Africa: rassegna della letteratura scientifica - 1 aprile 2021
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Scenari
Prima e seconda ondata della pandemia di COVID-19 in Africa
In Africa, dove la prima ondata della pandemia da COVID-19 è progredita più lentamente rispetto al resto del mondo, la temuta seconda ondata appare più aggressiva. Nel periodo 14 febbraio – 31 dicembre 2020 è stata realizzata un’indagine trasversale con i dati epidemiologici e le informazioni sulle misure di contenimento attuate nei Paesi africani per valutare i trend e identificare le risposte e gli sforzi di mitigazione a livello di Stati, regioni e continente. L’esame della situazione a livello di singoli Paesi e regionale è importante per un’equa distribuzione di forniture e assistenza tecnica. Monitorare e analizzare le informazioni nel tempo è essenziale per la consapevolezza della situazione degli Stati che tentano di bilanciare il controllo del COVID-19 con la garanzia di stabilità economica e adeguato sostentamento. Leggi l’articolo: Stephanie J Salyer, Justin Maeda, Senga Sembuche, John Nkengason, et al. The first and second waves of the COVID-19 pandemic in Africa: a cross-sectional study. Lancet 2021 Mar 24;1-11.
Chi pagherà per il vaccino COVID-19 in Africa?
I sistemi sanitari del continente africano sono fortemente provati dalla pandemia di COVID-19: a causa delle difficili condizioni economiche l’accesso e la disponibilità dei vaccini potrebbe risentire dei costi elevati e della mancanza dei requisiti tecnici per la gestione della vaccinazione. In un’ottica di salute universale, per la protezione delle popolazioni più vulnerabili, è forte nel Continente la necessità di disporre del vaccino. Per questo motivo, i governi delle nazioni africane dovrebbero aumentare i loro sforzi per acquisire il vaccino contro il COVID-19. Leggi l’articolo: Don Eliseo Lucero-Prisno III, Isaac Olushola Ogunkola, Yusuff Adebayo Adebisi, et al. Who Will Pay for the COVID-19 Vaccines for Africa? Am J Trop Med Hyg 2021 Jan 7:104(3):794-796.
L’impatto del COVID-19 sulla reumatologia in Africa
Con l’obiettivo di identificare i cambiamenti nell’erogazione dei servizi di reumatologia, il COVID-19 African Rheumatology Study Group ha realizzato un’indagine online sulle pratiche di 6 Paesi dell’Africa Settentrionale, 6 dell’Africa Occidentale, 4 dell’Africa Meridionale, 3 dell’Africa Orientale e 1 dell’Africa Centrale. Nella pratica medico-reumatologica emerge che nel 52,9% degli studi di reumatologia continua a fare visite con l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, mentre il teleconsulto è praticato con le seguenti modalità: 60,5% via telefono, 43,5% tramite WhatsApp, 16,3% con email e il 9,6% utilizzando video chiamate. In Africa la pandemia ha mutato le procedure in reumatologia verso consultazioni virtuali. Leggi l’articolo: Richard O. Akintayo, Akpabio A. Akpabio, Rasha A. Abdel-Magied, et al. The impact of COVID-19 on rheumatology practice across Africa. Rheumatology (Oxford) 2021 Jan 5;60(1):392-398.
I pazienti con diabete e obesi nella pandemia di COVID-19 in Europa (meridionale e orientale), Medio Oriente e Africa
Un panel di esperti provenienti dall’Europa meridionale e orientale, dal Medio Oriente e dall’Africa ha discusso le sfide nella gestione del diabete e dell’obesità durante e dopo la pandemia di COVID-19 in una popolazione eterogenea, in contesti clinici differenti, e in diverse organizzazioni sanitarie. Nell’articolo, il panel affronta e discute l’uso della telemedicina, l’introduzione di nuove terapie (e il loro ruolo nella gestione del diabete e dell'obesità durante la pandemia), l'importanza del controllo dell'ipoglicemia e della prevenzione delle complicanze cardiovascolari. Infine, viene considerata la gestione post COVID-19 del diabete e dell'obesità e come l’esperienza durante la pandemia potrebbe influire sulle future linee guida cliniche. Leggi l’articolo: Francesco Giorgino, Sindeep Bhana, Itamar Raz, et al. Management of patients with diabetes and obesity in the COVID-19 era: Experiences and learnings from South and East Europe, the Middle East, and Africa. Diabetes Res Clin Pract 2021 Feb;172:108617.
