, mediamente, somme nettamente superiori a giocatori che utilizzano solo altri prodotti di gioco (10).

 

L’azzardo è diventato negli anni della crisi una delle cause di indebitamento di famiglie e imprese, creando pesanti conseguenze, che potrebbero a loro volta influenzare il mercato di beni e consumi. Il gioco, infatti, si configura come un depressore della domanda complessiva di beni e servizi, poiché non crea valore, ma al contrario lo sottrae, motivo per cui il gioco d’azzardo rappresenta un fenomeno di grande interesse vista la sua influenza sulla salute pubblica, sul risparmio privato, sull’economia, nonché sulla sicurezza urbana e sull’ordine pubblico (11).

 

L’obiettivo generale del presente studio è quello di fornire una panoramica del fenomeno del gioco d’azzardo nell’Area Interna Sud-Ovest dell’Orvietano, al fine di sensibilizzare le amministrazioni locali e la comunità tutta rispetto al fenomeno del gioco d’azzardo, sottolineando il ruolo delle disponibilità di occasioni di gioco nel ridurre la ricchezza economica delle famiglie di un territorio, incrementando quindi i rischi per la salute connessi alle difficoltà economiche.

 

Metodi

L’Area Interna Sud-Ovest dell’Orvietano è costituita da 20 Comuni situati geograficamente a cerniera tra Umbria, Toscana e Lazio; la superficie interessata è pari a 1.187 km² con una densità di popolazione medio-bassa, pari a 52,7 abitanti per km², circa la metà del valore medio regionale, 104,5 (Figura 1).

 

 

Al fine di descrivere il fenomeno del gioco d’azzardo nell’Area Interna Sud-Ovest dell’Orvietano, sono stati utilizzati alcuni dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli pubblicati dal Gruppo Editoriale GEDI in base a due indagini: la prima per le giocate relative alle AWP e VLT nel 2016, e la seconda per tutte le giocate gestite dai Monopoli (slot, Bingo, SuperEnalotto, Gratta e Vinci, Lotto) nel 2017 (12, 13).

 

In particolare, è stata effettuata un’analisi descrittiva utilizzando i dati delle medie delle giocate pro capite in tutte le forme di gioco e, nello specifico, nelle AWP e VLT, e del numero di apparecchi AWP e VLT presenti nei vari Comuni dell’Area Interna. Al fine, inoltre, di indagare la relazione tra numero di apparecchi disponibili sul territorio e giocate, tra reddito e numero di apparecchi, e tra reddito e giocate, è stato utilizzato il coefficiente di correlazione di Pearson (r) e l’analisi di regressione lineare.

 

Risultati

Dal punto di vista economico, il giro d’affari del gioco d’azzardo nel 2017 nell’Area Interna Sud-Ovest dell’Orvietano, per tutti i tipi di gioco, è stato di oltre 53 milioni di euro (38.854.935 euro rappresentano le vincite, 7.459.666 euro le somme destinate all’erario e 6.940.818 euro le somme incassate da concessionari, gestori ed esercenti). Il 60% delle somme totali proviene da AWP e VLT, in aumento rispetto al 2016. Il valore medio delle giocate pro capite dell’Area Interna è di 624, con un massimo nei Comuni di Giove, Fabro e Orvieto (1.501, 1.434 e 1.349 giocate pro capite, rispettivamente) e un minimo nei Comuni di Parrano e di Baschi (101 e 211 giocate pro capite, rispettivamente) (Figura 2). Situazione simile se si considerano solo le giocate pro capite in VLT e AWP (Figura 3).

 

 

In particolare, nel Comune di Orvieto, sebbene siano presenti apparecchi VLT in numero nettamente minore rispetto alle AWP (19 vs 114), producono un ammontare di giocate in euro decisamente maggiore.

 

I dati del Comune di Orvieto, dunque, confermano quanto noto a livello nazionale, ovvero la maggiore aggressività delle VLT rispetto alle AWP, sia nelle modalità di coinvolgimento del giocatore sia nelle perdite possibili, molto più consistenti rispetto alle normali slot.

 

Osservando il numero di apparecchi VLT e AWP per 1.000 abitanti nell’anno 2016 nei Comuni dell’Area Interna si può notare che, nei Comuni precedentemente indicati come quelli in cui le giocate pro capite erano al di sopra della media dell’Area Interna, si abbia anche un numero di apparecchi superiori alla media dell’Area stessa (5,3 per 1.000 abitanti), a eccezione di Città della Pieve e Montecchio, che comunque mostrano una spesa pro capite più vicina alla media e un numero di apparecchi sotto la media dell’Area Interna (Figura 4).

