Archivio 2013
(12 settembre 2013) World Health Report 2013
Ripartire dal livello nazionale e orientare le linee di ricerca per realizzare una copertura sanitaria globale: è l’invito dell’Organizzazione mondiale della sanità ai Paesi di tutto il mondo contenuto nell’edizione 2013 del World Health Report. Il documento, pubblicato ad agosto scorso, identifica i benefici correlati a una maggiore attenzione alla ricerca, soprattutto per i Paesi a basso-medio reddito, utilizzando casi studio e proponendo modalità per rafforzare ulteriormente questo tipo di approccio. La letteratura ricorda che una copertura sanitaria universale, con pieno accesso a servizi di buona qualità non può essere raggiunta senza l’evidence che deriva dalla ricerca scientifica. Questa ha infatti la possibilità di indirizzare verso un’ampia gamma di problemi e dovrebbe dunque essere utilizzata per rafforzare le indagini accademiche e i programmi di sanità pubblica. Per approfondire leggi il documento completo “The World health report: research for universal health coverage”.
(29 agosto 2013) Oecd Health Data 2013 e Health for All: gli ultimi aggiornamenti
On line la versione 2013 dell’Oecd Health Data, una raccolta di dati e statistiche comparabili sulla salute e sui sistemi sanitari dei Paesi appartenenti all’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – Organization for economic co-operation and development, Oecd). Il tool rappresenta una risorsa utile per gli operatori sanitari, i ricercatori e i decisori. Si aggiorna anche il database europeo Health for All (e il corrispettivo italiano Health for All Italia, ospitato sul sito Istat) che fornisce indicatori relativi ai 53 Paesi membri dell’Oms Europa. Gli indicatori coprono: dati demografici di base, stato di salute (mortalità, morbilità, salute materno infantile), determinanti di salute (stili di vita e ambiente), assistenza sanitaria (risorse e utilizzo).
(18 luglio 2013) Oms tra passato e futuro: il nuovo rapporto Oisg
I sessantacinque anni di storia dell'Oms: è questa la cornice del rapporto “Oms e diritto alla salute: quale futuro – 2013”, realizzato dall’Osservatorio italiano sulla salute globale (Oisg). Il testo ripercorre la storia dell’Organizzazione mondiale della sanità e le sfide affrontate negli anni per la promozione e la tutela del diritto alla salute. Questo quinto rapporto dell'Oisg affronta il tema nella sua attualità, alla luce del processo di riforma che l’Oms ha intrapreso due anni fa e della necessità di tutelare la salute come bene comune. Per maggiori informazioni visita il sito SaluteGlobale.it
(28 marzo 2013) La vecchia Europa fa il check-up
A 3 anni di distanza dal precedente, è stato pubblicato il rapporto 2012 dell’Oms Europa, The European health report 2012. Charting the way to well-being, un documento che rappresenta ormai un punto di riferimento sulla salute (e sul benessere, secondo l’accezione più ampia di salute auspicata dall’Oms) del vecchio continente. La peculiarità del rapporto 2012 sta nel fatto che, oltre a fare il punto sulla salute degli europei con una particolare attenzione alle situazioni di disuguaglianza, il documento guarda alle prospettive future ed è chiaramente orientato a disegnare uno scenario in grado di garantire a tutti i cittadini europei adeguati standard di salute. Leggi in proposito l’approfondimento a cura della redazione di EpiCentro e anche l’approfondimento “Una nuova Europa” a cura di Silvia Declich e Flavia Riccardo (reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss).
(14 marzo 2013) Global Burden of Disease Study 2010: promossa la sanità italiana
Già nello scorso mese di dicembre la rivista The Lancet ha dedicato un ampio spazio al Global burden of Disease Study 2010, l’indagine che valuta l’impatto delle patologie in termini di mortalità e disabilità. All’inizio di marzo 2013, poi, la rivista inglese ha pubblicato anche i risultati nazione per nazione, suscitando vivo interesse e anche qualche sorpresa. Tra i profili per Paese pubblicati da The Lancet all’inizio di marzo c’è, naturalmente, anche quello dell’Italia (pdf 217 kb), che si colloca in ottima posizione per risultati di salute. Il nostro Paese è ancora al secondo posto come aspettativa di vita. Ancora più importante il fatto che la longevità (circa 81,5 anni) si accompagna a condizioni di salute buone, ovvero a periodi limitati di disabilità. I maggiori fattori di rischio restano quelli legati alle abitudini alimentari, all’ipertensione arteriosa e al fumo di tabacco. Leggi l’approfondimento con il commento di Stefania Salmaso (direttore Cnesps-Iss).