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AIFA: online il Rapporto OsMed 2023 "L’uso dei farmaci in Italia"

Nell’ultimo rapporto OsMed “L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto Nazionale Anno 2023”, pubblicato dall’AIFA a settembre e presentato a novembre 2024, emerge che nel 2023 la spesa farmaceutica nazionale totale, pubblica e privata, è stata pari a 36,2 miliardi di euro, in aumento del 6,1% rispetto al 2022. In particolare, la spesa farmaceutica pubblica, con un valore di 24,9 miliardi, ha rappresentato il 68,7% della spesa farmaceutica complessiva e il 19,0% della spesa sanitaria pubblica, in aumento rispetto al 2022 (+5,7%), mentre la spesa a carico dei cittadini è stata pari a 10,6 miliardi di euro, con un aumento del 7,4% rispetto al 2022. Il documento, basato sui dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed), ricostruisce a livello nazionale e regionale l’assistenza farmaceutica in ambito territoriale e ospedaliero sostenuta dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e dai cittadini. Anche in questa edizione sono presenti specifiche sezioni dedicate ai registri di monitoraggio, alle nuove entità terapeutiche e ai farmaci orfani e, infine, all’analisi del potenziale impatto ambientale di una serie di principi attivi ad alto utilizzo o ad alto rischio di tossicità ambientale, anche al fine di sensibilizzare i cittadini sul corretto uso e smaltimento dei medicinali prescritti. 

 

I dati in sintesi

Spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata)

È stata pari a 36,2 miliardi di euro, in aumento del 6,1% rispetto al 2022.

 

Spesa pubblica

Con un valore di 24,9 miliardi, ha rappresentato il 68,7% della spesa farmaceutica complessiva e il 19,0% della spesa sanitaria pubblica, in aumento del 5,7% rispetto al 2022.

 

Spesa farmaceutica territoriale complessiva (pubblica e privata)

È stata pari a 23,6 miliardi di euro con un aumento del 4,9% rispetto al 2022.

 

Spesa per farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche

È stata di circa 16,2 miliardi di euro (275,14 euro pro capite), in crescita dell’8,4% rispetto al 2022, parallelamente anche i consumi risultano in aumento del 4,8%. Le Regioni in cui sono stati riscontrati i valori di spesa più elevati sono la Campania (317,44 euro pro capite) e l’Abruzzo (310,64 euro pro capite).

 

Spesa a carico dei cittadini

È stata pari a 10,6 miliardi di euro, con un aumento del 7,4% rispetto al 2022. Oltre un miliardo di euro si riferisce alla compartecipazione da parte dei cittadini sul prezzo di riferimento dei farmaci a brevetto scaduto.

 

Prescrizione di farmaci

Nel 2023 il 67,4% dei cittadini ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci, con una spesa pro capite di 207,41 euro e un consumo di 1.182,7 DDD/1000 abitanti die. Vi sono differenze di esposizione ai farmaci tra i due sessi, con una prevalenza che raggiunge il 63,0% nei maschi e il 72,0% nelle femmine, e per fascia di età. Si passa infatti da circa il 50% nei bambini e negli adulti fino ai 49 anni a oltre il 90% nella popolazione anziana con età fino ai 74 anni, per raggiungere il 100% nella popolazione con età superiore ai 74 anni. Anche la spesa pro capite e i consumi aumentano con l’aumentare dell’età: la popolazione con più di 64 anni assorbe oltre il 60% della spesa e delle dosi. Le Regioni del Nord hanno registrato una prevalenza inferiore (64,2%) rispetto al Centro (69,4%) e al Sud Italia (70,5%). Come atteso, i maggiori livelli di esposizione si raggiungono per i farmaci antimicrobici per uso sistemico (38,5%), per i farmaci cardiovascolari (30,7%) e dell’apparato gastrointestinale (29,7%).

 

Popolazione pediatrica

Il 48,6% ha ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica (4,4 milioni di bambini e adolescenti), con una prevalenza leggermente superiore nei maschi rispetto alle femmine (49,1% vs 47,6%). I farmaci più prescritti restano gli antimicrobici per uso sistemico e quelli per l’apparato respiratorio, con un forte incremento nei consumi per entrambe le categorie rispetto al 2022.

 

Popolazione anziana

La spesa media per utilizzatore è stata di 563,4 euro (613,6 negli uomini e 524,1 nelle donne), in aumento dell’1,5% rispetto al 2022. Quasi l’intera popolazione (97,2%) ha ricevuto nel corso dell’anno almeno una prescrizione farmacologica e il 68,0% degli utilizzatori di età pari o superiore ai 65 anni ha ricevuto prescrizioni di almeno 5 diverse sostanze (definizione di politerapia cronica) e circa uno su tre (28,5%) ha assunto almeno 10 principi attivi diversi.

