Aspetti epidemiologici
In Italia
Nel 2007 è stata attivata la sorveglianza delle malattie batteriche invasive (MaBI) da Neisseria meningitidis, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae, che include anche le meningiti batteriche da altri agenti patogeni, estendendo il preesistente monitoraggio delle sole meningiti alle altre patologie invasive.
La sorveglianza, coordinata dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (DMI-ISS), è estesa a tutto il territorio nazionale ed è finalizzata a guidare strategie di sanità pubblica, quali la prevenzione attraverso la vaccinazione e il controllo dei focolai epidemici. In particolare, il DMI-ISS per i casi da meningococco, pneumococco ed Haemophilus influenzae effettua la caratterizzazione del microorganismo a livello fenotipico e, per alcuni ceppi causa di outbreaks e/o casi sporadici, anche a livello genotipico, indispensabile per valutare la quota di casi prevenibili con vaccinazione e l’individuazione e gestione di focolai epidemici, in collaborazione con il Ministero della Salute e le Regioni/PA coinvolte. Il sistema di sorveglianza delle malattie batteriche invasive contribuisce alla Rete di sorveglianza europea inviando dati regolarmente al Centro europeo per la sorveglianza e controllo delle malattie infettive (ECDC).
Gli ultimi dati disponibili relativi ai risultati della sorveglianza delle malattie batteriche invasive in Italia sono descritti nel rapporto ISS “Sorveglianza delle malattie batteriche invasive in Italia. Dati 2021-2023” che commenta i dati relativi al periodo 2021-2023.
Nel 2021, in linea con il 2020, si è osservata una riduzione nel numero annuale di segnalazioni di casi di malattia invasiva da meningococco, pneumococco ed emofilo rispetto agli anni precedenti, conseguente alle misure di prevenzione, tra cui il distanziamento fisico, e al sovraccarico delle strutture sanitarie determinate dalla pandemia di COVID-19. Rispetto al biennio 2020-2021, nel 2022, in particolare nell’ultimo trimestre, si è osservato un aumento nel numero di segnalazioni di casi di malattia invasiva da emofilo, da pneumococco e, in misura inferiore, da meningococco. Tale aumento si è verificato anche nel 2023. Nel complesso, per i tre i patogeni persiste il tipico andamento stagionale, con un maggiore numero di casi segnalato durante il periodo invernale.
Per quanto riguarda i tassi di segnalazione per Regione/PA, si osserva una certa variabilità interregionale, con un gradiente decrescente Nord-Sud.
Neisseria meningitidis (meningococco)
Nel 2023 sono stati segnalati 85 casi di malattia invasiva da meningococco; nel 2022 e 2021 ne sono stati segnalati 57 e 26 rispettivamente. Nel periodo di riferimento, l’incidenza delle malattie invasive da meningococco in Italia è stata di 0,04 casi/100.000 abitanti nel 2021, 0,10 nel 2022, e 0,14 casi/100.000 abitanti nel 2023.
Nel 2023 l’incidenza (x 100.000 abitanti) della malattia invasiva da meningococco è risultata maggiore nei bambini <1 anno (2,54) e, a seguire, nella fascia degli adolescenti/giovani adulti di 15-24 anni (0,34), come registrato nel 2021 e nel 2022.
In ciascuno dei tre anni, i quadri clinici più frequenti sono stati: meningite (38% nel 2021, 63% nel 2022, 46% nel 2023), meningite associata a sepsi/batteriemia (27% nel 2021, 18% nel 2022, 36% nel 2023) e sepsi/batteriemia (35% nel 2021, 11% nel 2022, 16% nel 2023).
Tra i diversi sierogruppi capsulari, il sierogruppo B è stato il più frequentemente riscontrato nell’intera popolazione nel triennio considerato. Nell’intero periodo (2021-2023), il sierogruppo B è risultato il prevalente in tutte le fasce di età ed esclusivo nella fascia di età <10 anni. Nella fascia dei giovani adulti, 15-24 anni, la proporzione dei casi di sierogruppo B si è mantenuta elevata in tutti e tre gli anni. Si è osservato un decremento nella proporzione dei casi di malattia invasiva da meningococco di sierogruppo C.
