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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Il progetto EduForIST

EduForIST (Sviluppo di strumenti tecnici e pratici per lo svolgimento di attività educative e formative in ambito di sessualità, relazioni affettive e prevenzione delle IST nel contesto scolastico) è un progetto commissionato e finanziato dal ministero della Salute – Direzione Generale della prevenzione sanitaria, svolto in collaborazione con il ministero dell’Istruzione. Il progetto, coordinato dall’Università di Pisa e svolto in collaborazione con diversi partner (l’elenco completo è disponibile alla fine della pagina), ha l’obiettivo di sviluppare un documento tecnico di riferimento che definisca linee di indirizzo e strumenti didattici che possano coadiuvare le attività di operatori e operatrici che intervengono nell’ambito scolastico sui temi dell’educazione all’affettività, alla sessualità e alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse (IST).

 

Obiettivi

Il progetto, ufficialmente iniziato il 20 febbraio 2020, ha una durata di 30 mesi e si articola in quattro aree d’azione:

  1. identificazione di riferimenti documentali (nazionali e internazionali) e raccolta, a livello territoriale, di buone pratiche elaborate o attuate nelle Regioni italiane
  2. elaborazione di un documento di riferimento per lo sviluppo di interventi educativi da attuare nelle scuole
  3. sviluppo di un pacchetto di strumenti per l’implementazione degli interventi educativi da attuare nelle scuole attraverso una fase pilota sperimentale realizzata nelle scuole delle aree geografiche selezionate dal progetto (Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia).
  4. divulgazione dei risultati sul territorio nazionale.

Durante il primo anno, i partner del progetto hanno lavorato al primo obiettivo realizzando l’analisi documentale rivolta all’identificazione di documenti nazionali e internazionali sui temi dell’educazione alla sessualità, all’affettività e alla prevenzione delle IST e identificando le buone pratiche nel territorio. I risultati di questa attività sono stati descritti nell’articolo “Infezioni Sessualmente Trasmesse e salute sessuale: introduzione di attività educative integrate nel contesto scolastico italiano” (Notiziario ISS Volume 34 - Numero 6 Giugno 2021) e illustrati nel convegno “Educazione alla sessualità nella scuola italiana: necessità sanitaria e frontiera formativa” (13 luglio 2021).

 

Risultati

A ottobre 2022 è stato pubblicato un articolo relativo ai risultati del progetto. “Sexuality education in Italy 2016-2020: a national survey investigating coverage, content and evaluation of school-based educational activities” fornisce una panoramica sulle attività di educazione alla sessualità nelle scuole svolte da enti esterni e implementate in Italia dal 2016 al 2020.

 

Per lo studio sono state condotte una revisione documentale e un'indagine tramite la disseminazione di un questionario. Nella revisione documentale sono stati analizzati i documenti online sulla prevenzione delle IST, mentre il questionario ha raccolto dati su chi ha condotto gli interventi, gli obiettivi, i contenuti e i metodi utilizzati per implementare le attività nelle scuole secondarie.

 

I risultati hanno rivelato una situazione molto eterogenea in termini di copertura geografica, fornitori di servizi, obiettivi e valutazione. Alcune attività sono state classificate come interventi che adottano un approccio globale all'educazione alla sessualità, mentre la maggior parte si è concentrata sulla prevenzione delle IST, e molte sono stati interventi singoli. Sebbene la maggior parte delle attività educative sia stata valutata, non sono disponibili risultati. I dati dimostrano che l'educazione alla sessualità svolta a scuola non viene erogata in modo sistematico ed equo in tutta Italia. È necessario pertanto intervenire per fornire ai giovani un'educazione alla salute e al benessere sessuale e riproduttivo basata sulle evidenze e adeguata all'età, allo sviluppo e alle caratteristiche di chi ne usufruisce.

 

Il progetto pilota

Il progetto pilota, sviluppato in collaborazione con i diversi partner, e avviato il 25 gennaio 2022 con i primi interventi nelle scuole, è attualmente in fase di conclusione nelle Regioni target.

 

Il progetto pilota è stato creato a partire dai risultati dell’analisi documentale sulla letteratura e le linee guida internazionali riguardanti la promozione dell’educazione alla sessualità, sempre più interpretata secondo un approccio “estensivo” di Comprehensive Sexuality Education (CSE).

 

La CSE viene descritta da UNESCO (2018) come: “un processo basato su un curricolo di insegnamento e apprendimento sugli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a fornire ai bambini e ai giovani conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori che consentiranno loro di: realizzare la propria salute, benessere e dignità; sviluppare relazioni sociali e sessuali rispettose; considerare come le loro scelte influenzano il proprio benessere e quello degli altri; comprendere e garantire la protezione dei loro diritti per tutta la vita”.

 

In accordo con una visione positiva e inclusiva della sessualità, che tenga in considerazione le differenze, i diritti umani e sessuali, le identità, il progetto pilota EduForIST si pone come obiettivo generale di “costruire e promuovere conoscenze scientificamente accurate, appropriate all’età̀ e allo sviluppo degli studenti, rispettose della diversità̀ di genere, culturalmente rilevanti e trasformative, sugli aspetti fisici, cognitivi, emotivi e sociali della sessualità̀, utili a sviluppare atteggiamenti e comportamenti per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse e la cura della propria salute sessuale”.

 

In particolare, il progetto propone di promuovere l’acquisizione di conoscenze e contenuti basati su evidenze scientifiche, fondati sull’attenzione alle dimensioni globali della persona, relazionali ed etiche, nel rispetto delle diversità̀ e dei diritti di tutti e tutte.

