"Redefine alcohol": la campagna dell’OMS Europa per riconsiderare il consumo di alcol
È partita il 2 ottobre la campagna-azione dell'Ufficio Regionale europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “Redefine alcohol” volta a riconsiderare l'uso di alcol alla luce dell'evidenza scientifica dei benefici del non bere o del bere meno inteso come mezzo di prevenzione sulla rilevanza del rischio, anche oncologico, del consumo ”moderato“ insito anche in un singolo bicchiere. La campagna ha la durata di due mesi (si chiude il 30 novembre), al termine della Settimana europea di consapevolezza sui rischi causati dall'alcol (European Awareness Week on Alcohol Related Harm, AWAHR).
L'Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), già Centro OMS per la Ricerca sull’Alcol, Focal Point e National Counterpart di nomina nel Network EVID-ACTION OMS realizzatore della campagna, è partner formale di "Ridefinire l'alcol" e promuove per tutta la durata della campagna attività di informazione, formazione e sensibilizzazione al fine di contribuire a ridurre i rischi e i danni dell'alcol in Italia.
“Redefine alcohol” è più di una campagna, è un invito all'azione che chiama le persone a ripensare il proprio rapporto con il consumo di alcol, a saperne di più sui rischi che questo ha sulla salute e a considerare i benefici del bere meno o niente affatto. Basata sulle ultime ricerche e prove dal campo, sulle consultazioni di esperti e sul coinvolgimento di persone con esperienza vissuta, prospettive giovanili e comunità, questa iniziativa incoraggia le persone in tutta Europa a riflettere su quali narrazioni e miti esistono intorno all'alcol e a ripensarli. La campagna, connessa alle attività di EVID-ACTION programma congiunto OMS-UE e già condivisa con il network formale dei rappresentanti governativi e focal point, di nomina degli Stati membri, è ispirata principalmente dalla necessità e urgenza di colmare le lacune informative, condividendo le ultime ricerche sugli effetti dell’alcol sulla salute e incoraggiando un dibattito aperto e competente sui danni spesso trascurati o minimizzati dalla disinformazione dell'industria e dalle fake-news dei media.
Nel mese di ottobre, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, fortemente influenzato anche in Italia dal consumo pur moderato di alcol, è stato reso noto, ad esempio, che solo il 21% delle donne in 14 Paesi europei è a conoscenza del collegamento tra uso moderato di alcol e rischio di sviluppare il tumore al seno, un rischio che inizia già con bassi livelli di consumo di alcol.
Il consumo di alcol è spesso considerato profondamente radicato nella cultura e visto come una componente essenziale delle celebrazioni, della socializzazione e persino della vita quotidiana. Tuttavia, molte persone non si rendono conto che gli effetti dell'alcol vanno ben oltre il consumo immediato, con conseguenze devastanti per la salute, la società e l'economia. Questa campagna mira a sensibilizzare sui rischi nascosti associati all'alcol, ispirare un cambiamento verso l'accettazione dei benefici di un consumo ridotto e incoraggiare una riflessione più profonda sul motivo per cui l'alcol è così radicato nella nostra società.
Nell'Europa odierna, le bevande alcoliche costano spesso troppo poco e sono facilmente reperibili e fortemente pubblicizzate. È tempo di riconoscere, secondo l'OMS, il profondo impatto sulla nostra salute e sulle nostre comunità e scoprire come consumare meno alcol può portare a una maggiore consapevolezza, più ricordi e una vita più piena.
Che si tratti di ridurre l'assunzione o di smettere di bere, c'è un movimento in crescita che dà priorità alla salute, al benessere e alle relazioni significative, in contesti in cui l'alcol non ha alcun ruolo da svolgere. La campagna invita a unirsi a questo movimento aperto a tutti e a riflettere su semplici domande, come "Ne vale la pena?" o "Quali sono i rischi?".
I danni nascosti e gli effetti a lungo termine dell'alcol
Il consumo di alcol può causare oltre 200 malattie e lesioni delle quali circa 40 non esisterebbero affatto se non si bevessero bevande alcoliche. Oltre agli effetti intossicanti acuti tipici dei postumi della sbornia, gli effetti a breve e lungo termine dell'alcol possono essere gravi estendendosi anche a terze persone come dimostrato dall’incidentalità stradale, prima causa di morte prematura evitabile tra i giovani in Italia, o ai casi di violenza intra- ed extra-familiare e di criminalità agita sotto gli effetti dell’alcol. A questi aspetti si aggiungono ovviamente anche tutte le condizioni patologiche correlate all'alcol come malattie cardiache, problemi digestivi e un rischio aumentato di almeno 7 tipi di cancro tra cui, principalmente, il cancro al seno e al colon, il cui rischio è legato al consumo e non solo all’abuso di alcol. Il Codice europeo contro il cancro afferma esplicitamente che non esistono livelli di uso sicuri per la salute, consigliando di limitare il consumo di qualunque tipo di bevanda alcolica, come già indicato dalle più importanti linee guida internazionali (che limitano a 2 drink a settimana l’uso), e formula come consiglio di prevenzione oncologica quello di non bere mai bevande alcoliche.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS (IARC) stima per l’Italia 10.000 nuovi casi di cancro ogni anno correlati all'uso di qualunque tipo di bevanda alcolica, il 19,8% dei quali causati dal consumo di quantità inferiori al bicchiere e mezzo (20 grammi di alcol).
