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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Chiamata attiva della popolazione appena maggiorenne non vaccinata per morbillo-parotite-rosolia: l'esperienza della Asl Roma C

Cristiana Vazzoler1, Andreina Lancia1, Massimo Oddone Trinito2, Valentina Pettinicchio3, Fabiana Arrivi3 ed Elisabetta Franco4

1UOC Servizio Igiene e Sanità Pubblica, ASL Roma C; 2UOSD Epidemiologia e Sistemi informativi, Dipartimento di Prevenzione, ASL Roma C; 3Scuola di Specializzazione Igiene e Medicina Preventiva, Università di Roma Tor Vergata; 4 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università di Roma Tor Vergata

 

SUMMARY (Active invitation to the older teenagers for measles-mumps-rubella immunization: the experience of the local health unit Roma C) - The 2010-15 National Plan for Measles and Congenital Rubella Eradication includes increasing coverage for measlesmumps- rubella (MMR) vaccination among the adult population. In the local health unit Roma C, an active call program was set up from September 2013 to January 2014 through direct phone call or e-mail invitation of all 2,284 1994-born young people cohort. Of these, 19% contacted the vaccination service and 8% accepted to be immunized, increasing in that age group the total first dose vaccination rate from 55% to 57% and the second from 45% to 48%. Considering the costs of the additional campaign, we consider that the active call performed was ineffective to improve local unit health coverage of MMR vaccination.

Key words: immunization national plan; vaccination against measles-mumps-rubella; adults coverage

vazzoler.cristiana@aslrmc.it

 

Introduzione

Il Piano Nazionale per l'Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-15 prevede l’eliminazione del morbillo e della rosolia e la riduzione dell’incidenza della rosolia congenita a <1 caso/100.000 nati vivi. Sono necessarie coperture vaccinali molto elevate (>95%) nella popolazione, in particolare nelle donne suscettibili (1); si prevede, inoltre, la chiamata attiva dei diciottenni suscettibili. Per essere efficace, il vaccino morbillo-parotite-rosolia (MPR) si somministra in due dosi con intervallo di almeno 4 settimane.

 

Come in altre regioni (2), nella ASL Roma C (RMC) sono disponibili i dati sulla copertura vaccinale per una dose a 24 mesi d’età (pari all’84,2% nell’anno 2013), ma non quelli sulle coperture vaccinali per due dosi a 12 anni d’età e nelle diverse coorti di nascita della popolazione adulta.

 

Nell’ultima indagine ICONA relativa al 2008 (3), le coperture vaccinali nei sedicenni della regione Lazio risultavano essere del 67,0% per una dose (vaccino MPR o morbillo singolo) e del 38,4 per due dosi. A complemento si utilizzano i dati della sorveglianza PASSI (4): nel periodo 2008-10, nella ASL RMC, solo il 53% delle donne di 18-49 anni è sicuramente immune alla rosolia, perché ha effettuato la vaccinazione (30%) oppure ha una copertura naturale da pregressa infezione rilevata dal rubeotest positivo (23%), mentre ben il 43% delle intervistate non è consapevole del proprio stato immunitario nei confronti della rosolia.

 

La chiamata attiva alle vaccinazioni e i solleciti a chi non si presenta all’appuntamento sono tra le azioni di comprovata efficacia nell’aumentare le coperture vaccinali (5). Nel Lazio sono numerose le ASL che effettuano la chiamata attiva dei nuovi nati, mentre mancano esperienze di questa pratica nella popolazione adulta.

 

Il Dipartimento di Prevenzione della ASL RMC ha ritenuto prioritario affrontare con urgenza il recupero vaccinale nella popolazione adulta suscettibile, implementando la chiamata attiva dei maggiorenni (coorte 1994), con lo scopo di incrementare almeno del 20% la copertura vaccinale per MPR. Obiettivo dello studio è valutare l’efficacia della chiamata attiva nei giovani adulti.

 

Materiali e metodi

Nel marzo 2013 sono stati estratti dal database delle vaccinazioni della ASL RMC tutti i nominativi dei nati nel 1994, vaccinati e non vaccinati con MPR, che sono stati confrontati con i nominativi dei soggetti attualmente residenti, forniti dall’Anagrafe di Roma Capitale, appartenenti alla medesima coorte di nascita.