L’attività̀ educativa proposta si articolerà̀ in:

  • quattro interventi formativi con alunni e alunne, della durata di 2 ore ciascuna (gruppo classe)
  • un intervento con alunni e alunne per la valutazione qualitativa dell’attività̀
  • due interventi con i genitori e gli insegnanti, uno prima dello svolgimento dell’attività̀ educativa per presentare il progetto, raccogliere dubbi e domande; uno dopo la conclusione degli interventi con i gruppi classe per offrire un riscontro sull’attività̀ svolta.

Il gruppo di lavoro multidisciplinare, incaricato di elaborare i contenuti per l’implementazione delle finalità formative elencate precedentemente, ha sviluppato 4 moduli formativi, ciascuno dei quali costituito da 4 elementi:

  1. syllabus, che racchiude le indicazioni relative alle tempistiche, obiettivi, contenuti e metodologia da utilizzare durante lo svolgimento dell’intervento.
  2. attivazione del gruppo: possibili strumenti da utilizzare per l’attivazione del gruppo classe con relativa descrizione.
  3. pillole: un set di slides da utilizzare direttamente con gli studenti per trasmettere i contenuti più teorici e nozionistici del modulo.
  4. approfondimenti: slides dedicate ai formatori per l’approfondimento delle tematiche trattate nelle pillole.

Di seguito, sono descritte le finalità formative proprie di ciascun modulo.

MODULO 1: acquisire corrette informazioni sulla sessualità̀, la fertilità̀, la riproduzione e lo sviluppo puberale, saperne riconoscere i segnali per accettarli e viverli serenamente come espressione della propria salute e del processo di maturazione di ogni persona.

MODULO 2: acquisire gli strumenti utili ad esprimere, riconoscere e gestire emozioni e sentimenti; sviluppare l’assertività̀, per compiere scelte consapevoli nel rispetto di sé e delle altre persone, all’interno delle diverse relazioni affettive.

MODULO 3: conoscere le principali differenze sessuali, sviluppare e favorire il riconoscimento della pari dignità tra i generi e il rispetto di ogni persona, indipendentemente dall’orientamento sessuale e l’identità di genere, contrastando ogni forma di discriminazione e violenza.

MODULO 4: avviare una riflessione e confronto con gli esperti sulle conseguenze di scelte e di comportamenti personali, favorendo il senso di responsabilità̀ riguardante: il proprio potenziale generativo, la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, delle gravidanze indesiderate e delle diverse forme di abuso e violazione dei diritti all’interno delle relazioni interpersonali.

 

Ulteriore materiale che si accompagnerà ai moduli sarà costituito da: un questionario per i docenti al fine di capire il livello di informatizzazione della scuola e quali contenuti sono stati trattati in ambito curricolare (es. anatomo-fisiologia degli apparati riproduttivi e genitali); un questionario pre e post intervento per gli studenti.

 

La valutazione del progetto avverrà su due livelli: attraverso l’analisi del grado di soddisfazione/gradimento dell’attività da parte degli studenti (questionario pre e post intervento; valutazione qualitativa); attraverso due strumenti di valutazione qualitativa dedicati agli operatori ed operatrici che condurranno gli interventi nelle classi, basati sulla riflessione personale in merito allo strumento educativo implementato (SWOT Analysis e Diario di campo).

 

Enti e associazioni partecipanti

Istituto Superiore di Sanità, Università di Pisa, Sapienza Università̀ di Roma, Università̀ degli Studi di Foggia, Università̀ degli Studi di Verona, Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”, Caritas Italiana, Anlaids-Associazione Nazionale per la Lotta all’AIDS, CICA-Coordinamento Italiano Case alloggio HIV/AIDS, CNCA-Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, CRI-Croce Rossa Italiana, LILA-Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS.

 

 

Data di ultimo aggiornamento: 17 novembre 2022

Data di pubblicazione della pagina: 7 aprile 2022

Testo scritto da: Andrea Cellini (Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma); Alice Chinelli (Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa); Massimo Farinella (Circolo di Cultura Omosessuale "Mario Mieli", Roma); Domenico Martinelli (Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Foggia); Luigina Mortari (Dipartimento di Scienze Umane, Università degli Studi di Verona); Anna Teresa Palamara (Dipartimento di Malattie Infettive, ISS; Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma); Laura Rancilio (Caritas Ambrosiana, Milano); Maria Cristina Salfa (Dipartimento di Malattie Infettive, ISS); Barbara Suligoi (Dipartimento di Malattie Infettive, ISS); Lara Tavoschi (Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa); Marco Ubbiali (Dipartimento di Scienze Umane, Università degli Studi di Verona)

Gruppo di lavoro EduForIST
Salvatore Argese (Croce Rossa Italiana, CRI); Sabrina Bellini (Lega italiana per la lotta contro l'AIDS, Lila Onlus); Chiara Bertolozzi (Coordinamento Italiano delle Case Alloggio per persone con HIV/AIDS, CICA); Antonella Camposeragna (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, CNCA); Nicola Catucci (Lega italiana per la lotta contro l'AIDS, Lila Onlus); Luca Ceccarelli (Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa); Giovanni Chiummarolo (Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione); Elena Ciucci (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, CNCA); Ludovica Colaprico (Croce Rossa Italiana, CRI); Anna Di Pace (Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione); Rosario Galipò (Anlaids Onlus, Associazione Nazionale per la Lotta all’AIDS); Paolo Meli (Coordinamento Italiano delle Case Alloggio per persone con HIV/AIDS, CICA); Giuliana Nardacchione (Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione); Massimo Oldrini (Lega italiana per la lotta contro l'AIDS, Lila Onlus); Guendalina Peconio (Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione); Martina Rossi (Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione); Eleonora Torri (Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa); Maurizio Ulacco (Centro Nazionale per il Volontariato)