In Italia, 3200 nuovi casi di cancro nelle donne vedono il cancro della mammella come condizione prevalente con 2300 nuovi casi evitabili ogni anno di cui il 45% per consumi “moderati” inferiori al bicchiere e mezzo di qualunque tipo di bevanda alcolica. Il secondo bicchiere consumato dalla donna incrementa del 27% il rischio di cancro della mammella, del 21% il rischio di cancro del colon tra i maschi e per queste due condizioni si registra un boom fra gli under 50 anche in relazione all’uso combinato del fumo che incrementa di 30 volte il rischio.
In Italia, il 68% delle cirrosi epatiche femminili e il 49% di quelle maschili è causato dall’alcol, prevalentemente dal consumo di vino, bevanda di riferimento degli adulti, con percentuali di progressione verso l’epatocarcinoma di cui l’alcol è responsabile di una quota stimata tra il 32% e il 45% andando a sovvertire l’eziologia classica della malattia epatica che vede l’alcol e non più i virus epatitici, oggi contrastati dalla disponibilità di antivirali mirati, come causa prevalente.
Meno della metà degli europei è a conoscenza del legame tra alcol e cancro, nonostante sia uno dei principali fattori di rischio per il cancro. Anche piccole quantità di alcol possono aumentarne il rischio, il che evidenzia l'importanza di comprendere questi danni meno noti.
I consigli dell'OMS e dell'ONA dell'ISS sui benefici del bere meno
- Ridurre l'assunzione di alcol può portare a benefici immediati e a lungo termine per la salute e il benessere generale.
- Bere meno può migliorare la qualità del sonno, la memoria e la lucidità mentale, consentendo di godere appieno i momenti della vita.
- Ridurre il consumo di bevande alcoliche diminuisce significativamente il rischio di malattie croniche, inclusi i tumori dovuti all'alcol.
L'alcol ha un impatto che va oltre l'individuo; ha effetti di vasta portata sulle famiglie, sulle comunità e sulla società in generale. Ridurre il consumo di alcol nella società significherà meno infortuni, meno incidenti, meno suicidi, meno danni a terzi, a cose e persone, meno criminalità correlati all'alcol, nonché meno violenza in tutte le sue forme, inclusa la violenza sessuale e di genere.
La Risoluzione del Parlamento europeo che ha attivato l’EU Beating Cancer Plan chiede e sollecita i decisori politici e i governi degli Stati membri l’adozione di iniziative, misure, Piani d’azione rivolti a incrementare la consapevolezza del legame certo tra uso di alcol e cancro riconoscendo che non esiste una quantità sicura di consumo di qualunque tipo di alcolico.
L’OMS segnala anche che è indispensabile e urgente recuperare il ritardo, accumulato a causa dell’interferenza degli interessi commerciali e delle politiche aziendali del settore della produzione sulla realizzazione di politiche di salute pubblica di prevenzione alcolcorrelata, nel raggiungimento degli Obiettivi Sostenibili di Salute (SDGs) delle Nazioni Unite che richiedono di conseguire entro il 2025 la riduzione del 10% del consumo medio pro-capite, obiettivo che l’Italia non raggiungerà, come segnalato dall’ONA nel rapporto epidemiologico annuale che alimenta la Relazione del Ministro della Salute al Parlamento ai sensi della Legge 125/2001.
In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Alcol pubblicati nell’ultima Relazione del Ministro della Salute al Parlamento, i consumatori a rischio sono 8 milioni tra i quali 1 milione e 350mila giovani (650mila minori), 2 milioni e mezzo di donne, 2 milioni e 550mila anziani; 3 milioni e 700mila sono binge-drinkers, consumatori che bevono per ubriacarsi, con valori massimi registrati tra i 18-24enni (624mila).
Il gap tra consumatori dannosi osservati, in necessità di trattamento e quelli attesi non intercettati dalle strutture del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è enorme: solo il 7% circa dei 780mila consumatori con danno d’organo, da considerare clinicamente alcoldipendenti secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali DSM5 e da assegnare a un trattamento specialistico, è in carico ai Servizi territoriali, risultando il 93% mai intercettato da alcuna competenza sanitaria, accrescendo lo stigma e alimentando una delle più evidenti disuguaglianze di salute per gruppi di popolazione vulnerabili e consolidando impropriamente l’alcoldipendenza e i Disturbi da Uso di Alcol (DUA) come la categoria di malattia mentale più negletta e meno curata in Italia, con costi sociali e sanitari che superano i 25 miliardi di euro l’anno.
Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) il consumo di un bicchiere e mezzo di qualunque tipo di alcolico genera lo 0,7 % di costi che incidono in Italia sulla spesa sanitaria per 1 miliardo di euro l’anno, determinando la riduzione dello 0,7 % del Prodotto Interno Lordo (PIL) e l’extra tassazione a carico di ciascun cittadino di 23 euro per compensare la riduzione del PIL e contenere il debito pubblico.
È tempo di prevenzione, di ridefinizione della stessa formazione medica, di health literacy. È tempo di fermarsi, riflettere e riconoscere che ridurre il consumo di alcol può migliorare notevolmente la salute e creare un'Europa più sicura e felice.
Creare un ambiente favorevole al cambiamento
L'invito dell'OMS Europa è esplicito e rivolto a tutti: "Quando si tratta di alcol, le scelte individuali sono importanti, ma non sufficienti. Abbiamo bisogno di un ambiente di supporto, plasmato da forti decisori politici, normative solide e azioni collettive della comunità.
Un cambiamento nella percezione del consumo di alcol e del suo impatto è essenziale, poiché un cambiamento reale e sostenibile è guidato da politiche che ne limitano la disponibilità, la pubblicità e l'accessibilità economica.
Creando un ambiente che favorisca decisioni più sane, diventa più facile per le persone ridurre i rischi correlati all'alcol e andare verso un futuro più sano. "Siete pronti a ridefinire l'alcol? Iniziate scoprendo i fatti e le storie! Partecipa al cambiamento: ridefinisci l'alcol!".
L'Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) diffonde e promuove ka campagna OMS-EU per favorirne le finalità e garantire in Italia l’incremento di consapevolezza sui rischi e danni causati dall’uso di alcol mettendo a disposizione la versione italiana dei materiali da utilizzare per la diffusione sui media e attraverso i social, oltre alle infografiche utili a sintetizzare i dati e le informazioni basate sull’evidenza scientifica mirate a garantire scelte informate.
I materiali in italiano sono pubblicati dall’OMS su una pagina dedicata dove si possono trovare anche quelli sviluppati in altre lingue. L’invito per i media è a diffondere la campagna attraverso i giornali, le redazioni web e le trasmissioni televisive; l’invito per tutti è alla disseminazione sui social, alla discussione negli istituti scolastici, nei luoghi di lavoro, nei luoghi pubblici e di aggregazione, nei setting sanitari: la cultura da cambiare richiede la collaborazione e l’impegno di tutti.
- le pagine del sito dell’OMS Europa dedicate alla campagna “Redefine alcohol”
- le pagine del sito dell’OMS Europa dedicate ai materiali prodotti dalla campagna nelle diverse lingue e la pagina con le schede per i social in italiano e le fact sheet in italiano
- il video della campagna (in inglese)
- la fact sheet “Tip of the iceberg” (pdf 302 kb)
- l’infografica “Gift from Alcohol that you didn’t ask for” (pdf 2 Mb)
Materiali divulgativi in italiano
- Infografiche in jpg
- “La punta dell’iceberg” (jpg 761 kb)
- “I regali dell’alcol che non hai chiesto” (jpg 646 kb)
- Infografiche in pdf
- “La punta dell’iceberg” (jpg 761 kb)
- “I regali dell’alcol che non hai chiesto” (jpg 646 kb)
Schede per i social
- “Bere meno alcol può migliorare la tua memoria, qualità del sonno, e ridurre il tuo rischio di cancro.” (pdf, jpg)
- “Meno alcol significa una mente sgombra, senso di calma e l’opportunità di godere a pieno della propria vita.” (pdf, jpg)
- Lo sapevi? Bere anche piccole quantità di alcol aumenta il tuo rischio di cancro al seno. (pdf, jpg)
- Lo sapevi? Non importa cosa bevi. Birra, vino o amari possono tutti causare il cancro. (pdf, jpg)
- L’alcol causa 7 tipi di cancro inclusi il cancro del seno e del colon. (pdf, jpg)
- “Quando le persone bevono alcolici, possono perdere ricordi preziosi, e trattenere solo frammenti.” (pdf, jpg)
- “Senza alcol, mi sveglio con energia e con la mente libera, pronto a immergermi nella mia arte.” (pdf, jpg)
- “Ripensando alla mia formazione medica, mi rendo conto di quanto fosse scarsa in tema di alcol. Le informazioni erano superate, anche riguardo alcol e cancro.” (pdf, jpg)
- “Affrontare i danni legati all'alcol richiede più di un intervento medico; serve un cambiamento negli atteggiamenti sociali.” (pdf, jpg)
- “Quando le persone bevono alcol, l'atmosfera può cambiare così rapidamente, trasformando l'ambiente da divertente e inclusivo a minaccioso o pericoloso.” (pdf, jpg)
- “Non ci serve l’alcol per divertirci o sentirci inclusi. Ci serve riprenderci i nostri spazi all’interno della nostra comunità.” (pdf, jpg)