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AIFA: online il Rapporto OsMed 2024 "L’uso dei farmaci in Italia"

Nell’ultimo rapporto OsMed “L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto Nazionale Anno 2024”, pubblicato dall’AIFA a novembre 2025, emerge che la spesa farmaceutica nazionale complessiva, pubblica e privata, è stata pari a 37,2 miliardi di euro, con un aumento del 2,8% rispetto al 2023. In particolare, la spesa farmaceutica pubblica, con un valore di 26,8 miliardi, ha rappresentato il 72% della spesa farmaceutica complessiva e il 19,4% della spesa sanitaria pubblica, registrando un incremento del 7,7% rispetto al 2023. Al contrario, la spesa a carico dei cittadini è stata di 10,2 miliardi di euro, in contrazione del 4,6% rispetto al 2023. Il documento, basato sui dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed), ricostruisce a livello nazionale e regionale l’assistenza farmaceutica in ambito territoriale e ospedaliero sostenuta dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e dai cittadini. In questa edizione viene approfondito l’uso dei farmaci nelle popolazioni pediatrica e geriatrica, con analisi specifiche su antiepilettici e psicofarmaci nel trattamento dei disturbi neurologici e neuropsichiatrici in età evolutiva e sulla politerapia cronica negli anziani, con stratificazione per età e regione. Inoltre, sono state introdotte analisi inedite sull’impatto dei farmaci innovativi e delle terapie avanzate sugli acquisti da parte delle strutture sanitarie pubbliche. 

 

I dati 2024 in sintesi

Spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata)

È stata pari a 37,2 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto al 2023.

 

Spesa pubblica

Con un valore di 26,8 miliardi, ha rappresentato il 72% della spesa farmaceutica complessiva e il 19,4% della spesa sanitaria pubblica, in aumento del 7,7% rispetto al 2023.

 

Spesa farmaceutica territoriale complessiva (pubblica e privata)

È stata pari a 23,8 miliardi di euro con un aumento dello 0,7% rispetto al 2023.

 

Spesa per farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche

È stata di circa 17,8 miliardi di euro (301,8 euro pro capite), in crescita del 10% rispetto al 2023, parallelamente anche i consumi risultano in aumento del 4,7%. Le Regioni in cui sono stati riscontrati i valori di spesa più elevati sono la Campania (358,2 euro pro capite) e l’Emilia Romagna (329,9 euro pro capite).

 

Spesa a carico dei cittadini

È stata pari a 10,2 miliardi di euro, comprendente la quota della compartecipazione, in contrazione del 4,6% rispetto al 2023. 

 

Prescrizione di farmaci

Nel 2024 il 68% dei cittadini ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci, le donne (72,1%) più degli uomini (63,6%), con una spesa pro capite di 212,9 euro e un consumo di 1.195,4 DDD/1000 abitanti die. La spesa pro capite e i consumi aumentano con l’aumentare dell’età: la popolazione con più di 64 anni assorbe oltre il 50% della spesa e delle dosi. Le Regioni del Nord hanno registrato una prevalenza inferiore (64,9%) rispetto al Centro (70,3%) e al Sud Italia (70,8%). I farmaci cardiovascolari rappresentano la classe terapeutica a maggiore spesa (52,97 euro pro capite) e consumo (501,47 DDD) nel canale della convenzionata.

 

Popolazione pediatrica

Il 50,9% della popolazione pediatrica (pari a 4,6 milioni di bambini e adolescenti) ha ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica, con una prevalenza leggermente superiore nei maschi rispetto alle femmine (51,9% vs 49,9%). I farmaci più prescritti restano gli antimicrobici per uso sistemico, seguiti da quelli per l’apparato respiratorio e dai preparati ormonali sistemici. I farmaci del sistema nervoso centrale si collocano al quarto posto tra i farmaci più prescritti, con un consumo pari all’8,0% del totale e un aumento del 4,1% rispetto al 2023. Per tutte le categorie farmaceutiche si osserva un incremento dei consumi rispetto all’anno precedente. Dal 2016 sono più che raddoppiate sia la prevalenza che il consumo degli psicofarmaci, anche se si mantengono ancora su livelli piuttosto contenuti: la prevalenza passa infatti dallo 0,26% nel 2016 allo 0,57% nel 2024 e i consumi da 20,6 a 59,3 confezioni per 1000 bambini. I farmaci più prescritti sono gli antipsicotici, gli antidepressivi e i farmaci per l’ADHD. Il trend di crescita degli psicofarmaci è in linea con i dati di studi epidemiologici pubblicato a livello internazionale, che riportano una generale tendenza di aumento di questi farmaci a livello mondiale, soprattutto in seguito alla pandemia di COVID-19.

