OKkio alla SALUTE: i risultati dell’indagine 2023 nel Lazio
OKkio alla SALUTE descrive la diversità geografica e il mutamento nel corso degli anni di stato ponderale, abitudini alimentari, attività fisica e sedentarietà oltre che del contesto famigliare e scolastico dei bambini e delle bambine della III classe primaria. Tale indagine è in sintonia con le linee guida tracciate dal programma governativo "Guadagnare salute", dal Piano Nazionale della Prevenzione e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Dal 2008 ad oggi hanno avuto luogo in Italia sette raccolte dati a livello nazionale e ogni volta hanno coinvolto oltre 40.000 famiglie e 2000 scuole. Nel Lazio nel 2023 hanno partecipato all’indagine il 100% delle scuole e delle classi sui 165 plessi scolastici e sulle 117 classi rispettivamente campionate.
Stato ponderale
Nella VII rilevazione si conferma il trend di riduzione nel tempo della prevalenza di sovrappeso e obesità infantile. Permane, in ogni caso, il problema dell’eccesso di peso nella popolazione infantile. In particolare, tra i bambini della Regione Lazio il 2% risulta in condizioni di obesità grave, il 7,2% obeso, il 19,7% sovrappeso, il 70,2% normopeso e lo 0,9% sottopeso. Complessivamente, il 28,8% dei bambini presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso sia obesità. Non si osservano differenze legate a età e genere, mentre il rischio di obesità è maggiore nei bambini che vivono in zone abitative non metropolitane/perimetropolitane e diminuisce con il crescere della scolarità della madre. Dalla rilevazione emerge anche come la presenza di un genitore in sovrappeso-obeso in famiglia prevalga nei casi di sovrappeso e obesità infantile. Riguardo alla percezione dei genitori, il 60,7% e il 12,7% delle madri di bambini sovrappeso e obesi rispettivamente ritiene che il proprio bambino sia normopeso o sottopeso. Inoltre, nel Lazio il 30,7% dei bambini dorme meno di 9 ore e la percentuale di bambini sovrappeso o obesi tende ad aumentare al diminuire delle ore di sonno. Infine, né il tipo di parto né l’allattamento al seno sono associati con lo stato ponderale del bambino.
Abitudini alimentari
Nel Lazio solo il 57,7% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata, il 33,5% non la fa qualitativamente adeguata e l’8,8% non la fa proprio, senza particolari differenze tra bambini e bambine, mentre risulta che la prevalenza del non fare colazione è più alta nei bambini di madri con titolo di studio più basso. Inoltre, quasi le metà dei bambini (48,4%) consuma una merenda adeguata di metà mattina, mentre il 46,6% la fa inadeguata e il 5% non la fa per niente. Non sono emerse differenze di genere, mentre la prevalenza del consumare una merenda adeguata è maggiore nei bambini di madri con titolo di studio più alto. Per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura, solo il 16,3% e l’11% dei bambini le consuma 2-3 volte al giorno rispettivamente, mentre il 9,2% e il 14,8% consuma frutta e verdura meno di una volta a settimana o mai. In entrambi i casi, non si osservano differenze per genere dei bambini ma per titolo di studio della madre, infatti al crescere del livello di istruzione delle madri cresce il consumo di frutta e verdura dei figli. Inoltre, il 36% dei bambini non consuma mai legumi o meno di una volta a settimana. Tra i comportamenti salutari più frequentemente adottati nel Lazio il 63,1% delle famiglie ha aumentato il consumo di verdura e ortaggi e il 50,4% ha inserito nella dieta quotidiana la frutta come spuntino. Tra le abitudini alimentari sbagliate è stato rilevato che il 7,5% dei bambini consuma bibite zuccherate quasi tutti i giorni, mentre il consumo snack salati e dolci “più volte al giorno, tutti i giorni” è rispettivamente dello 0,8 e del 5,9%. I maschi, rispetto alle femmine, consumano con maggiore frequenza bibite zuccherate e dolci una volta al giorno tutti i giorni. Queste abitudini non salutari diminuiscono al crescere della scolarità della madre. Rispetto alle precedenti indagini si osserva un’ulteriore riduzione dell’assunzione di una colazione e merenda adeguata al mattino, ma si riduce anche il consumo di bibite zuccherate.
