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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Piano d’azione europeo per ridurre il consumo dannoso di alcol 2012-2020



La disponibilità di una rinnovata cornice di riferimento per la prevenzione alcolcorrelata a livello di popolazione è un evento di pieno rilievo nel momento in cui l’Europa sta affrontando la valutazione delle strategie in atto per poter calibrare al meglio interventi di contrasto all’uso dannoso o rischioso di alcol e di supporto alla prevenzione dell’alcoldipendenza. L’Osservatorio nazionale alcol (Cnesps-Iss), Centro Collaboratore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sin dalle prime fasi di definizione degli obiettivi del Piano d’azione europeo sull’alcol (Eaap) 2012-2020, ha collaborato all’identificazione delle priorità basate sull’evidenza e inserite nell’European action plan to reduce the harmful use of alcohol 2012–2020 (pdf 6,2 Mb) di cui il Who Collaborating Centre for Research and Health Promotion on Alcohol and Alcohol-related Problems ha curato la traduzione autorizzata italiana “Piano d’azione europeo per ridurre il consumo dannoso di alcol 2012-2020” (pdf 331 kb).

 

Una novità rilevante è l’ampio arco temporale di otto anni in cui si proietta la strategia europea dell’Oms attraverso un articolato piano di azioni specifiche in dieci aree prioritarie coerenti con quelle contenute nella Global Strategy sull’alcol, di più recente adozione da parte dell’Assemblea mondiale della sanità. Ciò richiama gli Stati membri a una prima revisione dei Piani nazionali, quali ad esempio il Piano nazionale alcol e salute (Pnas) che richiede una sua valutazione e un suo rilancio di supporto alle strategie europee in atto. Il richiamo alle infrastrutture necessarie per l’implementazione sollecita in Italia il ripristino della Consulta nazionale alcol prevista dall’art. 4 della Legge 125/2001. È inoltre rilevante il richiamo all’indispensabilità di un adeguato sistema di monitoraggio epidemiologico; attività in cui l’Osservatorio nazionale alcol (Cnesps-Iss) ha da sempre competenze specifiche in Italia e in Europa e che necessita nel breve e medio termine di un sostegno costante e continuo in termini di risorse al fine di ottemperare alle esigenze di revisione e adesione alle rinnovate modalità di reporting formale periodico finalizzato alla valutazione dell’efficacia delle policy e degli interventi adottati.

 

Storicamente, l’Europa è stata la prima a entrare in azione e in prima linea per ridurre i danni causati dall’alcol. È stata la prima Regione dell’Oms ad approvare un piano d’azione sull’alcol nel 1992. Oggi, ogni Paese europeo ha una qualche forma di Piano di azione o strategia sull’alcol. Tuttavia, indipendentemente da quanto ampio o rigoroso sia il piano d’azione adottato a livello nazionale, tutti i Paesi potranno trarre beneficio dalla revisione, regolazione e rafforzamento delle azioni attraverso il Piano d’azione europeo per ridurre il consumo dannoso di alcol 2012-2020.

 

Gli obiettivi principali del piano delineati da un comitato editoriale e di esperti, che si è avvalso anche delle competenze e dell’expertise del Centro Oms per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problematiche alcolcorrelate, Osservatorio nazionale alcol (Cnesps-Iss), si colloca in diretta continuità e integrazione con i precedenti Piani di azione e si allinea con la strategia globale sull’alcol dell’Oms con la finalità di:

  • incrementare la consapevolezza sull’impatto e la natura dei costi sanitari sociali e sul peso economico causato dall’alcol
  • rafforzare e diffondere la base delle conoscenze
  • rafforzare la capacità di gestire e trattare i disturbi alcol-correlati
  • aumentare la mobilitazione delle risorse per azioni concordate
  • migliorare il monitoraggio e la tutela.

Le dieci aree di interesse comprendono anche le azioni da favorire e tra queste anche i “best buys”, i migliori acquisti come definiti nell’ambito della Global Framework per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche tra cui, di estremo rilievo, il sistema di monitoraggio di Piano e la checklist per la risposta delle politiche sull’alcol. Tradurre le indicazioni fornite dal Piano in azioni coerenti, con l’esigenza di tutelare in particolare i più deboli dall’impatto alcol-correlato, è la sfida dei prossimi anni che richiede l’attivazione reale e condivisa da parte di tutti coloro che sono chiamati a contribuire sulla base delle proprie competenze e responsabilità.

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 9 maggio 2013

Revisione a cura di: Emanuele Scafato – Direttore WHO CC for Health Promotion and Research on Alcohol and Alcohol-related Pealth Problems, Osservatorio nazionale alcol, Iss