Obesità negli Usa: tre articoli dai Cdc
30 luglio 2009 - Dal 2007 al 2008 la percentuale di adulti obesi negli Usa è aumentata dal 25,6% al 26,1% e in alcuni Stati (Alabama, Mississippi, Oklahoma, South Carolina e West Virginia) è superiore al 30%. Un po’ meglio il Colorado, con una percentuale di obesi inferiore al 20%.
L’indagine dei Cdc
I dati sono stati raccolti dal Behavioral Risk Factor Surveillance System (Brfss) dei Cdc americani, un sistema di sorveglianza dei singoli Stati basato su sondaggi telefonici per monitorare le condizioni di salute della popolazione americana sopra i 18 anni. L’indagine ha coinvolto più di 400 mila adulti e rappresenta il più grande sondaggio sanitario mai effettuato al mondo. Per determinare la prevalenza dell’obesità, è stato richiesto agli intervistati di dichiarare il loro peso e la loro altezza, così da poterne calcolare l’indice di massa corporea (body mass index, BMI). I casi con valori di BMI superiori a 30 sono considerati obesi.
In un comunicato sull’obesità negli Usa (“Obesity Among U.S. Adults Continues to Rise”), William Dietz, direttore della divisione Nutrizione, attività fisica e obesità dei Cdc, ha dichiarato: «L’obesità è il maggiore fattore di rischio per molte malattie croniche come quelle cardiache e come il diabete. Al crescere dell’obesità in tutti i gruppi di età, registriamo una crescita delle malattie croniche in un numero sempre maggiore di adulti».
Nessuno dei 50 Stati (più il District of Columbia) ha raggiunto gli obiettivi dell’Healthy People 2010 che si proponeva di ridurre il tasso di obesità al 15%. «Gli ultimi dati mostrano che il problema dell’obesità nel Paese sta peggiorando», spiega Lipin Pan, epidemiologo dei Cdc, «se questo trend continuerà, i costi sanitari cresceranno».
Tasso di obesità tra le diverse comunità etniche
Un successivo comunicato dei Cdc del 16 luglio 2009 (“New Obesity Data Shows Blacks Have the Highest Rates of Obesity”), sempre basato sui dati del (Brfss), evidenzia come i tassi di obesità siano distribuiti in modo sproporzionato tra le diverse comunità della popolazione. Rispetto ai bianchi, i neri hanno una prevalenza dell’obesità superiore del 51%, e gli ispanici del 21%. In generale sul territorio si registra una maggiore diffusione dell’obesità (sia tra bianchi, sia tra neri) nel Sud e nel Midwest rispetto all’Ovest e al Nordest. I tassi più alti di obesità per gli ispanici si registrano invece nel Midwest, nel Sud e nell’Ovest. «Questo studio», commenta William Dietz, «evidenzia che negli Usa l’obesità colpisce in modo diverso bianchi, neri e ispanici». Liping Pan spiega che l’unico modo per ridurre l’obesità in tutti i gruppo sociali o etnici, è quello di «mettere in atto una combinazione di interventi politici e ambientali che possano creare opportunità per una vita più sana».
Lotta all’obesità nei luoghi di lavoro
Per aiutare le imprese nella lotta all’obesità i Cdc hanno creato il sito web LEANWorks! (Leading Employees to Activity and Nutrition). «Il fine ultimo del sito è quello di rendere noto agli imprenditori quali sono gli interventi più efficaci per aiutare i dipendenti a mantenere un peso corporeo nella norma», spiega William Dietz. «LEANWorks! fornisce gli strumenti richiesti dai dirigenti per entrare in azione». Un comunicato dei Cdc (“CDC Introduces New Website to Help Employers Combat Obesity and Reduce Health-Related Costs”) illustra le principali risorse messe a disposizione dal sito:
- uno strumento per calcolare i costi legati all’obesità dei dipendenti
- informazioni e risorse per sostenere gli imprenditori nel pianificare, costruire, promuovere e realizzare gli opportuni interventi
- informazioni sul calcolo del ritorno economico di questo investimento.
Le persone obese sono a rischio per la pressione, per il diabete, gli infarti e le malattie cardiovascolari. Gli individui obesi mediamente costano, dal punto di vista sanitario, il 77% in più delle persone con un peso equilibrato. Ma «l’obesità ha un impatto importante non solo sui costi sanitari», spiega Janet Collins, direttore del Centro nazionale per la prevenzione della malattie croniche e la promozione della salute, «esse hanno un forte impatto anche sulla produttività dei lavoratori».
Sul sito LEANWorks! sono disponibili anche alcuni casi di successo dei programmi di prevenzione tra i lavoratori.
Altre risorse utili sull’obesità
Consulta anche:
- la mappa dinamica sull’andamento della percentuale di adulti obesi negli Stati Uniti dal 1985 al 2005