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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Ricerca e tecnologia per la prevenzione dell’alcol alla guida. La Strategia Comunitaria e l'implementazione italiana: dalle evidenze epidemiologiche alle policy e alle buone pratiche



Emanuele Scafato - Centro Coll. Oms per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problemi alcol correlati - Osservatorio Nazionale Alcol. Cnesps-Iss

 

24 maggio 2012 - Nonostante in Italia le vittime della strada siano in calo, non è stato ancora raggiunto l’obiettivo di riduzione della mortalità del 50% stabilito dall’Unione Europea, e molto bisognerà fare per raggiungere i traguardi definiti dalla strategia proposta dall’Oms per il decennio in corso.

 

Gli incidenti stradali causati dall’alcol sono un problema di salute pubblica molto importante, ma ancora in apparenza non sufficientemente valutato e contrastato. Una sintesi delle evidenze è stata presentata nel corso del convegno internazionale sulla sicurezza stradale per la prevenzione sull’alcol alla guida, organizzata presso la sede romana del Parlamento europeo il 17 maggio scorso. Scarica il programma del convegno (pdf 256 kb). Dai dati prodotti a livello europeo e internazionale emerge che gli incidenti stradali rappresentano la nona causa di morte nel mondo fra gli adulti, la prima fra i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni e la seconda per i ragazzi dai 10 ai 14 e dai 20 ai 24 anni. Le stime predisposte per l’Italia sulla base dei dati dell’Osservatorio nazionale alcol indicano che sulla base delle attuali condizioni di consumo e misure vigenti, entro il 2020 gli incidenti alcol correlati rappresenteranno la terza causa globale di morte prematura, morbilità e disabilità evitabile. Il peso di questo problema in Europa, così come nelle Regioni italiane, non è distribuito in maniera uniforme ed è fonte di una crescente disuguaglianza tra i diversi contesti, con svantaggi socioeconomici delle categorie di persone più a rischio. Leggi la presentazione di Emanuele Scafato (pdf 5,9 Mb), Cnesps-Iss, fatta in occasione del convegno del 17 maggio 2012.

 

L’alcol alla guida continua a rappresentare  la prima causa di morte tra i giovani in Italia ma, secondo l’analisi dei dati, il contributo è sovrapponibile al numero dei morti dei giovani sino a 29 anni e degli ultra 65enni che non hanno (come invece i giovani al di sotto dei 21 anni) limite zero di alcolemia alla guida, nonostante le condizioni di metabolizzazione dell’alcol negli anziani siano le stesse che negli adolescenti. Nell’ultima Relazione trasmessa dal Ministro della Salute al Parlamento è evidenziato che il 37,1% di tutti i decessi maschili e il 18,1% di quelli femminili per incidente stradale sono causati dal consumo di vino, birra, aperitivi, amari e liquori secondo preferenze che sono tipiche di ciascuna generazione. L’alcol è, in tutte le Regioni italiane, tra i primi dieci fattori di rischio sui quali intervenire prioritariamente secondo i dati del Progetto Siveas pubblicati dall’Osservatorio nazionale alcol sull’International Journal of Public Health. Il riscontro di un persistente elevato rischio e dei danni causati dall’alcol alla guida in Italia, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione prodotte nel corso degli anni dalle istituzioni e da tutti gli interlocutori pubblici e privati, sollecita un intervento incisivo che affianchi e integri l’approccio educativo, che impiega solitamente anni a conseguire risultati, e che agisca attraverso tutte le misure efficaci di cui è noto l’effetto immediato sui livelli di mortalità, disabilità e morbilità.

 

Le aree dell’applicazione rigorosa delle norme vigenti identificate dalla Consulta nazionale alcol e trasmesse attraverso le relazione annuali al Parlamento, l’intensificazione del numero di controlli dell’alcolemia, l’ulteriore abbassamento dell’alcolemia alla guida e l’adozione del livello zero per le situazioni e gli individui a maggior rischio sono elementi richiamati nella Risoluzione del Parlamento europeo che (insieme al richiamo alla riduzione del consumo rischioso e dannoso di alcol tramite ricorso a forme adeguate di tassazione volte a limitare la disponibilità di tutte bevande alcoliche e alla regolamentazione di marketing, pubblicità e vendita delle stesse evidenziate dalle strategie Oms) rappresentano elementi indispensabili di protezione da integrare all’uso della tecnologia disponibile di tipo “blocco motore” per incrementare i livelli di sicurezza sulle strade di tutta Europa.

 

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