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Istituto Superiore di Sanità
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Malattie batteriche invasive: i dati di sorveglianza al 10 aprile 2013

Fortunato Paolo D'Ancona - reparto Epidemiologia delle malattie infettive (Cnesps–Iss)

Marina Cerquetti, Annalisa Pantosti, Paola Stefanelli – dipartimento di Malattie infettive, parassitarie e immunomediate (Mipi-Iss)

 

24 aprile 2013 - Tra le malattie prevenibili mediante vaccinazione, tra le più temute e conosciute dalla popolazione vi sono le meningiti e le sepsi da pneumococco, meningococco e Haemophilus influenzae. I dati 2012 confermano il buon controllo ottenuto per le malattie invasive da H. influenzae, mentre sono ancora presenti molti casi da pneumococco e di meningococco che potrebbero essere evitati con un uso più esteso della vaccinazione. È necessario quindi aumentare ulteriormente le coperture vaccinali per questi patogeni e ridurre quindi morbilità e mortalità.

 

Nel rapporto Mbi vengono pubblicati i dati sulle malattie batteriche invasive a partire dal 2007 e aggiornati quadrimestralmente. I dati storici, relativi alle sole meningiti sono invece stati resi disponibili sul Rapporto delle meningiti batteriche 1994-2006 e sul rapporto Istisan 12/25 “La sorveglianza delle meningiti e delle altre malattie batteriche invasive in Italia. Rapporto 2005-2009” (pdf 1,2 Mb).

 

Dai dati di sorveglianza aggiornati al 10 aprile 2013 emerge che per quanto riguarda lo Streptococcus pneumoniae, l’andamento annuale della numerosità è altalenante con un aumento di casi segnalati in alcune Regioni (Lombardia, PA di Trento) e con una diminuzione in altre (Piemonte, Veneto). Persiste un numero di casi segnalati relativamente basso in alcune grandi Regioni, (Campania, Lazio, Puglia, Sardegna, Sicilia) probabilmente da attribuire a sottonotifica. Osservando il numero dei casi per gruppo di età persiste l’andamento in diminuzione, sia pure limitato, nelle fasce di età da 0 a 5 anni, mentre si nota un aumento nella popolazione adulta e ultra64enne. Ciò potrebbe essere causato nel bambino da un aumento della copertura vaccinale, mentre nell’adulto/anziano a una maggiore attenzione alla segnalazione nei casi. I dati di copertura vaccinale per il l 2011 non sono stati ancora pubblicati e quindi non è possibile fare analisi più precise. Il numero dei casi rimane alto anche nelle Regioni in cui la copertura vaccinale a 24 mesi è > 90% (come in Emilia-Romagna). Questo è dovuto sia all’occorrenza di casi non prevenibili con la vaccinazione sia di casi in soggetti non target della vaccinazione.

 

L’informazione sui sierotipi è disponibile solo per circa il 50% dei casi segnalati quindi, non è possibile stabilire con precisione la proporzione di casi prevenibili con la vaccinazione. L’informazione della distribuzione dei sierotipi è fondamentale per poter segnalare l’eventuale aumento di sierotipi non presenti nel vaccino attualmente utilizzato. Dai dati provvisori 2012 si evidenzia che il numero degli isolati per i quali è disponibile il sierotipo è aumentato notevolmente grazie ai dati prodotti dai centri di riferimento regionali. I casi con sierotipizzazione rappresentano il 57% (dati non definitivi) di tutti i casi. Nel 2010 e nel 2011 questa percentuale era pari al 34% e al 28%. L’aumento assoluto registrato, in molti sierotipi nel 2012 rispetto agli anni precedenti, deve essere considerato in relazione alla aumentata percentuale di isolati sierotipizzati. È quindi necessario avvalersi delle analisi basate sulle percentuali. In questo modo, analizzando i sierotipi isolati per tutte le classi di età, si evidenzia un andamento stabile nel 2012 (ad eccezione di una diminuzione del sierotipo 1 e un aumento del sierotipo 12F e del 20).

 

I sierotipi più rappresentati tra tutti i casi sono il sierotipo 3 e il sierotipo 19A; nella fascia 0-4 anni sempre il sierotipo 3 ed il sierotipo 14 (contenuto nei vaccini glicoconiugati).

 

Va ricordato che le differenze regionali di copertura vaccinale e le attitudini di alcune Regioni a inviare gli isolati per la sierotipizzazione o i risultati di queste possono influenzare la rappresentatività di questi dati. È prioritario, quindi, aumentare la rappresentatività dei risultati di sierotipizzazione e cercare correlazioni con le coperture vaccinali specie nella fascia pediatrica.

 

Relativamente a Neisseria meningitidis, il numero assoluto delle infezioni invasive segnalate è in diminuzione, ma in alcune grandi Regioni il numero di casi è in leggero aumento (Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana). I motivi di questo aumento potrebbero spiegarsi nell’uso di saggi diagnostici più sensibili. In Puglia, il basso numero di segnalazioni suggerisce la possibilità di una sottonotifica. Rispetto agli anni precedenti si nota una confermata diminuzione dei casi in Sardegna (dai 10 del 2010 ai 2 del 2011 ai 4 del 2012) e una diminuzione in Veneto (dai 22 del 2011 ai 12 del 2011). I casi, stratificati per fascia di età, risultano pressoché invariati.

 

Dai dati per fascia di età e sierogruppo si evince che, rispetto al 2011, il numero delle segnalazioni di malattie invasive da meningococco di sierogruppo C al di sotto dei 10 anni e nella fascia di età che include adolescenti e giovani adulti, è rimasto invariato. Rimane alto, invece, il numero delle infezioni per le quali non è disponibile l’informazione relativa alla tipizzazione (nel 2011 pari al 23% e nel 2012 al 22% ).

 

La vaccinazione e il dato relativo alla copertura vaccinale risultano degli strumenti indispensabili per il controllo ed il monitoraggio della malattia invasiva da meningococco. In Italia è di largo uso un vaccino coniugato pediatrico contro il meningococco C. Un vaccino polisaccaridico quadrivalente ACYW135 è invece usato per i viaggiatori in alcune aree endemiche e di recente si è reso disponibile un vaccino polisaccaridico coniugato ACYW135 per l’immunizzazione attiva di adulti e di bambini di età pari o superiore a 2 anni. Per quanto riguarda i casi dovuti a meningococco di sierogruppo B una nuova formulazione vaccinale di tipo proteico sarà a breve a disposizione.

 

Infine, per l’Haemophilus influenzae, il numero dei casi rimane limitato, ma sostanzialmente stabile. La diminuzione dei casi osservata nel 2011 rispetto a quanto riportato al 2010, non si è confermata nel 2012. Durante quest’ultimo anno si nota un aumento di casi rispetto all’anno precedente in Piemonte, Veneto e soprattutto in Provincia Autonoma di Trento. Tuttavia, si tratta probabilmente di normali fluttuazioni nei sierotipi non vaccinali.

 

Riguardo ai sierotipi, si nota la costante predominanza dei ceppi non capsulati in tutti gli anni oggetto del presente report. Al contrario, i casi dovuti al sierotipo b (prevenibili mediante vaccinazione) si mantengono rari. Questi dati sono in accordo con quanto riportato in tutti i Paesi europei in cui è in uso la vaccinazione dell’infanzia con vaccini coniugati contro H. influenzae di tipo b e dove i ceppi non capsulati sono divenuti nettamente preponderanti.