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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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"Superare le interruzioni, trasformare la risposta all'AIDS": i dati e le attività del Telefono Verde AIDS e IST in occasione del World AIDS Day 2025

Nella settimana 1–5 dicembre 2025, cominciata con la Giornata Mondiale di Lotta contro l’AIDS, al Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse 800 861061 (TV AIDS e IST) dell’Istituto Superiore di Sanitò (ISS) sono pervenute 148 telefonate, per lo più da persone di genere maschile (78,4%) con una prevalenza nelle fasce di età 25-39 anni (46,0%) e 40-54 anni (35,1%). Le telefonate effettuate da persone con più di 54 anni rappresentano il 14,2% del totale, mentre le chiamate effettuate da giovani con un’età inferiore ai 25 anni sono il 4,1%.

 

In termini assoluti le Regioni dalle quali è pervenuto il maggior numero di telefonate sono quelle settentrionali (53,4%), seguite da quelle del Sud (21,6%), del Centro (19,0%) e dalle Isole (6,1%). Milano e Roma sono le Province dalle quali è giunto il maggior numero di telefonate. Tutte le telefonate sono state effettuate da utenti di nazionalità italiana.

 

Le persone che hanno chiamato hanno riferito principalmente la pratica di rapporti sessuali eterosessuali (54,7 %) e nel 9,5% rapporti sessuali di uomini con uomini. Nel 34,5% dei casi il motivo della telefonata non è riferito a rapporti sessuali, ma più spesso riguarda persone che chiamano anche in assenza di fattori di rischio o in presenza di un profilo di rischio molto basso oppure chiedono informazioni per una terza persona. L’1,3% ha riguardato persone che vivono con l’HIV.

 

Durante l’intervento telefonico viene anche rilevata l’informazione riguardante l’esecuzione del test HIV, indipendentemente dal motivo della telefonata e dall’eventuale presenza di comportamenti a rischio, come riportato nella Tabella 1.

 

Tabella 1 - Effettuazione del test HIV precedentemente alla telefonata 

 

N.

%

Più di un test

53

35,8%

Un solo test

29

19,6%

Il test HIV non è mai stato eseguito

24

16,2%

Il test è stato eseguito in quanto la persona dona il sangue

2

1,4%

Non noto

40

27,0%

Totale

148

100%

 

Negli interventi telefonici di counselling sono stati affrontati 486 quesiti e temi raggruppati in cinque grandi aree tematiche:

  • esami diagnostici per HIV e per altre IST (periodo finestra, centri diagnostico pubblici ai quali rivolgersi, procedure di fruibilità degli esami diagnostici in merito a orari, necessità dell’impegnativa del medico, ticket) – 31,6%
  • HIV: modalità di trasmissione – comportamenti adottati – 28,0%
  • IST: modalità di trasmissione– comportamenti adottati – 13,2%
  • Aspetti psico- sociali – 13,0%
  • Disinformazione – 8,2%.

Inoltre, nel 6% dei quesiti vengono trattati differenti temi, tra i quali terapie e prevenzione, rispettivamente 2,9% e 1,9%.

 

Per quanto riguarda i 40 quesiti, che denotano disinformazione pervenuti nella settimana 1–5 dicembre 2025, l’analisi statistica evidenzia che saliva e baci destano ancora preoccupazione (22,5%), segue il timore di essere venuti a contatto con il sangue (12,5%) e l’esecuzione del test HIV anche in assenza di reali comportamenti a rischio (12,5%). Rimane una quota di quesiti dai quali si evince che anche la sola stretta di mano possa erroneamente indurre la persona utente nel credere che questa interazione sociale possa determinare il rischio di contrarre l’HIV o una IST (10,0%) (Figura 1).

 

Figura 1 – Distribuzione dei quesiti di disinformazione posti dalla persona utente

 

La stratificazione dei quesiti di disinformazione, per fasce di età, evidenzia che il 25,0% delle telefonate è stato effettuato da utenti con un’età compresa tra i 25 e i 29 anni. La metà delle telefonate collocate nell’area della disinformazione sono ripetute da 2 ad oltre 5 volte.

