World Health Statistics 2007: differenze di salute anche tra i Paesi ricchi
L’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato il World Health Statistics 2007, il quadro statistico della sanità nei 193 Paesi membri dell’Oms. Il rapporto, che è giunto alla terza edizione, non segnala particolari novità: le diseguaglianze di salute nel mondo sono enormi, come dimostrano i 47 anni di differenza che corrono tra la vita media di un uomo nato in Sierra Leone (39 anni) e quella di una donna nata in Giappone (86 anni).
Ma le differenze non mancano anche all’interno dei Paesi più sviluppati, e in particolare fra quelli del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti). Tra i sette Paesi più industrializzati, quello che fa registrare i risultati più brillanti è il Giappone: per esempio, 79 anni di vita media per i maschi, 86 per le donne, una mortalità infantile di 3 ogni 1000 nati vivi. Al secondo posto l’Italia: 78 anni di vita media per gli uomini, 84 per le donne, una mortalità infantile pari a 4 per 1000 nati vivi. Tra i Paesi del G7, gli Stati Uniti hanno la più alta mortalità dovuta a malattie croniche (460 ogni 100.000 abitanti, contro una media di 398) e la seconda per morti provocate da incidenti (47 ogni 100.000 abitanti, contro una media di 36). Gli Usa hanno anche la più alta incidenza del contagio da Hiv tra persone adulte: 508 ogni 100.000 abitanti, contro i 300 dell’Italia e i 69 della Germania.
Diversa è la situazione per quanto riguarda i servizi sanitari: se infatti gli Stati Uniti sono ultimi nel G7 per numero di posti letto ospedalieri ogni 1000 abitanti (33, contro i 40 dell’Italia, i 75 della Francia, gli 84 della Germania e i 129 del Giappone), sono invece nella media per numero di medici ogni 1000 abitanti (2,56: un dato inferiore rispetto ai 3,37 di Francia e Germania e ai 4,20 dell’Italia, prima assoluta, ma superiore agli 1,98 del Giappone).
Il Giappone vanta quindi la minore presenza relativa di medici tra i Paesi del G7 ma anche le maggiori performance sanitarie del mondo. Agli Stati Uniti spetta invece il primato sul fronte della spesa: investono infatti in sanità il 15,4% della ricchezza che producono ogni anno, contro il 10,6% della Germania, il 10,5% della Francia, il 9,8% del Canada, l’8,7% dell’Italia, l’8,1% del Regno Unito e addirittura il 7,8% del Giappone. La spesa pro capite di un americano è di 6096 dollari all’anno, contro i 3171 di un tedesco, i 2414 di un italiano e i 2293 di un giapponese.
Gli Stati Uniti sono l’unico Paese del G7 dove la spesa privata in sanità (55,3%) supera quella pubblica (44,7%), mentre in tutti gli altri Paesi la spesa pubblica è pari o superiore al 70%, o addirittura all’80% in Giappone e nel Regno Unito. Negli Stati Uniti, comunque, lo Stato spende di più che in ogni altro Paese del G7: 2725 dollari all’anno a persona, contro i 2440 in Germania, i 2382 in Francia, i 2215 in Canada, i 2209 nel Regno Unito, i 1864 in Giappone. Lo Stato italiano, con 1812 dollari per cittadino all’anno, è quello che spende di meno nel G7.
Scarica l’intero rapporto (pdf 2,33 Mb) e vai al database dell’Oms.