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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Archivio 2014

(11 dicembre 2014) Un Manifesto per l’endgame del tabacco in Italia

Con oltre sei milioni di morti ogni anno, il tabacco è ancora la prima causa prevenibile di morte e di malattia a livello mondiale. Nella sola Europa è responsabile del 12% degli anni di vita persi e di un costo economico stimato in 500 miliardi di dollari l’anno. In Italia si stima che ogni anno muoiano circa 80 mila persone per il fumo da tabacco. Inoltre, uno studio della Commissione europea ha stimato che nel 2007 il tabacco ha causato al nostro Paese 21,5 miliardi di euro di costi. La prevalenza dei fumatori è in calo, seppure lentamente e in modo disomogeneo per classe sociale. Per approfondire, consulta i dati Passi 2013 sull’abitudine al fumo. Eppure in Italia, dopo i successi ottenuti nella lotta al fumo passivo e l’approvazione della Convenzione quadro per il controllo del tabacco, non sono più state varate strategie efficaci contro il flagello del fumo. Anche recentemente, un dibattito sulla rivista Epidemiologia & Prevenzione ha riguardato l’utilizzo della tassazione del tabacco come strumento di promozione della salute. Leggi in proposito l’articolo “La tassazione del tabacco è uno strumento di salute pubblica” pubblicato a settembre-ottobre 2014 su E&P. Ora, 24 società scientifiche di sanità pubblica hanno dato vita a un Manifesto (pdf 316 kb) che sollecita le autorità nazionali ad impegnarsi in una strategia a lungo termine di “fine corsa” (endgame) per il tabacco in Italia, in grado di portare la prevalenza di fumatori al di sotto del 5% nell’arco di 20-25 anni. La strategia di endgame deve articolare nel tempo gli interventi mirati alla riduzione del numero dei fumatori e quelli di riequilibrio economico, in grado di assorbire gli effetti indesiderati del calo delle vendite. Alcuni Paesi hanno già elaborato proprie strategie, e anche fissato la data dell’endgame: la Nuova Zelanda e l’Irlanda nel 2025, la Scozia nel 2034, la Finlandia nel 2040. Altri Stati si stanno muovendo in questa direzione come l'Australia, l'Uruguay e il Canada. Per maggiori informazioni visita il sito dedicato, scarica il Manifesto (pdf 316 kb) e leggi il comunicato stampa (pdf 472 kb).

 

(20 novembre 2014) News in tema di tabagismo: a Torino il congresso nazionale Sitab

È iniziato dando voce ai Centri antifumo italiani il X Congresso italiano della Società italiana di tabaccologia (Sitab) che si è svolto a Torino il 14-15 novembre 2014. I coordinatori delle quattro macroaree in cui era stata diviso il territorio nazionale per condividere esperienze e criticità segnalano alcuni denominatori comuni: una certa frammentazione dell’utenza (metà dei Centri trattano meno di 100 fumatori) e la marcata concentrazione dei Centri nelle aree urbane; la difficoltà di fare rete (tra operatori e tra strutture) e la carenza di risorse. Leggi l’approfondimento.

 

(5 giugno 2014) Ingredienti dei prodotti del tabacco: il database italiano

Accesso rapido alle informazioni sugli ingredienti utilizzati nella fabbricazione dei prodotti del tabacco, con le relative quantità, suddivisi in base alla marca e al tipo: è quanto permette la banca dati “Ingredienti dei prodotti del tabacco”, realizzata dal ministero della Salute nell’ambito del decreto legislativo 184 del 24 giugno 2003 (che a sua volta recepisce la direttiva 2001/37/CE). Si tratta di archivio delle informazioni che non rivestono carattere di segreto commerciale e riferite agli anni 2000, 2011 e 2012. Per approfondire visita il sito dedicato e leggi la notizia sul sito del Ministero.

 

(5 giugno 2014) No Tobacco Day: nuovi dati dall’Iss

I fumatori in Italia sono 11,3 milioni, il 22% della popolazione: 6,2 milioni di uomini (il 25,4%) e 5,1 milioni di donne (18,9%). Gli ex fumatori sono 6,6 milioni (il 12,8%) 4,6 milioni di uomini e 2 milioni di donne. Per la prima volta dal 2009 si osserva un aumento della prevalenza di fumatrici che passano dal 15,3% del 2013 al 18,9% del 2014. Viceversa si osserva un lieve ma costante decremento della prevalenza di fumatori che passano dal 26,2% al 25,4%. È quanto emerge dal “Rapporto sul fumo in Italia”, l’indagine Doxa effettuata nei primi mesi del 2014 per conto dell’Iss in collaborazione con l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, pubblicata in occasione del No Tobacco Day 2014. Dai dati emerge che per la prima volta, dopo 5 anni, si inverte il trend di consumo tra uomini e donne con una netta prevalenza di fumatrici donne (la prevalenza delle fumatrici è passata dal 15,3% del 2013 al 18,9% del 2014). Per approfondire leggi l’approfondimento dedicato al No Tobacco Day 2014, scarica il documento completo (pdf 3 Mb) e leggi il Primo Piano dell’Iss.