 

A tutti coloro che risultavano non registrati, non vaccinati o vaccinati con una sola dose di MPR, è stata inviata una lettera personalizzata con allegato il certificato vaccinale e un opuscolo informativo.

 

Con la lettera e un opuscolo, inviati per posta ordinaria, oltre a fornire informazioni sull’opportunità, rischi, efficacia della vaccinazione nella popolazione adulta e un numero di telefono del Dipartimento di Prevenzione per ricevere ulteriori informazioni, si invitavano i giovani a prendere un appuntamento per la vaccinazione o a comunicare il proprio stato vaccinale.

 

La chiamata attiva si è effettuata fra il 10 settembre 2013 e il 10 gennaio 2014; non è stata inviata nessuna nota di promemoria o eventuale sollecito/secondo invito.

 

I medici di medicina generale (MMG) del territorio sono stati coinvolti nel sostegno alla campagna, con diverse modalità: eventi formativi per la presentazione dell’iniziativa, invio per posta elettronica di materiale informativo e aggiornamenti sull’andamento della campagna di recupero.

 

Per l’analisi dei risultati sono stati calcolati due valori di copertura vaccinale: le percentuali di vaccinati rispettivamente con una dose e con due dosi sul totale dei soggetti della coorte nascita 1994, residenti nella ASL RMC, prima e dopo l’intervento di chiamata attiva.

 

Risultati

Al 31 marzo 2013, erano residenti nel nostro territorio 4.628 soggetti nati nel 1994. La copertura MPR con una dose era del 55% (2.559/4.628), con due dosi del 45% (2.110/4.628). Durante la stampa dei certificati per la nota d’invito, sono stati individuati altri 64 soggetti già vaccinati con due dosi per MPR. Per la chiamata attiva sono state spedite perciò 2.454 lettere d’invito a soggetti con una sola dose o non vaccinati.

 

Il 7% (170/2.454) delle lettere è tornato indietro per indirizzo errato o modificato, quindi le lettere effettivamente recapitate sono state 2.284: 1.790 inviti per soggetti mai vaccinati e 494 per vaccinati con una sola dose.

 

L’81% (1.851/2.284) dei ragazzi non ha utilizzato alcuno dei mezzi proposti nell’invito per contattare la ASL: rispettivamente 1.496 tra quelli mai vaccinati e 355 vaccinati con una sola dose. I contatti ottenuti sono stati il 19% (433/2.284). Solo l’8% (175/2.284) dei ragazzi invitati è stato vaccinato in seguito alla chiamata attiva: fra questi, 91 hanno ricevuto la seconda dose e 84 entrambe le dosi.

 

Hanno risposto meglio coloro che avevano già ricevuto una dose di MPR (18%, 91/494), rispetto al 5% (84/1.790) dei soggetti che non erano mai stati sottoposti a vaccinazione.

 

I ragazzi che hanno risposto alla chiamata attiva, ma che poi non si sono vaccinati, hanno rifiutato con queste motivazioni: “la vaccinazione non è obbligatoria”, ”le malattie esantematiche sono comuni nell’infanzia e non sono pericolose” e “non ho certezze sugli eventuali effetti collaterali del vaccino”.

 

Il database delle vaccinazioni presentava diversi errori: ad esempio, l’8% (179/2.284) dei ragazzi invitati risultavano, in base alla certificazione da loro prodotta, già vaccinati per MPR con due dosi.

 

Il 2,4% (55/2.284) dei rispondenti alla chiamata attiva raggruppati nella categoria “altro” include gli immuni per morbillo e rosolia, o che hanno preso un appuntamento senza poi presentarsi o che hanno inviato dei certificati non congruenti. Non sono state intraprese azioni aggiuntive per cercare di recuperare questi soggetti.

 

In seguito alla chiamata attiva l’incremento della copertura vaccinale con una dose è stato del 2% (passando dal 55% al 57%), mentre l’incremento della copertura vaccinale con due dosi è stato del 3% (passando dal 45% al 48%).

