NORVEGIA
Associazione tra spettro autistico e concentrazione di metalli pesanti e minerali in gravidanza
In Norvegia è stato condotto uno studio al fine di valutare se l'esposizione prenatale a metalli pesanti e minerali possa essere un fattore di rischio per disturbi del neurosviluppo nei bambini, come la sindrome da iperattività/deficit di attenzione (ADHD) e il disturbo dello spettro autistico (ASD).
I partecipanti allo studio sono stati reclutati tra il 1999 e il 2008 per lo studio di coorte “Norwegian Mother, Father and Child Cohort Study”, condotto dal Norwegian Institute of Public Health, e successivamente invitati a partecipare alla ricerca presa in esame, che ha incluso 705 casi di ADHD, 397 casi di ASD e un gruppo di controllo di 1.034 bambini.
Alla 17a settimana di gestazione delle madri sono state effettuate analisi del sangue per la ricerca di 11 metalli e minerali (cadmio, cesio, cobalto, rame, piombo, magnesio, manganese, selenio, zinco, arsenico e mercurio).
Per l'ASD i metalli e i minerali potenzialmente rischiosi sono risultati essere arsenico [OR = 1,77 (IC: 1,26, 2,49)], cadmio e manganese [OR = 1,57 (IC: 1,07 2,31); OR = 1,84 (IC: 1,30, 2,59)], cesio, rame, mercurio e zinco. Per l'ADHD è stato riscontrato un aumento del rischio per cadmio e magnesio [OR = 1,59 (IC: 1,15, 2,18); [OR = 1,42 (IC: 1,06, 1,91)] e per il mercurio.
I risultati di questo studio suggeriscono l’esistenza di una correlazione tra l’esposizione a metalli pesanti e minerali in gravidanza e ASD e ADHS nei bambini. Sarebbero auspicabili ulteriori studi sull’impatto che tali elementi possano avere sul neurosviluppo del bambino.
Fonte: ScienceDirect
FRANCIA
Sindrome del tunnel carpale: professioni e attività lavorative maggiormente esposte
In Francia, la sindrome del tunnel carpale è la seconda causa riconosciuta di malattia professionale (43% nel 2015). Nel dicembre 2020, Santé Publique France, in qualità di coordinatore, ha pubblicato uno studio volto a determinare la frazione di rischio attribuibile (RA) alla sindrome del tunnel carpale per alcune professioni e settori di attività considerati maggiormente a rischio.
La ricerca si basa su due studi condotti nel Dipartimento di Maine-et-Loire tra il 2002 e il 2003 e nel Dipartimento di Bouches-du-Rhône tra il 2008 e il 2009. Entrambi gli studi, hanno raccolto dati medici e professionali attraverso questionari autosomministrati, che si è poi provveduto ad elaborare secondo il metodo Mantel-Haenszel. Il campione comprendeva 1.647 donne e 587 uomini tra i 20 e i 59 anni di età.
La maggior parte dei casi a rischio (75%) è stata individuata tra gli operai e le operaie. I settori di attività con la più alta frazione di RA sono risultati essere l'industria del cuoio e delle calzature per gli uomini (93%) e il settore automobilistico per le donne (89%), mentre le professioni con la più alta frazione di RA sono risultate essere i costruttori qualificati di tetti per gli uomini (97%) e il settore agricolo per le donne (94%).
Il calcolo della frazione di RA alla sindrome del tunnel carpale per le diverse professioni e settori di attività è di utilità per l’implementazione di programmi di prevenzione sui luoghi di lavoro.
SERBIA
Trend dei tassi di mortalità per cause esterne nei bambini tra 1 e 14 anni di età (1997-2016)
In Serbia, è stato condotto uno studio per determinare il trend dei tassi di mortalità per cause esterne, dal 1997 al 2016, tra i bambini di età compresa tra 1 e 14 anni.
I dati sono stati estrapolati dal database dello Statistical Office of Serbia e sono stati analizzati con il metodo Joinpoint per calcolare la variazione percentuale media annua e il corrispondente intervallo di confidenza al 95%.
In Serbia, nel periodo 1997-2016, si sono verificati 1.388 decessi per cause esterne in età infantile, pari a una media del 29,4% del numero totale delle morti in età infantile (dal 34,8% nel 1997 al 21,8% nel 2016).
Il tasso di mortalità è stato più alto tra i bambini (8,1 per 100.000) rispetto alle bambine (4,1 per 100.000).
Le maggiori cause esterne di decesso tra i bambini sono stati gli incidenti stradali (37,6%), seguiti da annegamento e morte improvvisa da immersione (18,2%).
A partire dal 1997, il tasso di mortalità ha mostrato una significativa tendenza al ribasso sia tra i bambini che tra le bambine. Nello specifico, nei bambini il tasso di mortalità per lesioni non intenzionali è diminuito del 5,4% (IC 95% da -6,8 a -3,9) all’anno, mentre per lesioni intenzionali è diminuito del 10% (IC 95% da -19,0 a 0,1) all’anno; nelle bambine il tasso di mortalità per lesioni non intenzionali ha registrato una diminuzione annua del 7,1% (IC 95% da -9,0 a -5,1), mentre per le lesioni intenzionali è diminuito del 2, 1% (IC 95% da -15,3 a 13,1) all’anno.
Nonostante le morti per cause esterne tra i bambini di 1-14 anni siano in calo, è necessario e urgente che si implementino programmi nazionali di prevenzione.