SVEZIA
La vaccinazione quadrivalente contro l’HPV protegge dal cancro alla cervice
In Svezia, che dal 2007 ha un programma di vaccinazione quadrivalente contro l’HPV nelle ragazze di età compresa tra i 12 e i 17 anni, è stato condotto uno studio randomizzato su un campione di più di 1,6 milioni di ragazze e donne di età compresa tra 10 e 30 anni. Lo scopo dello studio, che ha preso l’avvio nel 2006 ed è terminato nel 2017, era quello di confrontare la possibilità di sviluppare un cancro alla cervice in ragazze e donne che avevano ricevuto almeno una somministrazione del vaccino quadrivalente contro l’HPV e in ragazze e donne non vaccinate.
I risultati dello studio mostrano un'incidenza molto più bassa di cancro della cervice tra le ragazze e le donne vaccinate rispetto alle non vaccinate, in tutte le fasce d'età. In particolare, il rischio di sviluppare il cancro della cervice si riduce dell’88% nelle ragazze che vengono vaccinate prima di raggiungere i 17 anni di età rispetto a quelle non vaccinate. La percentuale di successo diminuisce con l’aumentare dell’età, attestandosi al 66% nelle ragazze vaccinate prima dei 20 anni e al 64% nelle donne vaccinate tra i 20 e i 30 anni.
PAESI BASSI
Menopausa precoce e aumentato rischio di ictus
Nei Paesi Bassi è stato condotto uno studio volto a indagare se l’età in cui si entra in menopausa possa rappresentare un fattore di rischio per l’ictus (sia ischemico che emorragico) nelle donne. Lo studio ha monitorato una coorte di 16.244 donne tra i 26 e i 70 anni in menopausa che era stata reclutata per due precedenti studi i (lo European Prospective Investigation into Cancer e il Nutrition-Netherlands cohort) tra il 1993 e il 1997 ed è stata seguita fino al 1° gennaio 2011 per valutare l’insorgenza di ictus. Nel campione sono state incluse donne in menopausa naturale e chirurgica, suddivise in gruppi per fasce d’età: sotto i 40 anni, da 40 a 44 anni, da 45 a 49 anni, da 50 a 54 anni e dai 55 anni e oltre.
Le partecipanti hanno compilato alcuni questionari riguardo la loro salute, la storia riproduttiva, l’età della menopausa, la dieta alimentare e lo stile di vita. Per valutare l’associazione tra età in cui la donna è entrata in menopausa e l’ictus è stata usata la regressione di Cox. Sono state considerate le variabili di età, fumo, pressione sanguigna sistolica e indice di massa corporea.
L'età media dell’entrata in menopausa delle partecipanti era di 46,4 anni. Si sono verificati 830 ictus in totale, di cui 571 ischemici, 162 emorragici e 97 non classificati. Lo studio ha evidenziato che le donne entrate in menopausa prima dei 40 anni hanno un rischio 1,48 volte più alto di avere un ictus rispetto alle donne che sono entrate in menopausa tra i 50 e i 54 anni. In particolare, la menopausa precoce è risultata essere associata all’ictus ischemico. Inoltre, il rischio di ictus si riduce del 3% per ogni anno di ritardo in cui si entra in menopausa.
Fonte: AHA Journals
GERMANIA
Emicrania e cefalea da stress: prevalenza e patologie correlate
Il mal di testa è un disturbo molto diffuso in Germania, sia nelle donne che negli uomini, e influenza negativamente la qualità della vita. I due tipi più comuni di mal di testa sono l’emicrania e la cefalea da stress.
Tra ottobre 2019 e marzo 2020 è stata condotta un’indagine telefonica su 5.009 soggetti adulti per ottenere stime di prevalenza relative a questa patologia. In base alla misurazione di frequenza, durata, caratteristiche e comorbilità, effettuata utilizzando i criteri diagnostici definiti nella “Classificazione Internazionale delle Cefalee”, il 57,5% delle donne e il 44,4% degli uomini in Germania hanno dichiarato di aver avuto mal di testa negli ultimi dodici mesi e il 14,8% delle donne e il 6,0% degli uomini soddisfano tutti i criteri diagnostici per l'emicrania.
La cefalea da stress colpisce il 10,3% delle donne e il 6,5% degli uomini; viene riscontrata principalmente in soggetti in età lavorativa e diminuisce in modo costante con l’aumentare dell’età. L'emicrania è spesso accompagnata da comorbilità, come sintomi depressivi e disturbi d'ansia.
Le persone affette da mal di testa ricevono tendenzialmente pochissime cure mediche e solo una minoranza si reca da un medico prima di un anno dall’insorgenza del disturbo.
I risultati di questa ricerca forniscono un quadro completo dell'impatto che il mal di testa ha sulla popolazione e sono stati utilizzati in studi che valutano l’impatto socioeconomico delle malattie.
Fonte: Robert Koch Istitute