 

Discussione

La preparazione della chiamata attiva e i risultati ottenuti hanno messo in luce la criticità consistente nella scarsa attendibilità dei dati vaccinali registrati nel database della ASL RMC, soprattutto per la popolazione adulta, dove diverse vaccinazioni MPR non erano registrate perché effettuate in altre ASL e/o presso i pediatri. La possibile soluzione a questo problema è la creazione di una rete informativa tra i Dipartimenti di Prevenzione e tutti gli ambulatori regionali pubblici e privati che effettuano vaccinazioni, per un flusso di dati che renda le anagrafi vaccinali sempre comunicanti e aggiornate.

 

Nella ASL RMC l’incremento della copertura vaccinale per MPR nei diciottenni in seguito alla chiamata attiva è stata così scarsa da escludere che tale iniziativa venga ripetuta, con le stesse modalità, per altre coorti di nascita.

 

La letteratura scientifica non riporta esperienze simili di chiamata attiva con le stesse modalità e soprattutto per questa tipologia di vaccino e di popolazione prioritaria. Un limite della chiamata attiva è dovuto all’impossibilità di comunicare l’elenco dei propri assistiti non vaccinati per singolo MMG, per assenza del dato nell’anagrafe vaccinale; gli MMG potrebbero avere un ruolo attivo a condizione che vi sia un coinvolgimento personalizzato dei loro assistiti (6).

 

Un altro limite importante è il basso profilo della campagna informativa nazionale e regionale, al contrario, ad esempio, di ciò che succede per vaccinazione antinfluenzale e anti HPV: a questo proposito la vaccinazione MPR da decenni è al centro di una campagna mediatica che getta ombre e discredito sulla sicurezza del vaccino, per la presunta associazione tra vaccino antimorbillo e autismo, seppur priva di qualsiasi fondamento scientifico (7).

 

La modalità di contatto via e-mail è stata la più utilizzata e i rispondenti hanno riferito un discreto gradimento dell’iniziativa; le potenzialità di questa modalità di contatto andrebbero esplorate per campagne successive.

 

L’informativa agli MMG per il recupero vaccinale e successiva richiesta di sostegno non ha funzionato, anche perché la giovane popolazione studiata frequenta poco gli MMG; occorre, quindi, individuare e sfruttare meglio tutte le altre occasioni di contatto dei giovani con la ASL. A tale scopo si stanno implementando nella ASL iniziative per intercettare e recuperare i ragazzi non vaccinati per MPR: all'atto dell'iscrizione ad alcune facoltà universitarie, in occasione di visite per la certificazione di idoneità sportiva agonistica, presso lo spazio adolescenti dei consultori familiari, in occasione del primo invito allo screening citologico, attraverso un'informativa mirata ai presidi degli istituti secondari di secondo grado.

 

Alla luce dei risultati di questa esperienza, è fondamentale analizzare i motivi di mancata risposta alla chiamata attiva (81%) in questa giovane popolazione adulta e definire nuove strategie di recupero vaccinale da condividere con gli MMG.

 

Dichiarazione sul conflitto di interessi

Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni, che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.

 

Riferimenti bibliografici

1. Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-15 (www.salute.gov.it/...).

2. Filia A, Rota MC, Del Manso M, et al. Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita: indagine sullo stato di avanzamento (2009). Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2010 (Rapporti ISTISAN 10/45).

3. Gruppo di lavoro ICONA. ICONA 2008. Indagine di COpertura vaccinale Nazionale nei bambini e negli adolescenti. Roma: Istituto Superiore di Sanità (Rapporti ISTISAN 09/29).

4. La Sorveglianza PASSI (www.epicentro.iss.it/passi/).

5. Piano Regionale Prevenzione Vaccinale 2012-14. Decreto del Commissario ad Acta 5 novembre 2012 n. U00192 (www.epicentro.iss.it/...).

6. Cockman P, Dawson L, Mathur R, et al. Improving MMR vaccination rates: herd immunity is a realistic goal. BMJ 2011;343:d5703.

7. Battistella M, Carlino C, Dugo V, et al. Vaccini ed autismo: un mito da sfatare. Ig Sanità Pubbl 2013;69:585-96.