 

Popolazione anziana

La spesa media per utilizzatore è stata di 570,2 euro, con un valore più elevato negli uomini 621,6 euro) rispetto alle donne (529,5 euro), in lieve aumento rispetto al 2023 (+1,2%). Quasi l’intera popolazione (97,4%) ha ricevuto nel corso dell’anno almeno una prescrizione farmacologica e il 68,1% degli utilizzatori di età pari o superiore ai 65 anni ha ricevuto prescrizioni di almeno 5 diverse sostanze nel corso dell’anno e circa uno su tre (28,3%) ha assunto almeno 10 o più principi attivi diversi.

 

Confronto internazionale

La spesa farmaceutica totale italiana, comprensiva della spesa territoriale pubblica e privata e della spesa ospedaliera, è stata pari a 672 euro pro capite, valore al di sopra della media dei Paesi europei (418 euro) ma inferiore a quello della Germania (742 euro), dell’Austria (733 euro) e del Belgio (681 euro). L’Italia evidenzia ancora una bassa incidenza della spesa per i farmaci equivalenti rispetto agli altri Paesi europei, ma si colloca al 1° posto per spesa (59,8%) e consumo (72,2%) di farmaci biosimilari, valori nettamente superiori alla media europea (45,8% per la spesa e 36,5% per i consumi). Inoltre, si colloca al 4° posto in Europa per la spesa dei farmaci orfani, con 52,9 euro pro capite.

 

Spesa per farmaci di classe C a carico del cittadino

Nel 2024 la spesa complessiva ha superato i 7 miliardi di euro, con un decremento dell’1,96% rispetto al 2023; di questi, il 52% (3,7 miliardi) è relativo a farmaci con obbligo di prescrizione medica e il 48% (3,4 miliardi) riguarda farmaci di automedicazione (SOP e OTC), comprensivi di quelli venduti negli esercizi commerciali. Le benzodiazepine, gli anilidi e i farmaci per la disfunzione erettile si confermano le categorie con ricetta a maggiore spesa. Per quanto riguarda i farmaci di automedicazione, i primi principi attivi per spesa sono ibuprofene e diclofenac, che mostrano rispettivamente una leggera riduzione (‐0,6%) e un consistente aumento (+6,4%) rispetto al 2023.

 

Spesa per farmaci di classe A acquistati privatamente dal cittadino

Anche quest’anno colecalciferolo, amoxicillina/acido clavulanico e ibuprofene si collocano ai primi tre posti tra i farmaci di classe A acquistati privatamente dal cittadino. Rispetto agli anni precedenti, in cui si evidenziava un incremento della spesa, nel 2024 si osserva un aumento del 4,5% per il colecalciferolo, una riduzione del 7,8% dell’associazione amoxicillina/acido clavulanico e una sostanziale stabilità (+0,1%) per l’ibuprofene.

 

Spesa farmaceutica convenzionata e per farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche

La spesa pro capite a carico del SSN nel 2024 è stata pari a 470,49 euro, in aumento del 6,6% rispetto all’anno precedente. I consumi si attestano a 1341,1 DDD/1000 abitanti die, in aumento dell’1,2% rispetto al 2023, con il consumo in assistenza convenzionata che assorbe l’85% delle dosi totali.

 

Classe terapeutica a maggiore spesa e consumo

I farmaci cardiovascolari hanno rappresentato nel 2024 la classe terapeutica a maggiore spesa (52,97 euro pro capite) e consumo (510,47 DDD) nel canale della convenzionata, mentre quelli antineoplastici e immunomodulatori e i farmaci del sangue e organi emopoietici sono stati quelli rispettivamente a maggiore spesa (134,40 euro pro capite) e consumo (55,19 DDD) tra i prodotti farmaceutici acquistati direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche. Nel canale della farmaceutica convenzionata, i principi attivi a maggior spesa sono stati atorvastatina (268,5 milioni di euro), pantoprazolo (256,3 milioni) e colecalciferolo (188,8 milioni). Considerando invece i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche, i principi attivi a spesa più elevata sono stati i farmaci oncologici, quali pembrolizumab (531,0 milioni di euro) e daratumumab (502,2 milioni di euro).

 

Antibiotici

Nel 2024 la categoria degli antibiotici ha registrato una spesa pubblica complessiva di 818,9 milioni di euro, pari al 3% della spesa totale, stabile rispetto all’anno precedente (-0,4%). I consumi hanno mostrato un lieve calo dell’1,3%, arrivando a 16,9 DDD/1000 abitanti die. Circa quattro persone su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a 4 anni di età (45-47%) e negli over 85 (54-58%). Le femmine mostrano una maggiore prevalenza rispetto ai maschi (40,3% vs 33,3%), con differenze più marcate tra i 35 e i 54 anni, probabilmente legate all’utilizzo degli antibiotici nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie. Tra le aree geografiche la prevalenza d’uso risulta più elevata nelle Regioni del Sud e Isole (43,6%) rispetto al Nord (30,6%) e al Centro (40,1%). Questi dati, pertanto, evidenziano la necessità di potenziare i programmi di “Antimicrobial Stewardship”, in particolar modo nelle popolazioni a più elevata prevalenza d’uso al fine di ottimizzare il consumo e ridurre il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Nel 2024, la spesa pro capite di questa categoria si è attestata a 13,9 euro, con una riduzione media annuale dell’1,4% nel periodo 2014-2024. Le associazioni di penicilline, quasi interamente rappresentate da amoxicillina/acido clavulanico, rimangono la categoria di antibiotici a maggior prescrizione (6,5 DDD) e a maggior spesa (3,73 euro pro capite) e fanno registrare un decremento rispettivamente dell’1,4% e dell’1,5% in confronto al 2023.

