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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Rapporto 2005 sulla salute in Europa: sintesi dei risultati[1]

da The European health report 2005. Public health action for healthier children and populations. Summary

Nel complesso, nei Paesi appartenenti alla ragione europea dell'Oms tendono progressivamente a ridursi fertilità e casi di morte prematura. Dal 1990, l'aspettativa generale di vita è cresciuta da 73,1 a 74 anni. Tuttavia, la situazione non è la stessa se si confrontano i tre diversi gruppi di Paesi membri[2]: gli ultimi dati disponibili indicano che le aspettative di vita sono in media di 79 anni per il gruppo A, 71,6 per il gruppo B e 66,3 per il gruppo C.

Accanto all'aumento dell'età media, si osserva comunque una riduzione delle nascite. Dal momento che nascono sempre meno bambini e che la popolazione dei Paesi membri diventa sempre più anziana, è necessario attuare interventi adeguati non solo per ridurre l'incidenza delle malattie infantili, ma anche per migliorarne la resistenza allo stress e quindi la capacità di mantenersi in buona salute il più a lungo possibile.
In termini di Daly (Disability-adjusted life-year, indicatore che combina l'impatto complessivo sulla salute generale di malattie, disabilità e mortalità), le cause principali dei costi sanitari nell'Oms Europa sono le malattie non trasmissibili (77% del totale), incidenti e avvelenamenti (14%) e le malattie infettive (9%). Inoltre, povertà e inaccessibilità ai servizi creano un ulteriore aumento dei costi in alcuni dei Paesi membri dell'Europa orientale.

Il 34% dei costi sanitari (in Daly) sono dovuti a sette principali condizioni: le cardiopatie ischemiche, le malattie psichiatriche (depressione, disturbi bipolari), le malattie cerebrovascolari, l'abuso di alcol, le malattie respiratorie croniche, il cancro del polmone e i problemi legati al traffico. Fattori di rischio come fumo, alcol, ipertensione, ipercolesterolemia, sovrappeso, scarsa assunzione di frutta e verdura e ridotto esercizio fisico sono nell'insieme responsabili del 66% dei costi sanitari (in Daly). Attuare strategie efficaci per ridurre questi fattori potrà quindi prevenire gran parte delle malattie.

Per quanto riguarda i bambini, i dati riflettono perfettamente quelli relativi alla popolazione adulta e mostrano quindi un netto divario fra i Paesi dei tre gruppi. Il tasso di mortalità infantile nell'Oms Europa è di 102 ogni 100.000; se però si vanno a guardare i dati relativi ai singoli gruppi, il tasso scende a 49 per il gruppo A, mentre sale a 170 per il gruppo B e a 136 per il gruppo C. Le cause di morbidità e mortalità più frequenti nei Paesi orientali sono malattie respiratorie e infezioni, che invece hanno un'incidenza molto inferiore nei Paesi occidentali (il che si traduce in un miglioramento dello stato di salute generale). Nei Paesi del gruppo A sono invece più frequenti le malattie non trasmissibili, come asma, allergie, diabete, obesità e disturbi psichiatrici. Infine, le malformazioni congenite sono una rilevante causa di morte sia fra i Paesi occidentali (11 casi su 100.000), sia fra quelli orientali (18 su 100.000 nel gruppo B e 27 su 100.000 nel gruppo C).

La povertà, e di conseguenza lo scarso sviluppo socioeconomico, è la principale minaccia per la salute infantile. Precaria salute neonatale, ridotto accesso alle cure, scarse condizioni igieniche, ma anche comportamenti a rischio (dieta non equilibrata, inattività fisica, abuso di fumo, alcol e droghe in età precoce) sono tutti fattori socioeconomici che mettono a repentaglio la salute dei bambini di alcuni Paesi.

A fronte delle differenze fra adulti e bambini, emerge la necessità di costituire strategie differenziate: in quest'ottica si inquadra la Strategia europea per la salute e lo sviluppo di bambini e adolescenti che l'Oms Europa sta mettendo a punto. Inoltre, tutti i Paesi hanno bisogno di maggiori informazioni e di adeguati sistemi di monitoraggio sulla salute infantile, specialmente in relazione ai fattori socioeconomici.

 

 

[1] Pubblicato in inglese dall'Ufficio Regionale Europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2005 con il titolo The European health report 2005. Public health action for healthier children and populations. Summary. EpiCentro, editore di questa versione in lingua italiana, è responsabile dell'accuratezza della traduzione. Copyright EpiCentro (2005).
Issued in English by the Regional Office for Europe of the World Health Organization in 2005 under the title The European health report 2005. Public health action for healthier children and populations. Summary. EpiCentro, publisher of this Italian version, is responsible for the accuracy of the translation. Copyright EpiCentro.

[2] Eur-A: comprende 27 Paesi in cui la mortalità di adulti e bambini è molto bassa: Andorra, Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Malta, Monaco, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, San Marino, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera. Eur-B: comprende 16 Paesi in cui la mortalità di adulti e bambini è bassa: Albania, Armenia, Azerbaijan, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Georgia, Kyrgyzstan, Macedonia, Polonia, Romania, Serbia-Montenegro, Slovacchia, Tajikistan, Turchia, Turkmenistan, Uzbekistan. Eur-C: comprende 9 Paesi in cui la mortalità dei bambini è bassa, mentre la mortalità degli adulti è alta: Bielorussia, Estonia, Kazakhstan, Lettonia, Lituania, Repubblica di Moldavia, Russia, Ucraina, Ungheria.