Streptococcus pneumoniae (pneumococco)
Nel 2023 sono stati segnalati 1783 casi di malattia invasiva da pneumococco; nel 2021 e 2022, 500 e 1056 rispettivamente. Rispetto al biennio 2021-2022 si è osservato un netto incremento dell’incidenza delle malattie invasive da pneumococco, aumentando da 0,84 casi (x 100.000 abitanti) nel 2021 a 3,02 nel 2023. L’incidenza delle malattie invasive da pneumococco risulta maggiore nei bambini <1 anno e negli adulti >64 anni. Nel 2023 l’incidenza (x 100.000 abitanti) della malattia invasiva da pneumococco nei bambini <1 anno è stata di 10,41 casi, un valore superiore a quelli riportati in epoca pre-pandemica (nel 2019 si attestava a 6,50 casi). Anche negli adulti >64 anni, l’incidenza è aumentata nel 2023, attestandosi a 7,45 casi, contro un valore di 2,11 e 4,49 casi nel 2021 e 2022, rispettivamente.
Il quadro clinico più frequente nel 2023 è stato la polmonite, associata a sepsi/batteriemia (50%), seguita da sepsi/batteriemia (27%) e meningite (20%).
Nel 2023 i sierotipi prevalenti nei bambini 0-4 anni, in ordine di frequenza decrescente, sono stati 3, 19A, 10A, 8, 15A, 19F, 24A e 24F. Nella fascia di età 5-64 anni si evidenziano i sierotipi 3 e 8, mentre nella fascia di età >64 anni si è osservata una predominanza dei sierotipi 3, 8, 22F, 9N, 6C, 23A, 15A, 38, 11A, 19F, con i primi due sierotipi responsabili del 43% dei casi. Nel 2023 nei bambini 0-4 anni la percentuale di casi da sierotipi vaccinali inclusi nel PCV10 si è attestata al 9,7%, quelli inclusi nel PCV13 al 41,9%, quelli inclusi nel PCV15 al 46,8% e quelli inclusi nel PCV20 al 61,3%, a fronte del 38,7 di casi dovuti a sierotipi non vaccinali, percentuali in linea con quelle evidenziate nel 2022. Nella fascia di età 5-64 anni la percentuale di casi da sierotipi vaccinali inclusi nel PCV13 si è attestata al 39,6%, quelli inclusi nel PCV15 al 44%, quelli inclusi nel PCV20 al 72% e quelli inclusi nel PPSV23 al 78,8%, con il 23,9% dei casi dovuti a sierotipi non vaccinali. Negli adulti >64 anni la percentuale di casi da sierotipi vaccinali inclusi nel PCV13 si è attestata al 39%, quelli inclusi nel PCV15 al 44,1%, quelli inclusi nel PCV20 al 63,6% e quelli inclusi nel PPSV23 al 68,2% con il 31,7% dei casi dovuti a sierotipi non vaccinali.
Haemophilus influenzae (emofilo)
Nel 2023, sono stati segnalati 315 casi di malattia invasiva da emofilo; nel 2021 e 2022, 68 e 195 rispettivamente. Nel 2023 l’incidenza (x 100.000 abitanti) della malattia invasiva da emofilo è risultata maggiore nelle fasce di età <1 anno (6,35), 1-4 anni (0,59) e >64 anni (1,32), in significativo aumento rispetto agli anni precedenti, tranne la fascia 1-4 anni.
Nel periodo 2021-2023, le presentazioni cliniche più frequenti delle malattie invasive da emofilo sono state sepsi/batteriemia non associata ad altro quadro clinico (tra il 39% e il 51% dei casi) e la meningite (tra il 27% e il 28%); seguite dalla polmonite associata a sepsi/batteriemia (tra il 15% e il 31%).
Come negli anni precedenti, anche nel periodo 2021-2023 è evidente la netta predominanza dei ceppi non capsulati sul totale dei ceppi tipizzati (46,4% nel 2021, 66,2% nel 2022 e 73,6% nel 2023), mentre tra i sierotipi capsulati, quello maggiormente riscontrato nel 2023 è ancora il sierotipo f (6%), seguito dal sierotipo b (5,1%). I casi dovuti al sierotipo b, l’unico prevenibile da vaccino, si mantengono piuttosto bassi (17 casi nel 2021, 16 nel 2022 e 11 nel 2023).
- scarica il rapporto ISS “Sorveglianza delle malattie batteriche invasive in Italia. Dati 2021-2023” (pdf 1,3 Mb)
- consulta la pagina dedicata ai rapporti della Sorveglianza delle malattie batteriche invasive in Italia