 

Vaccini

Nel 2024 la categoria dei vaccini ha registrato una spesa pubblica complessiva pari a 758,2 milioni di euro, con un incremento del 6,5% rispetto al 2023. Al contrario, i consumi hanno mostrato una riduzione dell’1,5%, attestandosi a 1,2 DDD/1000 abitanti die. Il vaccino per il virus varicella Zoster ricombinante adiuvato, commercializzato nel 2021, è risultato quello a maggior spesa complessiva (2,42 euro pro capite), in aumento del 15,9% rispetto al 2023. Seguono il vaccino per il papilloma virus con 1,69 euro, in aumento del 3,3% rispetto al 2023, il vaccino per il meningococco B con 1,65 euro, che nel periodo 2014‐2017 aveva mostrato una forte crescita per poi diminuire negli ultimi sette anni e la formulazione tetravalente adiuvata del vaccino antinfluenzale con 1,61 euro.

 

Aderenza alla terapia

Le categorie terapeutiche che presentano la più alta percentuale di soggetti con aderenza al trattamento superiore o uguale all’80% del periodo osservato (alta aderenza) sono rappresentate dai farmaci per l’osteoporosi (68,7%), dalla terapia per l’ipertrofia prostatica benigna nella sola popolazione maschile (64,9%) e dai farmaci antiaggreganti (61,8%). Al contrario, le categorie che mostrano percentuali più elevate di soggetti con una aderenza al trattamento inferiore al 40% del periodo osservato (bassa aderenza) sono rappresentate dalle terapie con i farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie (52,2%), con gli antidepressivi (28,1%) e con i farmaci antidiabetici (22,6%).

 

Spesa delle nuove entità terapeutiche

Nel triennio 2022-2024, hanno beneficiato del requisito di innovatività piena per almeno una indicazione terapeutica 46 farmaci, oltre la metà dei quali appartiene alla categoria degli antineoplastici o orfani, mentre 7 sono terapie avanzate. La spesa relativa alle sole indicazioni innovative ha superato di poco 1 miliardo di euro sia nel 2022 che nel 2023, mentre nel 2024 si è ridotta del 13,3%, raggiungendo il valore di 868 milioni di euro.

  • Il numero di terapie avanzate autorizzate in Italia è aumentato progressivamente: da due nel 2019 a dodici terapie rimborsate nel 2024, pari al 66,7% delle 18 autorizzate da EMA al 31 dicembre 2024. Parallelamente sono aumentati anche i valori di spesa e consumo, rispettivamente del 60,2% e di oltre il 100% rispetto all’anno precedente.
  • Nell’anno 2024, l’EMA ha autorizzato 12 nuovi farmaci orfani. Al 31 dicembre 2024, su un totale di 147 farmaci orfani autorizzati dall’EMA, 140 erano disponibili in Italia. La spesa totale per questi medicinali, comprensiva dell’acquisto da parte delle strutture sanitarie pubbliche e dell’erogazione in regime di assistenza convenzionata, è aumentata del 5,9% rispetto al 2023, raggiungendo i 2,36 miliardi di euro, corrispondente all’8,3% della spesa farmaceutica a carico del SSN. La categoria terapeutica che si attesta al primo posto sia per la spesa che per i consumi è rappresentata dai farmaci antineoplastici ed immunomodulatori (rispettivamente 47,3% e 49,6%).

Da oltre 20 anni in Italia, è disponibile il Rapporto annuale sull’uso dei farmaci, curato dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed). L’Osmed, istituito nel 1999 presso il Dipartimento per la valutazione dei medicinali e della farmacovigilanza del Ministero della Sanità, è coordinato dal 2003, anno della sua istituzione, dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). L’attività dell’OsMed comprende la raccolta, validazione, analisi dei principali flussi informativi dei consumi farmaceutici, oltre alla pubblicazione di rapporti periodici e approfondimenti tematici. Si tratta di un esempio unico a livello internazionale, poiché i dati prodotti, resi pubblicamente disponibili, vengono utilizzati per migliorare la pratica clinica corrente e, a livello nazionale, per favorire una programmazione sanitaria più efficace a vari livelli.

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 13 novembre 2025

Testo scritto da: Roberto Da Cas e Ilaria Ippoliti - Centro nazionale per la ricerca e la valutazione preclinica e clinica dei farmaci, ISS