GERMANIA
Fumo e fumo passivo tra gli adulti
German Health Update (GEDA) è un’indagine telefonica trasversale condotta a livello nazionale su un campione casuale di numeri di telefono fissi e mobili, che ha l’obiettivo di fornire informazioni su stato di salute, comportamenti legati alla salute e assistenza sanitaria della popolazione residente in Germania. La quinta indagine di follow up, realizzata tra aprile 2019 e settembre 2020, riporta i dati relativi al comportamento dei fumatori (22.699 soggetti di 18 anni e più) e all’esposizione al fumo passivo (17.823 soggetti di 18 anni e più, non fumatori), con un’analisi delle differenze rispetto a sesso, età e istruzione degli intervistati.
Dalle informazioni rilevate sul gruppo dei fumatori, risultano fumare almeno occasionalmente il 28,9% degli adulti, in particolare il 24,0% delle donne e il 33,9% degli uomini. Più della metà delle donne (52,4%) non ha mai fumato, a fronte del 36,1% degli uomini. Fino ai 64 anni la percentuale di fumatori non varia molto tra le diverse fasce di età, cominciando a ridursi solo a partire dai 65 anni: 11,3% tra le donne e 13,6% tra gli uomini. Sia tra le donne che tra gli uomini, nelle fasce di età sotto i 65 anni la quota di fumatori è maggiore nei gruppi con un livello di istruzione medio e basso, differenza che invece non si riscontra nella popolazione più anziana.
Nel gruppo dei non fumatori, il 4,1% degli intervistati (donne e uomini) è esposto quotidianamente a fumo passivo all’interno di ambienti chiusi; se viene sommato a questo dato quello relativo all’esposizione almeno una volta alla settimana, la quota raddoppia. Queste frequenze di esposizione sembrano interessare meno le donne. Le persone più esposte al fumo sono i 18-29enni e, tra gli uomini, quelli con basso livello di istruzione. L’esposizione al fumo passivo diminuisce con l’avanzare dell’età.
In Germania, quindi, è necessario mettere in campo delle azioni volte a prevenire il tabagismo, favorire la cessazione del fumo e sostenere una politica di contrasto al tabagismo, che siano efficaci in tutti i gruppi della popolazione e che tengano conto dei gruppi socialmente svantaggiati.
Fonte: ww.rki.de/...
FRANCIA
Studio Entred 3: migliorare le conoscenze sullo stato di salute delle persone con diabete
La terza edizione dello studio National Representative Sample of People with Diabetes, Entred 3, condotto nel 2019, mira a descrivere le caratteristiche delle persone con diabete di tipo 2 (DM2), di tipo 1 (DM1) e il loro stato di salute.
Il campione selezionato, composto da 9.072 soggetti, ha le seguenti caratteristiche: essere residenti nella Francia metropolitana, di età pari o maggiore di 18 anni e trattati farmacologicamente per il diabete. Al campione, estratto in modo casuale dalle banche dati de l’Assurance maladie (assicurazione sanitaria, regime generale e sicurezza sociale per i lavoratori autonomi), è stato chiesto di compilare un questionario autosomministrato.
La popolazione finale era rappresentata da 8.728 soggetti (344 sono state esclusi perché non è stato possibile informarli del fatto che fossero stati selezionati per lo studio). Hanno compilato il questionario 3.166 persone, pari al 36,3 del campione. Di queste, 2.714 erano affette da DM2, con un’età media di 67,6 anni (+2 anni rispetto all’indagine del 2007). Il 55,3% erano uomini (dato stabile rispetto alla precedente rilevazione del 2007), con una storia mediana di diabete di 10,7 anni. Sono state identificate anche 412 persone affette da DM1: età media di 47 anni, uomini nel 57% dei casi, oltre la metà (55,6%) con il diabete da ≥20 anni. Il livello socioeconomico delle persone con DM1 era più alto di quello delle persone con DM2. I fattori di rischio più comuni per le complicanze nelle persone con DM2 erano: sovrappeso/obesità (80,1%), ipertensione trattata (77,6%), dislipidemia trattata (63,8%), fumo (13,4%), consumo di alcol elevato o grave (7%). Questi fattori di rischio erano comuni anche nelle persone affette da DM1, in particolare sovrappeso/ obesità (49,9%), consumo di alcol (11,3%) e tabacco (25,3%). Le complicanze macrovascolari sono state riferite più frequentemente dalle persone con DM2: complicanza coronarica (18,6%), ictus (7,8%). Complicanze microvascolari sono state riportate più frequentemente dalle persone con DM1: perdita della vista da un occhio (3,7%), ulcera del piede attiva o vecchia (12,9%).
Questi primi risultati emersi da Entred 3 offrono una panoramica sulle caratteristiche e sullo stato di salute della popolazione con diabete in Francia. Le differenze demografiche e socioeconomiche tra persone con DM1 e persone con DM2 appaiono confermate. La leggera diminuzione osservata rispetto al 2007 nella frequenza delle complicanze riferite da persone con DM2 e l’alta frequenza di complicanze microvascolari riferite da persone con DM1 dovrà essere confermata da ulteriori dati.
Rispetto alle precedenti edizioni dello studio, si può confermare che l’obesità e il tabagismo restano a livelli molto alti sia tra le persone con DM2 che tra quelle con DM1; queste ultime registrano anche un’alta frequenza di consumo di alcol.
DANIMARCA
Report annuale HIV 2021
Nel 2021, in Danimarca, 6.300 persone avevano una diagnosi di infezione da HIV e si stima che altre 500 persone abbiano contratto l’HIV senza aver avuto una diagnosi.
Nel 2021, sono stati notificati 132 casi di infezione da HIV, 109 uomini e 23 donne, con un’età mediana di 41 anni per gli uomini (range 6-76 anni) e 42 anni per le donne (range 2-60 anni). Di questi 132 casi, 81 erano nuove infezioni e 51 infezioni già diagnosticate in un altro Paese.
Tra i pazienti di nuova diagnosi, 41 erano uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (maschi che fanno sesso con maschi - MSM), 29 persone che si sono infettate attraverso rapporti eterosessuali, 7 tossicodipendenti e in 4 casi la modalità di trasmissione non è stata dichiarata. Tra gli MSM di nuova diagnosi, il 32% era rappresentato da immigrati; tra gli eterosessuali vi erano 16 uomini e 13 donne, con il 52% di immigrati. Dati utili per determinare se la diagnosi fosse tardiva (conta dei CD4, precedenti test HIV negativi o diagnosi di AIDS) erano disponibili per 71 (88%) delle 81 persone a cui è stato diagnosticato l'HIV per la prima volta nel 2021, il 56% ha ricevuto una diagnosi tardiva, mentre il 44% l'ha ricevuta nella fase acuta. Nel 2021, 16 (20%) delle 81 persone con nuova diagnosi di HIV si trovavano nella fase di AIDS conclamato. Tra questi, 8 erano MSM, 7 eterosessuali e 1 tossicodipendente.
Nel 2021 sono morte 33 persone HIV positive. Poiché le informazioni del registro delle cause di morte sono pubblicate con un ritardo di circa un anno, non è possibile valutare la percentuale di persone decedute per una condizione correlata all'HIV. Tuttavia, in base ai dati degli anni precedenti, circa un decesso su quattro tra i sieropositivi è correlato all'HIV.
Dal 2017, è stato osservato un forte calo del numero di casi di HIV notificati, anche se nel 2020-2021 è stato effettuato un numero inferiore di test a causa del periodo pandemico.
Fonte: en.ssi.dk/...