 

Tra le telefonate nelle quali è stato possibile rilevare l’esecuzione del test HIV emerge che il 39,3% ha eseguito ripetutamente l’esame diagnostico, nel 28,6% il test è stato eseguito una sola volta, nel 3,6% dei casi si tratta di una donazione. Per il 28,6% dei casi il test non è stato mai effettuato.

 

Il quadro generale indica che, in una quota di telefonate, i quesiti posti rilevano ancora informazioni errate o fuorvianti rispetto a quanto accaduto e riportato dalla persona utente a riprova che occorrono interventi informativi continui, basati su solide conoscenze e trasmessi attraverso canali che possano raggiungere la popolazione generale e specifiche fasce di questa come, per esempio, le persone giovani con età inferiore ai 30 anni.

 

Inoltre, come descritto nell’articolo “Examining the “worried well” phenomenon: insights from Italy’s AIDS and STIs Helpline” [1] pubblicato a dicembre 2025 su gli Annali dell’ISS, i quesiti in cui emerge la disinformazione sono maggiormente presenti nelle telefonate di utenti definiti in letteratura “preoccupati sani – worried well”. Si tratta di persone, che provano un eccessivo disagio o ansia riguardo alla propria salute tanto da compromettere significativamente il funzionamento quotidiano, le prestazioni occupazionali e il benessere psicosociale generale a causa della paura di aver potuto contrarre l’HIV o un’altra IST.

 

Il TV AIDS e IST

Il TV AIDS e IST è un servizio istituzionale anonimo e gratuito, che si colloca all’interno dell’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione (UO RCF) del Dipartimento Malattie Infettive (DMI) dell’ISS. È attivo dal lunedì al venerdì, dalle 13.00 alle 18.00. Nelle giornate del lunedì, mercoledì e giovedì dalle 13.00 alle 18.00 è presente anche un consulente in materia legale.

 

L’intervento telefonico è strutturato in un modello operativo comunicativo-relazionale, secondo alcune competenze di base del counselling [2,3]. Infatti, il servizio telefonico offerto è metodologicamente sistematizzato secondo una procedura ben definita e applicata in modo costante a ciascun colloquio, al fine di attuare azioni mirate di prevenzione primaria e secondaria delle IST, tra cui l’infezione da HIV. Questa rigorosa metodologia consente di personalizzare l’intervento telefonico, focalizzandolo sulle reali necessità informative della persona e rinforzando le risorse individuali relativamente alla consapevolezza del rischio e all’adozione di comportamenti atti a prevenire le infezioni o a diagnosticarle con immediatezza, laddove siano già presenti. L’obiettivo è quello di promuovere la modifica dei comportamenti a rischio, favorire l’adozione di stili di vita salutari, orientare la persona nell’accesso ai Servizi di diagnosi e cura laddove risulta necessaria l’esecuzione di un esame diagnostico o l’intervento mirato del personale sanitario.

 

In quest’ottica, un’attività corrente e capillare dell’UO RCF è quella dell’aggiornamento dei Centri diagnostico-clinici per l’effettuazione del test HIV e degli esami per tutte le IST, presenti sull’intero territorio italiano, con una Banca dati di 627 Centri completata il 1 dicembre 2025 e comprendente Centri pubblici per la diagnosi e cura delle malattie infettive, Centri per le Infezioni sessualmente trasmesse e Check Point community-based, questi ultimi gestiti da enti del terzo settore in collaborazione con Comuni e strutture sanitarie.

 

Dall’analisi delle informazioni contenute nella Banca dati emerge che il 47,2% dei Centri si colloca nelle Regioni del Nord Italia, il 26,8% in quelle centrali, il 17,0% nel Sud e il 9,1% dei Centri in Sicilia e in Sardegna. La Banca dati consente di raccogliere indicazioni sulle modalità di accesso ai Centri e sulla fruibilità degli esami diagnostici per HIV e per le altre infezioni a trasmissione sessuale.