COVID-19 associato a diabete e altre malattie non trasmissibili
Il COVID-19 ha colpito in modo drammatico le popolazioni a rischio, come le persone con diabete o con altre patologie non trasmissibili. Una nuova revisione di letteratura prende in considerazione le misure per la protezione delle popolazioni (quali lockdown, test, tracciamento, isolamento e misure di igiene) e altri interventi specifici per la gestione del diabete e delle comorbidità (come il teleconsulto, istruzioni e monitoraggio a distanza, prescrizioni telematiche, consegna dei farmaci, cliniche mobili e assistenza domiciliare). È possibile valorizzare le conoscenze e le esperienze di epidemie precedenti e le lezioni apprese durante la pandemia di COVID-19, per proteggere i più vulnerabili, le comunità, i sistemi sanitari e l’economia internazionale. Leggi l’articolo: Mark Thomaz Ugliara Barone, Belinda Ngongo, Luiz Menna-Barreto et al. COVID-19 associated with diabetes and other noncommunicable diseases led to a global health crisis. Diabetes Res Clin Pract 2021 Jan;171:108587.
I vaccini per il COVID-19 e nazionalismo dei trattamenti
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile non intende lasciare indietro nessun Paese, specie quelli poveri: eppure COVID-19 ha portato allo sviluppo di nuove regole e approcci. La solidarietà globale sembra minacciata dai Paesi ricchi, che da agosto 2020 si sono assicurati 1.3 miliardi di vaccini Pfizer-Biontech, Moderna e Astra-Zeneca in fase 3. Gli obiettivi 2030, e in particolare l’obiettivo sostenibile n.3, incentrato sulla salute, saranno difficili da realizzare nei Paesi a basso reddito. WHO e altri stakeholder devono sostenere la GAVI e l’iniziativa globale COVAX, Coalition for Epidemic Preparedness Innovations, affinché entro dicembre 2021 92 Paesi a basso e medio reddito ricevano due miliardi di dosi di vaccini. Leggi l’articolo: Godwell Nhamo, David Chikodzi, Nthivhiseni Mashula, et al. COVID-19 vaccines and treatments nationalism: Challenges for low-income countries and the attainment of the SDGs. Glob Public Health 2021 Mar;16(3):319-339.
Stakeholder e trial clinici relativi a COVID-19 nell’Africa Subsahariana
Obiettivo dello studio è determinare il coinvolgimento di tutte le parti interessate nella conduzione di trial clinici relativi al COVID-19 nell’Africa subsahariana, in accordo con le nove pratiche essenziali di coinvolgimento elencate nelle Good Participatory Practice Guidelines for Emerging Pathogens relativamente agli studi clinici relativi a COVID-19. In aggiunta si discute come ridurre le lacune individuate e come implementare i trial clinici su COVID-19 con linee guida etiche adattate al contesto socio-culturale della regione, considerando che le norme e le pratiche in uso nell’Africa subsahariana, nonché le scarse competenze nella ricerca, pongono limiti nella conduzione dei trial. Leggi l’articolo: Morenike Oluwatoyin Folayan, Brandon Brown, Nicaise Ndembi, et al. Considerations for stakeholder engagement and COVID-19 related clinical trials’ conduct in sub-Saharan Africa. Dev World Bioeth 2021 Mar;21(1):44-50.
Africa
COVID-19 in Sudan
La costante crescita della pandemia di COVID-19 sfida tutti i sistemi sanitari. In Sudan il primo caso di COVID-19 è stato registrato il 13 marzo 2020 mentre a novembre il totale dei casi era 14mila, con 10mila ricoveri: l’epidemia ha causato la morte di 1200 persone con un tasso di letalità del 7,7%. Il Governo ha adottato misure di prevenzione e controllo quali il parziale lockdown del Paese, la promozione del distanziamento sociale e la sospensione di qualsiasi occasione di assembramento sociale, festival e raduni a carattere religioso. Leggi l’articolo: Ayman Ahmed, Nouh Saad Mohamed, Emmanuel Edwar Siddig, et al. COVID-19 in Sudan. J Infect Dev Ctries 2021 Mar 7;15(2):204-208.