 

(29 maggio 2014) World No Tobacco Day 2014: aumentare la tassazione sui prodotti del tabacco

L’edizione 2014 del World No Tobacco Day (31 maggio) si concentra sulla dibattuta questione della tassazione dei prodotti del tabacco come strategia per il contrasto al fumo. Questa misura – associata eventualmente all’utilizzo dei proventi delle accise per il finanziamento di programmi di controllo del tabacco – è indicata dalla “Who Framework Convention on Tobacco Control, Fctc” come un intervento chiave per contenere quella che viene definita ormai una vera e propria epidemia globale. Leggi l’approfondimento.

 

(30 gennaio 2014) Bollettino 2013 “Fatti e cifre sul fumo di tabacco in Piemonte”

In Regione, nel 2011, i fumatori erano il 24% della popolazione, con una diversa proporzione tra uomini e donne (30% vs 20%). Nello stesso anno, il 19% dei piemontesi tra i 18 e i 69 anni ha dichiarato di aver smesso di fumare da oltre sei mesi e il 36% di aver provato a smettere. Sono alcuni dei dati che emergono dal “Bollettino 2013 “Fatti e cifre sul fumo di tabacco in Piemonte” (pdf 594 kb), pubblicato dall’Osservatorio epidemiologico delle dipendenze della Regione (Oed) a ottobre 2013. Il documento raccoglie e integra i dati di più sorveglianze (come Istat, Passi e lo studio European School Survey Project on Alcohol and other Drugs, Espad). Tra il 2009 e il 2012 si assiste a un graduale decremento dei livelli di tabagismo tra gli adolescenti: la prevalenza di coloro che hanno fumato almeno una sigaretta è passata dal 64% al 60% e la percentuale dei fumatori abituali è scesa dal 28% al 23%. Diminuiscono, inoltre, i ricoveri attribuibili al fumo passando da 39.923 nel 1996 (7% del totale) a 21.307 nel 2011 (4% del totale, tra gli adulti sopra i 34 anni). Infine, nel 2010, sono stati registrati 5554 decessi correlabili al fumo di sigaretta (tra persone di età superiore ai 34 anni). Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 594 Kb).

 

(16 gennaio 2014) Asl Vercelli: atteggiamento e abitudine al fumo tra gli operatori

Il 20% degli operatori della Asl di Vercelli non percepisce il rischio della dipendenza da fumo di sigaretta come causa principale di mortalità e morbosità. Inoltre, rispetto alla propria abitudine quasi la metà degli operatori (46,5%) è stato fumatore nel corso della vita (oggi ex fumatore o fumatore); mentre coloro che fumano attualmente sono il 22,8%. L’abitudine al fumo fra gli operatori della Asl disaggregati per ruolo professionale evidenzia però una frequenza più ridotta di fumatori fra i medici (16%), fra cui risultano più ex fumatori rispetto alle altre professioni (29%). È quanto emerso dall’indagine sull’atteggiamento verso il fumo e sull’abitudine al fumo condotta, fra maggio 2012 e maggio 2013, dalla stessa Asl sui propri dipendenti e pubblicata a novembre 2013. All’attività ha preso parte il 77% del personale (1886 operatori tra sanitari, tecnici e amministrativi), compilando un questionario somministrato dai caposala e dai responsabili delle strutture. Dai dati emerge anche che l’8% dei medici non raccoglie sistematicamente i dati sull’abitudine al fumo dei pazienti, o lo fa in maniera generica (30%), mentre le raccomandazioni sulla cessazione del fumo non sono impartite dal 7% dei professionisti. La situazione non migliora se si pensa che quasi il 70% degli operatori non sa dell’esistenza del centro anti-fumo della Asl, attivo fin dal 2011. Evidente dunque la necessità di interventi di sensibilizzazione e aggiornamento per tutti gli operatori dell’Asl vercellese, orientati ai vari ruoli professionali. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 336 kb).