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Istituto Superiore di Sanità
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L’uso dei farmaci in Italia: il rapporto AIFA 2019

Nel 2019 la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata pari a 30,8 miliardi di euro, di cui il 76,4% a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). In particolare, si segnala un aumento sia della spesa pubblica (+5,3%) che di quella privata (+7,2%). È quanto emerge dal rapporto “L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto Nazionale Anno 2019” pubblicato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ad agosto 2020. Il documento, basato sui dati afferenti all’OsMed (Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali), ricostruisce sia a livello territoriale che ospedaliero l’assistenza farmaceutica sostenuta dal SSN e dai cittadini.

 

La spesa farmaceutica territoriale complessiva è stata pari a 21,1 miliardi di euro con un incremento rispetto al 2018 dell’1,6%, di cui 12,2 miliardi di euro relativi alla spesa pubblica con una riduzione dell’1,3% rispetto all’anno precedente e 8,8 miliardi riguardanti la spesa a carico dei cittadini in riduzione dell’1,7% rispetto al 2018. Nel 2019 sono state consumate ogni giorno, in regime di assistenza convenzionata, 987,7 dosi ogni mille abitanti, registrando un andamento in linea rispetto all’anno precedente (+0,9%) e, nel corso dell’anno, ogni cittadino ha ricevuto in media 18 confezioni. Circa 7 persone su 10 sono state trattate con un farmaco nel 2019, con una differenza tra uomini (62%) e donne (71%). La spesa pro capite e i consumi crescono con l’aumentare dell’età. La popolazione con più di 64 anni assorbe oltre il 60% della spesa e circa il 70% delle dosi.

 

Nel 2019 la spesa farmaceutica pro capite è stata in totale pari a 384,43 euro. I farmaci cardiovascolari rappresentano la classe terapeutica a maggiore spesa e consumo nel canale della convenzionata, mentre i farmaci oncologici/immunosoppressori e i farmaci del sangue e organi emopoietici sono quelli rispettivamente a maggiore spesa (95,86 euro) e consumo (47,4 DDD - dosi definite die) tra i prodotti farmaceutici acquistati dalle strutture pubbliche. Tra i farmaci a maggior prescrizione, gli oncologici rappresentano il 15,9% della spesa del SSN, seguiti dagli antipertensivi e dagli immunosoppressori e immunomodulatori. Colecalciferolo, pantoprazolo e atorvastatina si confermano i principi attivi a maggiore spesa nel canale della convenzionata, mentre tra i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche, pembrolizumab, nivolumab e lenalidomide sono le molecole più utilizzate.

 

Le Regioni nel Nord hanno una spesa territoriale e delle strutture sanitarie inferiore alla media nazionale rispettivamente del 32,9% e del 6,6%.

 

I farmaci a brevetto scaduto hanno costituito il 67,3% della spesa e l’83,7% dei consumi in regime di assistenza convenzionata. I farmaci equivalenti hanno rappresentato il 20,3% della spesa e il 30,6% dei consumi. Si conferma, dunque, il trend di crescita dei farmaci equivalenti, già evidenziato nel 2018. Va comunque sottolineato come la spesa sostenuta dai cittadini per la compartecipazione sulla quota eccedente il prezzo di riferimento è stata, nel 2019, pari a 1,1 miliardi.

 

L’assistenza farmaceutica ospedaliera e ambulatoriale, ha registrato un valore di spesa pro capite pari a 160,63 euro; il principio a maggior spesa è l’associazione sofobusvir/velpatasvir.

 

La spesa per i farmaci di classe C si attesta a 5,7 miliardi di euro con un aumento del 6,6% rispetto al 2018, diclofenac e paracetamolo rappresentano i principi attivi a maggiore spesa e consumo per questa classe. Tra i farmaci di fascia A, acquistati privatamente dal cittadino, l’amoxicillina in associazione all’acido clavulanico e il pantoprazolo sono quelli a maggior spesa, seguiti dal ketoprofene.

