GERMANIA
Studio sul rapporto costo-effi cacia della vaccinazione antinfl uenzale quadrivalente nei bambini dai 2 ai 9 anni di età
In Germania l’utilizzo di vaccini quadrivalenti antinfluenzali è raccomandato e gratuito per le persone sopra i 60 anni, le persone affette da malattie croniche e le donne in gravidanza. Uno studio condotto dal Robert Koch-Institute ha esaminato il rapporto costo-efficacia dell’estensione di questo tipo di vaccino ai bambini dai 2 ai 9 anni di età.
Lo studio ha applicato un modello per esaminare l’impatto epidemiologico delle diverse strategie di vaccinazione nei bambini e i risultati sono stati utilizzati per valutare i vantaggi ottenuti da un punto di vista socioeconomico in termini di QALY (unità di misura impiegata nell'analisi costi utilità, che combina la durata della vita con la qualità della stessa).
I dati epidemiologici (ceppo influenzale, numero di persone vaccinate ed efficacia dei vaccini) ed economici (rimborsi delle assicurazioni sanitarie e stime della letteratura) utilizzati si riferiscono alle stagioni influenzali dal 2003-2004 al 2013-2014.
In base allo studio, se il 40% dei bambini tra i 2 e i 9 anni di età venisse vaccinato si avrebbe un incremento del rapporto costo-beneficio di 998€/QALY per i terzi paganti. Se l’età dei vaccinati salisse a 17 anni aumenterebbero i benefici sulla salute, ma non quelli economici per i terzi paganti.
In conclusione, il ricorso alla vaccinazione nei bambini tedeschi dai 2 ai 9 anni di età sarebbe considerevolmente conveniente sia dal punto di vista sociale che economico.
Fonte: Value in health journal
FRANCIA
Woman Abuse Screening Tool (WAST): il test per l’identifi cazione precoce delle donne vittime di violenza domestica ora parla francese
Il Woman Abuse Screening Tool (WAST), questionario utilizzato per identificare precocemente casi di violenza domestica sulle donne, è stato tradotto in francese da un gruppo di ricercatori dell’Ospedale Universitario di Clermont-Ferrand che hanno successivamente condotto uno studio di fattibilità al fine di testare la comprensione e l’accettabilità del questionario in un campione di 361 donne di età pari o superiore a 18 anni, che erano in grado di capire, parlare e leggere il francese e avevano una relazione sentimentale stabile da almeno 12 mese. Di queste, 181 sono state reclutate da operatori sanitari che le avevano in carico in quanto vittime di violenza domestica e 180, non vittime di abusi, sono state reclutate (tra il 1° luglio 2016 e il 30 aprile 2019) dai ricercatori nel loro ambito familiare o lavorativo.
Tutte le donne hanno completato in maniera autonoma il WAST e l’accettabilità del test è stata superiore al 95%. L’efficacia nell’individuare le donne vittime di abusi da quelle non sottoposte ad abusi è stata dimostrata dal punteggio totale del WAST: sensibilità del 97,7%, specificità del 97,1%, valore predittivo positivo del 97,2% e valore predittivo negativo del 97,7%.
I livelli di comfort erano significativamente più bassi tra le donne abusate rispetto alle donne non abusate. Il Wast in versione francese è, quindi, uno strumento adeguato e utile per supportare gli operatori sanitari nell’identificazione precoce dei casi di abuso domestici in Francia.
REGNO UNITO
Entro il 2030 diventerà un Paese smokefree
Nel 2019 una risoluzione governativa ha decretato che entro il 2030 il Regno Unito dovrà diventare un Paese senza tabacco.
Allo scopo di aiutare i decisori politici nello sviluppo di politiche volte a scoraggiare il tabagismo, il Public Health England ha commissionato una serie di rapporti indipendenti sul fenomeno del tabagismo nel Paese, i cui dati sono stati riportati nel documento “Vaping in England: 2021 evidence update summary”.
Il rapporto realizzato dal King’s College di Londra ha evidenziato come le sigarette elettroniche siano lo strumento più utilizzato, vista anche la facilità di accesso al prodotto, per cercare di smettere di fumare. Nel 2017, oltre 50.000 fumatori hanno smesso di fumare grazie all’utilizzo di sigarette elettroniche e nel 2020 il 27,2% delle persone ha utilizzato sigarette elettroniche per cercare di smettere di fumare.
La survey “The Smoking Toolkit Study” ha condotto un’indagine sui centri antifumo, mettendo in evidenza che:
- tra aprile 2019 e marzo 2020 sono stati fissati 221.678 appuntamenti con i centri antifumo per il quit date (giorno in cui si decide di iniziare a smettere di fumare).
- le sigarette elettroniche sono state utilizzate nel 5,2% dei tentativi di smettere di fumare (solo sigaretta elettronica, sigaretta elettronica abbinata a un farmaco per smettere di fumare o dopo l’utilizzo di un farmaco per smettere di fumare).
- nel 74% di casi di successo di cessazione del fumo di sigaretta gli utenti hanno prima usato un farmaco per smettere di fumare e poi la sigaretta elettronica.
- chi ha smesso di fumare con successo ha usato sigaretta elettronica e farmaci in combinazione nel 60,0% dei casi, solo sigaretta elettronica nel 59,7% dei casi e solo farmaci nel 59,4% dei casi.
I centri antifumo sono un importante punto di riferimento sul territorio per quanti desiderino smettere di fumare, ma hanno presentano delle criticità:
- solo l'11% dei centri antifumo offre sigarette elettroniche alle persone che si rivolgono a tali strutture per smettere di fumare. È evidente, invece, come le sigarette elettroniche siano il mezzo più utilizzato per smettere di fumare con successo
- i servizi dovrebbero essere più facilmente fruibili da quanti vogliano smettere di fumare. Attualmente, invece, i centri antifumo richiedono che l’utente aderisca a misure di intervento particolarmente rigide (tipo di prodotto da utilizzare, dosaggio, durata e frequenza) e ciò rende difficile la fruizione dei servizi offerti, perché gli utenti hanno bisogno di sperimentare approcci diversi prima di trovare quello più adatto a sé o hanno necessità di modificare nel tempo quella che era stata la scelta iniziale.
Fonte:Gov.uk