 

La Banca dati raccoglie, inoltre, informazioni in merito alla Profilassi Pre-Esposizione per l’HIV (Pre-Exposure Prophylaxis - PrEP) offerta in 188 Servizi e alla Profilassi Post Esposizione per l’HIV (Post-Exposure Prophylaxis - PEP) disponibile e accessibile in 186 Servizi, come risulta da un’indagine condotta con il coinvolgimento dei responsabili e dei referenti dei 627 Centri censiti e mappati, nel trimestre settembre–novembre 2025.

 

Dal 2008 il TV AIDS e IST coordina il Network Italiano ReTe AIDS che comprende 12 servizi simili in tutto il Paese, dando vita a un approccio metodologico unico in Europa attraverso il confronto costante sui contenuti scientifici e l’utilizzo di un medesimo software di data-entry, nonché la disponibilità della Banca dati dei Centri diagnostico-clinici per HIV, AIDS e IST.

 

Il servizio di consulenza legale telefonica specialistica è attivo presso il Telefono Verde AIDS e IST da febbraio 2012, a tutela dei diritti delle persone che vivono con HIV.

 

Da allora fino al 2024 sono arrivate al consulente legale 1057 richieste, per un totale di 1427 quesiti prevalentemente focalizzati su tematiche riguardanti soprattutto la tutela dei diritti in ambito lavorativo e della riservatezza, spesso infatti sono segnalate violazioni della privacy.

 

Negli anni si è potuto osservare un maggiore interesse per la mobilità internazionale, sempre più persone che vivono con l’HIV hanno posto quesiti sui vincoli sanitari nei Paesi di destinazione, sul rischio di divulgazione non autorizzato dello stato sierologico e sulla riservatezza e protezione dei dati personali.

 

Dal 2018, è stato avviato un servizio dedicato alle persone sorde, che possono utilizzare un form per ricevere risposte in merito alla prevenzione primaria e secondaria dell’HIV e delle altre IST, in forma riservata, garantite dal rispetto della normativa sulla privacy.

 

In oltre 38 anni di attività il TV AIDS e IST ha gestito 843.953 telefonate, prevalentemente effettuate da uomini (76,3%). La fascia d’età più rappresentata è tra i 20 e i 39 anni (75,8%). La provenienza geografica delle telefonate si concentra nel Nord Italia (46,2%). Relativamente ai contatti sessuali la maggior delle persone utenti ha dichiarato rapporti eterosessuali (57,4%) mentre una percentuale inferiore riguarda uomini che hanno avuto rapporti sessuali con un partner dello stesso sesso (Man Sex with Man MSM) (6,6%).

 

Le principali tematiche affrontate negli anni hanno riguardato la modalità di trasmissione delle IST (28,4%), informazioni sui test diagnostici, in particolare HIV (25,7%) e questioni psico-sociali (13,3%) [4].

 

Il ruolo del sito uniticontrolaids.it nella comunicazione istituzionale online

In occasione della Giornata Mondiale di Lotta contro l’AIDS il sito Uniti contro l’AIDS www.uniticontrolaids.it, ha partecipato attivamente alla diffusione di eventi e campagne nazionali e internazionali, promuovendo anche l’ampliamento dell’orario del Telefono Verde AIDS e IST.

 

Il sito, nato da un progetto finanziato dal Ministero della Salute per sperimentare nuove strategie di comunicazione online e lanciato il 1 dicembre del 2013, sin dall’inizio ha visto il coordinamento e la responsabilità scientifica dell’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione del DMI dell’ISS.

 

Nel corso dei 12 anni di attività Uniti contro l’AIDS si è affiancato al TV AIDS e IST, evolvendosi e adeguandosi ai progressi tecnologici e ai cambiamenti sociali, in particolare durante la pandemia di COVID-19, mantenendo il suo obiettivo centrale di attuare informazione e prevenzione su HIV, AIDS e le altre infezioni sessualmente trasmesse, in costante contatto con l’Ufficio Stampa dell’ISS.