Attività fisica e sedentarietà
Nel Lazio i dati dell’indagine 2023 mostrano che i bambini fanno poca attività fisica. In particolare, nel giorno antecedente all’indagine, il 18,4% dei bambini risulta non attivo e solo il 21,7% ha partecipato a un’attività motoria curricolare a scuola. Le femmine non attive (19,4%) sono in percentuale maggiore dei maschi (17,5%) e la maggioranza dei bambini non attivi vivono in aree geografiche con più di 50.000 abitanti (35,5%). Secondo quanto dichiarato dai genitori, 2 bambini su 5 (40,8%) praticano almeno un’ora di attività sportiva strutturata per 2 giorni a settimana, mentre circa 1 bambino su 4 (23,5%) fa giochi di movimento all’aperto almeno un’ora per 2 giorni a settimana, circa 1 bambino su 4 (26%) da 5 a 7 giorni e circa il 7% neanche un giorno. I maschi fanno attività sportiva e giochi di movimento più giorni delle femmine e la zona di abitazione risulta associata a una diversa frequenza. Il 25,7% circa dei bambini, nella mattina dell’indagine, ha riferito di essersi recato a scuola a piedi o in bicicletta/monopattino/pattini (dato nazionale: 27%), mentre il 74,3% ha utilizzato un mezzo di trasporto pubblico o privato. Non emergono differenze per sesso del bambino, mentre risultano per zona abitativa. All’interno del gruppo di bambini non attivi, il 58,2% delle madri ritiene che il proprio figlio svolga sufficiente attività fisica e l’8,5% molta attività fisica. Relativamente alle attività sedentarie i genitori riferiscono che nei giorni di scuola il 44,6% dei bambini guarda la TV o usa videogiochi/tablet/cellulare per più di 2 ore al giorno e il 5,9% per almeno 5 ore, con una percentuale nettamente maggiore di coloro che trascorrono almeno 5 ore al giorno davanti ai dispositivi nel fine settimana (52%). L’esposizione a più di 2 ore di TV o videogiochi/tablet/è più frequente tra i maschi (47,1% vs 41,7%) e tra i bambini che hanno una TV in camera (10 vs 6,4%), mentre diminuisce con l’aumento del livello di istruzione della madre. Infine, il 51% circa dei bambini ha un televisore nella propria camera. Rispetto alle precedenti rilevazioni si conferma il trend in aumento della percentuale di bambini sedentari con un valore regionale pressoché sovrapponibile a quello nazionale (45%).
Ambiente scolastico
La scuola gioca un ruolo fondamentale nel migliorare lo stato ponderale dei bambini. Le mense possono avere una ricaduta diretta nell’offrire ai bambini dei pasti equilibrati. Nel Lazio l’84,7% delle scuole campionate ha una mensa scolastica funzionante e il 95,8% di esse sono aperte almeno 5 giorni alla settimana. Nel 2023 il 13,1% delle classi ha partecipato alla distribuzione di frutta, verdura o yogurt come spuntino, l’11,4% ha organizzato incontri con esperti esterni alla scuola e l’8,5% ha ricevuto materiale informativo. I distributori automatici di alimenti sono presenti nel 51,1% delle scuole e il 4,3% sono accessibili sia agli adulti sia ai bambini. Complessivamente, nel 53,1% delle classi delle scuole laziali si svolgono normalmente almeno 2 ore di educazione fisica a settimana. Infine, tra le scuole campionate il 77% ha inserito l’educazione alimentare nell’attività curriculare e il 92% ha cominciato a realizzare almeno un’attività motoria.
- il documento completo “OKkio alla Salute - Risultati dell'indagine 2023 - Lazio” (pdf 2 Mb).