 

Confronto internazionale

La spesa farmaceutica totale italiana, comprensiva della spesa territoriale pubblica e privata e della spesa ospedaliera, con un valore di 612 euro pro capite, è al di sopra della media dei Paesi europei che è stata pari a 384 euro ma inferiore a quella della Germania (673 euro), dell’Austria (672 euro) e del Belgio (627 euro). Inoltre, l’Italia evidenzia ancora una bassa incidenza della spesa per i farmaci equivalenti rispetto agli altri Paesi europei, mentre è al 1° posto nell’incidenza della spesa (80,8%) e del consumo (66,9%) di farmaci biosimilari rispetto a una media europea del 64,7% per la spesa e del 31,8% per i consumi e al 4° posto per la spesa dei farmaci orfani, con 51,0 euro pro capite.

 

Spesa per farmaci di classe C a carico del cittadino

Ha superato i 7,1 miliardi di euro, con un incremento del 9,8% rispetto al 2022; di questi, il 54% (3,8 miliardi) è relativo a farmaci con obbligo di prescrizione medica e il 46% (2,99 miliardi) a farmaci di automedicazione (SOP e OTC), comprensivi di quelli erogati negli esercizi commerciali. Benzodiazepine, anilidi e farmaci utilizzati nella disfunzione erettile si confermano le categorie farmaceutiche con ricetta a maggiore spesa. Per quanto riguarda i farmaci di automedicazione, i primi principi attivi per spesa sono ibuprofene e diclofenac, con un incremento rispettivamente del 21,5% e del 10,3% rispetto al 2022.

 

Spesa per farmaci di classe A acquistati privatamente dal cittadino

Nel 2023 amoxicillina/acido clavulanico, colecalciferolo e ibuprofene si collocano ai primi tre posti tra i farmaci di classe A acquistati privatamente dal cittadino, presentando tutti un incremento della spesa rispetto al 2022.

 

Spesa farmaceutica convenzionata e per farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche

La spesa pro capite a carico del SSN nel 2023 è stata pari a 441,37 euro, in aumento del 5,3% rispetto al 2022. I consumi si attestano a 1322,9 DDD/1000 abitanti die, invariati rispetto al 2022, con il consumo in assistenza convenzionata che assorbe l’85% delle dosi totali.

 

Classe terapeutica a maggiore spesa e consumo

I farmaci cardiovascolari hanno rappresentato la classe terapeutica a maggiore spesa (52,25 euro pro capite) e consumo (494,98 DDD) nel canale della convenzionata, mentre quelli antineoplastici e immunomodulatori e i farmaci del sangue e organi emopoietici sono stati quelli rispettivamente a maggiore spesa (120,47 euro pro capite) e consumo (54,70 DDD) tra i prodotti farmaceutici acquistati direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche.

 

Farmaci oncologici

Nel 2023 la spesa pubblica totale per i farmaci oncologici è stata pari a 4.773,9 milioni di euro, in aumento del 9,6% rispetto al 2022, rappresentando il 18,4% della spesa pubblica totale. Le Regioni del Centro e del Sud (con 84,72 e 83,57 euro pro capite rispettivamente) hanno un livello superiore a quelle del Nord (77,86 euro). Le categorie a maggior spesa sono rappresentate dagli inibitori del checkpoint immunitario con 15,65 euro pro capite in aumento del 13,3%, dagli anticorpi monoclonali attivi su specifici bersagli (9,93 euro) e dagli anticorpi monoclonali bloccanti l’azione dei fattori di crescita (5,14 euro).

 

Farmaci per l’ipertensione e lo scompenso cardiaco

Questa categoria mostra il consumo più elevato (373,6 DDD), stabile negli ultimi dieci anni. Gli ACE-inibitori rappresentano la categoria a maggior consumo (80,5 DDD/1000 abitanti die) e i beta bloccanti quella a maggior spesa pro capite (5,78 euro). Oltre un quarto della popolazione italiana (26,8%) ha utilizzato questi farmaci nel 2023, con una prevalenza maggiore al Sud e nelle Isole (28,6%) e al Nord (27,4%), rispetto al Centro (25,3%).

