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Istituto Superiore di Sanità
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Assemblea mondiale della sanità: adottata la Strategia globale per la riduzione del consumo nocivo di alcol



20 maggio 2010 - Dopo decenni di discussioni e un lungo processo di consultazione e di creazione di consenso, i Paesi afferenti all'Assemblea mondiale della sanità, riunita nella sede di Ginevra dell'Organizzazione mondiale della sanità, hanno adottato la prima Strategia globale per ridurre l'uso rischioso di alcol (pdf 158 kb).

 

"L'Oms stima che l'alcol causi 2,5 milioni di morti l'anno, 320 mila tra i 15 e i 29 anni", afferma Emanuele Scafato, direttore del Centro Oms per la promozione della salute e la ricerca sull'alcol e dell'Osservatorio nazionale alcol del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, "nel mondo il 3,8 per cento di tutte le morti sono attribuibili all'alcol, in Europa sono il doppio, con un sempre più evidente impatto su patologie importanti come il cancro, le patologie vascolari, quelle epatiche. Le ricadute nei giovani, invece, si fanno sentire soprattutto relativamente a incidenti stradali, suicidi e uso della violenza".

 

Il principio della responsabilità

L'alcol è il terzo fattore di rischio importante per morti premature e disabilità nel mondo, il secondo in Europa, che si contraddistingue come l’area con i più elevati consumi alcolici e il più elevato impatto registrato su scala mondiale in termini di disabilità, mortalità prematura e malattia.

 

La risoluzione (pdf 11 kb) adottata all'unanimità da 193 Stati membri condivide la necessità e l'urgenza di una azione e di una articolata strategia di prevenzione. Le raccomandazioni, redatte dopo due anni di dibattito, non sono vincolanti, ma servono come orientamento per tutte le nazioni del mondo.

 

"Attraverso alcuni principi guida" - prosegue Scafato - "la strategia sollecita una attenta valutazione delle opzioni che le politiche di prevenzione e di controllo sull'alcol devono considerare per superare le barriere che impediscono l’esercizio del diritto della persona a vivere in un ambiente protetto dalle conseguenze negative dell'alcol. Si tratta di un invito alla responsabilità, che sintetizza l'approccio da perseguire nel breve, medio e lungo termine: responsabilità dell'individuo, della famiglia, ma anche responsabilità etica delle imprese, del mondo della produzione, della distribuzione, del marketing e delle stesse istituzioni.

 

La strategia sollecita l’adozione delle buone pratiche basate sull'evidenza e sull'efficacia proposte nel manuale “Handbook for action to reduce alcohol-related harm” (in inglese, pdf 585 kb), rivolto ai policy maker, alla cui stesura ha contribuito il Centro Oms per la ricerca sull'alcol dell'Iss, identificando le azioni efficienti che costituiscono la cornice legale e scientifica della strategia mondiale per la riduzione del consumo nocivo di alcol".

Responsabilità, ma anche incremento della consapevolezza e catalizzazione dell'azione comunitaria orientate a tutelare, in particolare, bambini, adolescenti, donne e adulti che scelgono di non consumare alcolici.

 

Le azioni prioritarie

Dieci aree di azione evidenziano le priorità da perseguire attraverso convinte opzioni di policy e interventi che ribadiscono le evidenze scientifiche disponibili. Nella strategia si sottolinea, ad esempio, che vi è una forte evidenza che un basso limite per la concentrazione di alcol nel sangue (0,02-0,05 per cento) riduce efficacemente gli incidenti stradali dovuti all’abuso di alcol. Inoltre, la Strategia pone l’accento sull’opportunità di rendere l’alcol meno “abbordabile” fissando un prezzo minimo per unità di alcol: ciò influirebbe notevolmente sia sulla riduzione del consumo sia sui danni alcol correlati.

 

La strategia consta di ventiquattro pagine dense di indicazione relative in parte anche alle misure legislative e alle politiche di controllo da adottare, il cui obiettivo è contrastare i fattori che favoriscono il rischio e proteggere i minori dagli effetti negativi di una società in cui l'alcol, oltre a possedere un valore di consumo, ha assunto anche un valore di uso associato agli effetti che produce sull'individuo.

 

Le ricadute sociali del consumo nocivo di alcol

"Le conseguenze negative dell'uso rischioso e nocivo di alcol si registrano anche a bassi livelli di consumo" - afferma Scafato - "rappresentano un peso per le famiglie, le società e impattano sui sistemi sociali e sanitari, spesso ignorati, nonostante l'evidenza che l'onere sostenuto sia in crescita. Si tratta di un fenomeno la cui gravità è oggi condivisa da 193 Stati membri e che richiede un forte sostegno finanziario alla prevenzione e un investimento reale nella ricerca e nel monitoraggio, per contrastare gli enormi investimenti che il mondo della produzione destina al marketing delle bevande alcoliche e che supera di 160 volte quello oggi destinato alla prevenzione e alla tutela dal rischio alcol correlato.

 

Anziani e minori sono le categorie più vulnerabili e più esposte al danno alcol correlato. La strategia questo proposito richiede "un serio e strutturato approccio rivolto alla identificazione precoce e all'intervento attraverso strumenti, come l'Audit (pdf 375 kb), che Centro Oms, Osservatorio nazionale alcol del Cnesps, in collaborazione con la Società italiana di alcologia, hanno da anni contribuito a validare anche in Italia.

 

“Oggi più che mai, è indispensabile integrare questi strumenti nella pratica clinica e ambulatoriale quotidiana, attraverso una formazione del personale sanitario - oggi è carente - sulla base dei riscontri fatti a livello europeo" conclude Scafato "con la speranza che la sensibilità e la cultura della prevenzione del rischio e del danno prevalga su quella della cura tardiva della dipendenza e che si affermi nell'interesse della collettività".

 

Il Centro Oms per la ricerca sull'alcol dell'Iss per il prossimo triennio collabora al monitoraggio internazionale dell'implementazione delle alcohol policy che deriveranno dall'adozione della strategia e ha l'incarico di coordinare la definizione del prossimo Piano d'azione europeo sull'alcol. Il piano partirà nel corso della riunione delle 53 National Counterparts afferenti alla Regione europea dell'Oms, prevista a Madrid nei giorni 14-16 giugno 2010 sotto l'egida della presidenza spagnola dell’Unione europea.

 

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