 

Il sito si articola in due sezioni principali: una dedicata alla prevenzione e una dedicata all’attualità. Di particolare rilievo è la sezione “I test, quali e dove”, che fornisce una mappa interattiva dei centri pubblici italiani per l’esecuzione dei test e per la cura delle IST, collegata al database del Telefono Verde AIDS e IST e condivisa con la ReTe AIDS. Questa funzione ha consentito anche la diffusione e la condivisione delle informazioni su altri siti e applicazioni.

 

Nel 2018, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, l’Istituto Sordi di Torino, l’Ente Nazionale Sordi e il Comitato Giovani Sordi Italiani il Sito “Uniti contro l’AIDS” produce contenuti scientifici chiari e accessibili nella Lingua Italiana dei Segni (LIS). Queste iniziative hanno consentito di estendere l’informazione sanitaria anche alle persone con disabilità uditiva, spesso escluse dai canali informativi tradizionali.

 

Nel 2024 il Sito ha registrato circa 250.000 utenti, con oltre 285.000 sessioni e 650.000 visualizzazioni di pagina. Le pagine più visitate hanno riguardato i test diagnostici, i centri dedicati, la profilassi pre-esposizione, gli effetti collaterali delle terapie e la sezione dedicata ai falsi miti. Per contrastare la diagnosi tardiva, uno dei problemi più critici nella lotta contro l’HIV che comporta gravi conseguenze cliniche e favorisce la trasmissione del virus, sono state anche realizzate survey online su comportamenti, conoscenze e atteggiamenti della popolazione rispetto alla prevenzione delle IST, ai test e al vaccino anti SARS-CoV-2.

 

In sintesi, uniticontrolaids.it rappresenta uno strumento di informazione scientifica di immediato accesso e fruibilità, utile per favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza di quali azioni mettere in atto per la prevenzione dell’HIV, dell’AIDS e delle IST, una piattaforma strategica per la promozione della salute pubblica in Italia.

 

La disponibilità di servizi nazionali per l’erogazione, mediante rigorose metodologie comunicativo-relazionali, di informazioni su patologie ancora oggi segnate da stigma e discriminazione, può facilitare un’aumentata consapevolezza dei rischi infettivi, indurre a comportamenti volti alla prevenzione, facilitare l’accesso ai servizi di diagnosi e cura e, quindi, consentire l’identificazione precoce di eventuali infezioni.

 

Riteniamo che solo un’azione condivisa tra differenti attori istituzionali ed Enti del terzo settore coinvolti nell’educazione, nell’informazione e nell’erogazione di interventi di prevenzione - diagnosi - cura possa consentire la progressiva riduzione dell’incidenza dell’HIV e delle altre IST, rispondendo in tal modo agli obiettivi prefissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e in linea con il l tema lanciato da UNAIDS per il World AIDS Day 2025 riguardante la necessità di superare le difficoltà e trasformare la risposta all’AIDS.

 

Riferimenti

  1. Schwarz M, Gallo P, Colucci A, Fanales Belasio E, Valli R, Dalla Torre Rosa, Gallo C, D’Agostini. Ann Ist Super Sanità 2025 | Vol. 61, No. 4: 293-300. DOI: 10.4415/ANN_25_04_08
  2. Luzi AM, Colucci A, Gallo P et al. Ann Ig 2023 Feb3. doi:10.7416/ai.2023.255
  3. Colucci A, Gallo P, Valli R, Fanales Belasio E, Schwarz M, D’Agostini A, Dalla Torre R. Boll Epidemiol Naz 2023;4(3):12-19. DOI: https://doi.org/10.53225/BEN_070
  4. Gallo P, Colucci A, Fanales Belasio E, Valli R, Schwarz M, Dalla Torre R, D’Agostini A. Not Ist Super Sanità 2025;38(6):25

 

 

Data di pubblicazione della pagina: 18 dicembre 2025

Scritto da: Anna Colucci (Responsabile f.f.), Anna D’Agostini, Rosa Dalla Torre, Emanuele Fanales Belasio, Pietro Gallo, Matteo Schwarz, Rudi Valli, Camilla Gallo - Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione - Dipartimento Malattie Infettive, ISS