 

Antibiotici

Nel 2023 la categoria degli antibiotici ha registrato una spesa pubblica complessiva pari a 822,6 milioni di euro, in aumento del 5,8% rispetto al 2022. Anche i consumi hanno mostrato un aumento del 6,4%, arrivando a 17,2 DDD/1000 abitanti die. Quasi 4 persone su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a 4 anni di età e nelle persone con più di 75 anni. Le associazioni di penicilline, quasi interamente rappresentate da amoxicillina/acido clavulanico, rimangono la categoria di antibiotici a maggior prescrizione (6,6 DDD) e a maggior spesa (3,79 euro pro capite) e fanno registrare un incremento rispettivamente del 15,9% e del 13,3% in confronto al 2022. La prevalenza d’uso, pari a livello nazionale al 37,3%, è maggiore al Sud e Isole (44,8%) e più bassa al Nord (30,9%) e al Centro (39,9%).

 

Vaccini

Nel 2023 la categoria dei vaccini ha registrato una spesa pubblica complessiva pari a 712,2 milioni di euro e ha avuto un incremento dell’11,8% rispetto al 2022. I consumi hanno mostrato un lieve aumento dell’1,7%, arrivando a 1,2 DDD/1000 abitanti die. Il vaccino antinfluenzale risulta quello a maggior spesa complessiva (2,56 euro), a cui segue con 2,10 euro il vaccino per il virus varicella Zoster ricombinante adiuvato, di recente commercializzazione, il vaccino per il papilloma virus con 1,64 euro, che nel 2023 ha registrato un incremento rispetto al 2022 del 13,6%, e il vaccino per il meningococco B con 1,46 euro.

 

Aderenza alla terapia

Le categorie terapeutiche in cui si riscontra una più alta percentuale di soggetti con una copertura al trattamento superiore o uguale all’80% del periodo osservato (alta aderenza) sono rappresentate dalle terapie per l’osteoporosi, per i disturbi genito-urinari (per la sola popolazione maschile) e con farmaci antiaggreganti; mentre quelle in cui si riscontrano percentuali più alte di soggetti con una copertura al trattamento inferiore al 40% del periodo osservato (bassa aderenza) sono rappresentate dalle terapie con i farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie (51,0%), con gli antidepressivi (27,5%) e con i farmaci antidiabetici (23,9%).

 

Spesa delle nuove entità terapeutiche

Nel 2023 sono state commercializzate 37 nuove entità terapeutiche con una spesa di 184,3 milioni di euro. Nel complesso delle entità terapeutiche incidenti e prevalenti la spesa è passata da circa 5.160 milioni di euro nel 2014 a circa 9.625 milioni di euro nel 2023. I farmaci antineoplastici e immunomodulatori sono la categoria con il maggior numero di nuove entità terapeutiche e quella con la maggiore spesa.

 

Spesa dei farmaci orfani

Comprensiva dell’acquisto da parte delle strutture sanitarie pubbliche e dell’erogazione in regime di assistenza convenzionata, ha fatto registrare un incremento del 12,5% rispetto al 2022, attestandosi al valore di 2,23 miliardi di euro, corrispondente all’8,5% della spesa farmaceutica a carico del SSN. La più alta incidenza sulla spesa riguarda i farmaci utilizzati nei linfomi, mielomi e malattie genetiche (rispettivamente 32,8% e 25,4%), riconfermando lo stesso andamento del 2022.

 

Impatto ambientale dei farmaci

I principi attivi stimati a rischio alto sono 10, mentre quelli a rischio moderato sono 25. Nonostante la tossicità ambientale ridotta, hanno evidenziato un rischio ambientale alto l’amoxicillina, il diclofenac e l’ibuprofene per il loro elevato utilizzo. Sono state, inoltre, osservate differenze nell’utilizzo e quindi nel rischio ambientale tra Nord, Centro e Sud.

 

Da oltre 20 anni in Italia è disponibile il Rapporto annuale sull’uso dei farmaci, curato dall’ dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) che è stato istituito nel 1999 presso il Dipartimento per la valutazione dei medicinali e della farmacovigilanza del Ministero della Sanità e dal 2003, anno della sua istituzione, è coordinato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). L’attività dell’OsMed, che comprende la raccolta, validazione, analisi dei principali flussi informativi dei consumi farmaceutici, oltre alla pubblicazione di rapporti periodici e approfondimenti, rappresenta un esempio unico a livello internazionale in quanto dati pubblici vengono resi disponibili per migliorare la pratica clinica corrente e, in ambito nazionale, favorire una programmazione sanitaria più efficace a vari livelli.

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 21 novembre 2024

Testo scritto da: Roberto Da Cas - Centro nazionale per la ricerca e la valutazione preclinica e clinica dei farmaci, ISS