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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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One Health nei Paesi del Mediterraneo e del Sahel: una conferenza in Iss

Maria Grazia Dente, Laura Amato e Silvia Declich - Centro Nazionale per la salute globale, Istituto superiore di sanità

 

6 dicembre 2018 - Il potenziale impatto dei cambiamenti ambientali e climatici sulla trasmissione delle infezioni trasmesse da vettori è una problematica oggetto di un crescente numero di ricerche e studi a livello globale. D’altra parte, si cerca di identificare e implementare strategie e approcci che consentano di prevenire e controllare la trasmissione di tali infezioni, anche considerando le sfide poste dai cambiamenti climatici e ambientali. Un approccio integrato al problema, ossia un approccio “One Health”, sembra poter essere la direzione giusta per riuscire a considerare tutti i settori coinvolti nella problematica (la sanità pubblica, i servizi veterinari, i laboratori, l’entomologia, l’ambiente, ecc). La One Health intende infatti migliorare la salute e il benessere dell’uomo attraverso la prevenzione del rischio e la mitigazione degli effetti delle crisi (rappresentate, ad esempio, dalle malattie emergenti) che hanno origine nell'interfaccia tra uomo, animale e i loro ambienti (Stone Mountain Process Atlanta Usa, 2012). Dei benefici derivanti da un approccio integrato alla prevenzione, sorveglianza e controllo delle infezioni virali trasmesse da vettori (arbovirosi), e altresì delle sfide che esso comporta, si è discusso durante la conferenza scientifica sulla One Health organizzata dal Centro Nazionale per la salute globale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) il 26 e 27 novembre, nel quadro dell’iniziativa europea MediLabSecure.

 

Sono stati invitati alla Conferenza i rappresentati dei servizi di sanità pubblica e veterinaria dei 22 Paesi della Rete MediLabSecure (Albania, Algeria, Armenia, Bosnia ed Erzegovina, Burkina Faso, Egitto, Repubblica di Macedonia, Georgia, Giordania, Kosovo, Libano, Libia, Mali, Mauritania, Montenegro, Marocco, Niger, Palestina, Senegal, Serbia, Tunisia, Turchia), rappresentanti delle istituzioni europee coinvolte nelle attività (l’Institut Pasteur di Parigi, il National Institute for Agricultural Research di Madrid e il Research Institute for Development di Montpellier), e rappresentati di istituzioni internazionali (Oms, Oie e Fao).

 

I delegati hanno condiviso le raccomandazioni finali dello strategic document “Integrated Surveillance and Risk Assessment for Arbovirus Infections: recommendations for enhancing One Health operationalization in the Mediterranean Region” elaborato sulla base degli studi e delle attività condotte nei quattro anni di implementazione del Progetto (2014-2018) e hanno identificato priorità e lacune su cui concentrare i prossimi anni di attività della Rete.

 

Le sfide affrontate dall’iniziativa MediLabSecure e le strategie di One Health adottate, sono state anche discusse nella sessione “Global Health and Climate Change” nel quadro del Simposio Internazionale “Health and Climate Change” (https://healthclimate2018.iss.it/) organizzato dall’Istituto superiore di sanità dal 3 al 5 Dicembre.

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