Lockdown nazionale in Marocco per fronteggiare il COVID-19: conseguenze su sanità e qualità dell’aria
Al 20 aprile 2020, il numero di casi positivi al COVID-19 registrati in Marocco è stato di 2990 mentre i decessi 143: il 20 marzo 2020 il Governo di Rabat ha deciso di adottare il lockdown generale bloccando tutte le attività non essenziali. Lo studio condotto nelle città di Casablanca e Marrakesh intende comparare la qualità dell’aria prima della pandemia (16 febbraio-19 marzo) e durante il periodo delle limitazioni (20 marzo-20 aprile), e stabilire se il blocco delle attività possa aver salvato delle vite con la diminuzione dell’inquinamento dell’aria e ridotto la mortalità da malattie cardiovascolari. Lo studio ha riscontrato un miglioramento della qualità dell'aria e una riduzione della mortalità causa-specifica attribuibile alla diminuzione di NO2 e PM2,5 sulla base delle funzioni concentrazione-risposta di studi precedenti. Ulteriori indagini possono essere intraprese per esplorare la riduzione degli inquinanti emessi nell’ambiente dall’industria. Leggi l’articolo: K. Khomsi, H. Najmi, Z. Souhaili, et al. COVID-19 national lockdown in Morocco. Impacts on air quality and public health. One Health. 2021 Jun;11:100200.
Egitto, impatto del COVID-19 sui livelli di inquinamento dell’aria e altri indicatori ambientali
Il COVID-19 non solo interessa sanità e economia ma coinvolge anche l’ambiente. Utilizzando l’Egitto come case study, l’articolo discute dell’impatto della pandemia sull’inquinamento dell’aria con lo studio delle concentrazioni di NO2 e di O3, del particolato, del CO e delle emissioni di gas serra. Affronta poi l’impatto della pandemia di COVID-19 su altri indicatori ambientali come il rumore (ridotto in Egitto del 75%) e i rifiuti medici (aumentati da 70 a 300 ton/die) e urbani. In generale, le misure di contenimento implementate durante la pandemia di COVID-19 hanno avuto impatti ambientali sia positivi che negativi. Gli impatti ambientali positivi non sono a lungo termine e si prevede che dopo il lockdown la situazione torni a quella preesistente alla pandemia. Pertanto, per proteggere l’ambiente nella terra dei faraoni occorrono regole più severe. Leggi l’articolo: Mohamed K. Mostafa, Gamil Gamal, A. Wafiq. The impact of COVID-19 on air pollution levels and other environmental indicators. A case study of Egypt. J Environ Manage. 2021 Jan 1;277:111496.
In Algeria, alta mortalità da COVID-19 tra i bambini oncologici
Nel periodo febbraio-agosto 2020 l’Algeria è stata colpita dalla pandemia di COVID-19 con 42.228 casi e 1416 decessi, uno dei Paesi con la più alta incidenza d’Africa. Lo studio tratta l’aumento del tasso di letalità tra alcuni pazienti oncologici pediatrici affetti da COVID-19 e ricoverati al Pediatric Oncology Department dell’University Hospital Mustapha Bachain di Algeri. L’infezione da COVID-19 nell’oncologia pediatrica genera nuove sfide, specie nelle nazioni a basso reddito. Leggi la lettera: Radjaa Arous, Imene Sarah Djillali, Rachida Boukari et al. High Mortality of COVID-19 in Children with cancer in a single center in Algiers, Algeria. Pediatr Blood Cancer. 2021 Feb 19;e28898.
La risposta dell’Algeria al COVID-19
A fine febbraio 2020 l’Algeria ha registrato i primi casi di COVID-19, ma nonostante le misure di contenimento decise dal Governo di Algeri, COVID-19 ha continuato a diffondersi, infettando 107.578 persone e uccidendo 2894 persone, al 2 febbraio 2021, con un tasso letalità di circa il 2,7%. Sebbene il sistema sanitario dell'Algeria sia tra i migliori in Africa, è molto indietro rispetto agli standard dei Paesi più ricchi. L’epidemia ha inciso profondamente sulla società algerina, sulla povertà e sul mondo del lavoro, con conseguenze per la salute mentale. Ha causato l’aumento dei casi di violenza domestica e dello stigma sociale. Il 29 gennaio 2021 l’Algeria è stato il primo Paese africano a ricevere 50mila dosi del vaccino russo Sputnik V: la sanità algerina dovrà accertare le capacità operative e identificare debolezze nel sistema sanitario per migliorare le performance dei futuri programmi emergenziali di salute pubblica. Leggi l’articolo: Selma Nihel Klouche-Djedid, Jaffer Shah, Hani Aiash, et al. Algeria’s response to COVID-19: an ongoing journey. Lancet Respir Med. 2021 Feb
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