 

Rispetto agli indicatori di aderenza e persistenza la categoria terapeutica in cui si riscontra una più alta percentuale di soggetti con una copertura al trattamento superiore o uguale all’80% è rappresentata dalla terapia con farmaci antiosteoporotici seguita, per i maschi, dalla terapia con farmaci per l’ipertrofia prostatica benigna e infine dalla terapia con farmaci antipertensivi. Viceversa le categorie terapeutiche in cui si riscontrano percentuali più alte di soggetti con una copertura al trattamento inferiore al 40% sono rappresentate dalla terapia con i farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie e dalla terapia con i farmaci inibenti la formazione di acido urico. Per quanto riguarda la persistenza, a un anno dall’inizio del trattamento, le categorie terapeutiche che raggiungono percentuali più elevate sono la terapia con farmaci anticoagulanti, la terapia con antipertensivi e, per la sola popolazione maschile, la terapia con farmaci per l’ipertrofia prostatica benigna. È stato osservato che per il trattamento con farmaci antipertensivi, antidepressivi e antidiabetici sia l’aderenza che la persistenza diminuiscono con l’avanzare dell’età. I soggetti residenti nelle Regioni del Nord e del Centro sono in generale più aderenti/persistenti dei soggetti residenti al Sud.

 

Nel 2019 oltre 4,6 milioni di bambini e adolescenti hanno ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica, con un picco di prevalenza d’uso nella fascia di età compresa tra il secondo e il terzo anno di vita del bambino (66%), per poi diminuire negli anni successivi. La prevalenza è maggiore nei maschi rispetto alle femmine. Di contro il 98% della popolazione over 65 ha ricevuto nel corso del 2019 almeno una prescrizione farmacologica, senza differenze tra uomini e donne. I farmaci maggiormente prescritti sono stati quelli per l’apparato cardiovascolare, gli antimicrobici per uso sistemico e i medicinali per l’apparato gastrointestinale e metabolismo.

 

Nel corso del 2019 sono stati attivati on line 61 Registri e Piani Terapeutici web-based. Il maggior numero di pazienti è stato inserito nei Registri per farmaci appartenenti alla categoria del sangue e organi emopoietici e per i farmaci antineoplastici e immunomodulatori. I farmaci dell’apparato cardiovascolare hanno fatto registrare l’incremento maggiore rispetto all’anno precedente.

 

I farmaci che nel 2019 hanno beneficiato del requisito di innovatività sono stati 41, appartenenti soprattutto alla categoria degli antineoplastici. La spesa per i farmaci innovativi è stata pari a 2,6 miliardi di euro. Rispetto ai consumi, nel 2019 sono state dispensate 30,5 milioni di dosi giornaliere rispetto alle 21,7 milioni del 2018 e alle 13,4 milioni del 2017. Il farmaco che ha registrato i consumi maggiori è il tocilizumab.

 

Nel 2019 la spesa complessiva dei farmaci orfani è stata pari a circa 1,5 miliardi di euro, pari al 6,6% della spesa farmaceutica a carico del SSN. Per quanto riguarda i consumi, infine, gli antineoplastici e immunomodulatori rappresentano il 73,6% del totale, seguiti dai farmaci del sistema cardiovascolare e dai preparati ormonali sistemici.

 

L’intuizione avuta nel 1998 di istituire un Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali ha dotato l’Italia di uno strumento fondamentale sia per i decisori regionali e locali sia per tutti gli operatori sanitari. Il rapporto OsMed ha avuto nel corso degli ultimi venti anni un’evoluzione nei modelli di analisi e nella lettura epidemiologica dei dati, che lo ha portato ad essere supporto essenziale per la sanità pubblica.

 

La raccolta sistematica e l’integrazione dei diversi flussi informativi sul consumo dei farmaci unite a una capacità analitica e di commento rese possibili dal contributo di un gruppo multidisciplinare, fanno del rapporto OsMed un esempio unico a livello mondiale.

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 3 settembre 2020

Autore: Roberto Da Cas - Centro nazionale per la ricerca e la valutazione preclinica e clinica dei farmaci, ISS.