 

L’analisi di regressione lineare evidenzia una correlazione positiva tra la disponibilità di apparecchi sul territorio (numero di apparecchi AWP e VLT) e l’intensità del gioco (giocate complessive) (r = 0,99; p-value < 0,001) (Figura 5A). Dove c’è una maggiore disponibilità di apparecchi AWP e VLT si spende per il gioco d’azzardo una quota maggiore del proprio reddito. La correlazione si mantiene egualmente significativa anche considerando la possibile influenza del reddito pro capite e della numerosità della popolazione che quindi non rappresentano delle variabili confondenti o modificanti la relazione.

 

Considerando il ruolo del reddito c’è una debole correlazione positiva con il numero degli apparecchi (r = 0,39; p-value = 0,003), per cui un numero maggiore di apparecchi si correla a un reddito più elevato, anche se non in maniera forte (Figura 5B). Infine, tra il reddito pro capite e le giocate complessive, si evidenzia una debole correlazione positiva (r = 0,40; p-value = 0,002), per cui un reddito più elevato si correla a una maggiore quantità di giocate, anche se in maniera debole (Figura 5C).

 

Tutti i risultati del presente lavoro sono stati presentati ai Sindaci dei Comuni interessati e, in occasione di eventi pubblici, anche alla popolazione.

 

 

Conclusioni

Il valore medio delle giocate pro capite in tutti i giochi d’azzardo nell’area considerata è inferiore al dato medio umbro (14); alcuni Comuni, tuttavia, presentano valori decisamente più elevati, soprattutto dove esiste un’offerta maggiore.

 

I dati dei Comuni dell’Area Interna evidenziano come il numero di apparecchi AWP e VLT si correli a un numero maggiore di giocate, che a loro volta sono correlate positivamente anche con il reddito, senza una differenza significativa tra Comuni piccoli e grandi. L’offerta comunque rappresenta il fattore di rischio più elevato. Soprattutto le apparecchiature VLT, che consentono giocate singole con importi alti fino a 500 euro, in tempi brevi, aumentano il rischio di dipendenza patologica e la quantità di denaro pro capite giocata. L’offerta si rivela significativamente maggiore nei Comuni con un reddito pro capite più elevato, ciò fa dedurre che alla base della distribuzione delle apparecchiature possa esserci una accurata indagine di mercato.

 

Il fenomeno, analizzato nell’Area Interna dell’Orvietano, si rivela molto diffuso, come d’altronde nel resto d’Italia, e necessita di ulteriori approfondimenti epidemiologici, di azioni di prevenzione capillari sul territorio, nonché di attività di promozione della salute che aumentino la consapevolezza sui rischi legati al gioco d’azzardo e più in generale alle dipendenze legali e illegali che si associano spesso fra loro (8).

 

Dichiarazione sui conflitti di interesse

Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.

 

Riferimenti bibliografici

  1. Williams RJ, Rehm J, Stevens RMG. The social and economic impacts of gambling. Final report prepared for the Canadian Consortium for Gambling Research. March 11; 2011.
  2. WHO. The epidemiology and impact of gambling disorder and other gambling-related-harm .
  3. Pacifici R, Giuliani M, La Sala L (Ed.). Disturbo da gioco d’azzardo: risultati di un progetto sperimentale. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2018. (Rapporti ISTISAN 18/5).
  4. Italia. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502. Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 15, 18 marzo 2017.
  5. Regione Umbria. Deliberazione Giunta Regionale n. 576 del 26 giugno 2014 “Approvazione di un progetto dell’Azienda USL Umbria 2 per la realizzazione di un centro di riferimento regionale per il trattamento del gioco d’azzardo patologico”.
  6. Regione Umbria. Piano Regionale 2017-2018 per la prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo
  7. Bravi A, Eusebi P. Il Gioco d’azzardo patologico in Umbria. Rapporto epidemiologico 2018. Perugia: Regione Umbria; 2018.
  8. Cerrai S, Resce G, Molinaro S. Consumi d’azzardo 2017. Rapporto di Ricerca sulla diffusione del gioco d’azzardo fra gli italiani attraverso gli studi IPSAD® ed ESPAD® Italia. Roma: Consiglio Nazionale delle Ricerche; 2018
  9. Buth S, Wurst FM, Thon N, et al. Comparative Analysis of Potential Risk Factors for at-Risk Gambling, Problem Gambling and Gambling Disorder among Current Gamblers. Results of the Austrian Representative Survey 2015. Front Psychol 2017;8:2188.
  10. Scalese M, Bastiani L, Salvadori S, et al. Association of problem gambling with type of gambling among Italian general population. J Gambl Stud 2016;32(3):1017-26.
  11. Serpelloni G, Rimondo C. Gioco d’azzardo problematico e patologico: inquadramento generale, meccanismi fisiopatologici, vulnerabilità, evidenze scientifiche per la prevenzione, cura e riabilitazione. Italian J of the Addictions 2012;2(3-4):7-44.
  12. https://lab.gedidigital.it/finegil/2017/italia-delle-slot/
  13. https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2018/italia-delle- slot-2/
  14. Comune di Orvieto. Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”. Bollettino sulla situazione economica e sociale dell’area orvietana; 2018.