OKkio alla SALUTE: i risultati dell’indagine 2023 in Umbria
OKkio alla SALUTE descrive la diversità geografica e il mutamento nel corso degli anni di stato ponderale, abitudini alimentari, attività fisica e sedentarietà oltre che del contesto famigliare e scolastico dei bambini e delle bambine della III classe primaria. Tale indagine è in sintonia con le linee guida tracciate dal programma governativo "Guadagnare salute", dal Piano Nazionale della Prevenzione e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Dal 2008 ad oggi hanno avuto luogo in Italia sette raccolte dati a livello nazionale e ogni volta hanno coinvolto oltre 40.000 famiglie e 2000 scuole. In Umbria nel 2023 hanno partecipato all’indagine il 100% delle scuole e il 100% delle classi sui 61 plessi scolastici e sulle 62 classi rispettivamente campionate.
Stato ponderale
In questa VII rilevazione si sono riscontrati lievi cambiamenti nella prevalenza di bambini sovrappeso in calo rispetto alle precedenti raccolte dati, mentre è stabile nei bambini obesi. Dal confronto con i dati nazionali l’Umbria presenta valori di sovrappeso e di obesità non significativamente diversi da quelli medi nazionali. Permane, in ogni caso, il problema dell’eccesso di peso nella popolazione infantile. In particolare, tra i bambini della Regione l’1,2% risulta in condizioni di obesità grave, il 7,0% risulta obeso, il 18,4% sovrappeso, il 71,8% normopeso e l’1,6% sottopeso. Complessivamente il 26,6% dei bambini presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso sia obesità (dato nazionale: 28,8%), con un chiaro gradiente Nord-Sud, a sfavore delle Regioni meridionali. Le prevalenze di sovrappeso e obesità sono simili tra maschi e femmine. I bambini che frequentano scuole in centri fino a 50.000 abitanti sono in genere più obesi e il rischio di obesità diminuisce con il crescere della scolarità della madre. Si sottolinea come la presenza di un genitore in sovrappeso-obeso in famiglia prevalga nei casi di sovrappeso e obesità infantile. Riguardo alla percezione dei genitori, nelle famiglie di bambini in sovrappeso o obesi quasi 3 madri su 4 (73,9%) sottostimano lo stato ponderale del proprio figlio e più della metà (52,1%) non ritengono che il proprio figlio sia in eccesso ponderale. Inoltre, In Umbria il 24,3% dei bambini dorme meno di 9 ore, tuttavia la quantità giornaliera di sonno non sembra associata con lo stato ponderale dei bambini. Infine, sia il tipo di parto sia l’allattamento al seno non appaiono associati con lo stato ponderale del bambino.
Abitudini alimentari
Nella Regione Umbria, con l’ultima rilevazione, si conferma la grande diffusione fra i bambini di abitudini alimentari che non favoriscono una crescita armonica e sono fortemente predisponenti all’aumento di peso. Infatti, solo il 57,8% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata, il 33,1% non la fa qualitativamente adeguata e il 9,1% non la fa proprio. Inoltre, solo il 29,7% consuma una merenda adeguata di metà mattina, mentre il 69,7% la fa inadeguata. Per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura, solo il 41,3% e il 28,3% dei bambini le consuma tutti i giorni rispettivamente. Tra i comportamenti salutari più frequentemente adottati il 50,7% delle famiglie ha inserito nella dieta quotidiana la frutta come spuntino e il 65,9% ha aumentato il consumo di verdura e ortaggi. Emerge un lieve aumento della frequenza di consumo della frutta e un aumento significativo del consumo di verdura all’aumentare del livello di istruzione della madre. Tra le abitudini alimentari sbagliate è stato rilevato che il 6,4% dei bambini assume bibite zuccherate quasi tutti i giorni, mentre il consumo di snack salati e dolci “più volte al giorno, tutti i giorni” è rispettivamente dello 0,9% e del 3,8%. Infine, il 40,2% dei bambini non consuma mai legumi o meno di una volta a settimana.
Attività fisica e sedentarietà
In Umbria i dati dell’indagine 2023 hanno evidenziato che i bambini fanno poca attività fisica. In particolare, nel giorno antecedente all’indagine, il 15,7% dei bambini risulta non attivo (dato nazionale: 18,5%), in percentuale maggiore fra chi vive in aree geografiche con più di 50.000 abitanti, e solo il 22,1% ha partecipato a un’attività motoria curricolare a scuola. Confrontando i dati regionali delle prevalenze di inattività fisica, si osserva un chiaro gradiente Nord-Sud, a sfavore delle Regioni meridionali. Secondo quanto dichiarato dai genitori, circa 8 bambini su 10 (77,9%) fanno almeno un’ora di attività sportiva strutturata per 2 giorni a settimana, il 13,2% neanche un giorno e solo il 2,5% per almeno 5 giorni. I maschi fanno attività sportiva strutturata più giorni delle femmine. Inoltre, circa 8 bambini su 10 (81,1%) fanno giochi di movimento all’aperto per almeno 2 giorni a settimana, il 6% neanche un giorno e solo il 33% per almeno 5 giorni. Il 15,5% dei bambini, nella mattina dell’indagine, ha riferito di essersi recato a scuola a piedi o in bicicletta/monopattino/pattini, mentre l’83,7% ha utilizzato un mezzo di trasporto pubblico o privato. La percentuale di bambini che ha riferito di essersi recato a scuola a piedi o in bicicletta è maggiore fra chi vive in aree geografiche con più di 50.000 abitanti, mentre non emergono differenze tra i due sessi. All’interno del gruppo di bambini non attivi, circa 3 madri su 4 (73,8%) ritengono che il proprio figlio svolga sufficiente o molta attività fisica. Relativamente alle attività sedentarie i genitori riferiscono che nei giorni di scuola circa la metà dei bambini (50,6%) guarda la TV o usa videogiochi/tablet/cellulare per più di 2 ore al giorno e il 6,8% per almeno 5 ore, con valori decisamente più alti nel fine settimana, dove quasi la metà (46,6%) dei bambini trascorre davanti alla TV o a videogiochi/tablet/cellulare almeno 5 ore al giorno. L’esposizione a più di 2 ore di TV o videogiochi/tablet/cellulare è più frequente tra i maschi (54,7% vs 47%). Infine, il 42,9% dei bambini ha un televisore nella propria camera.
Ambiente scolastico
La scuola gioca un ruolo fondamentale nel migliorare lo stato ponderale dei bambini. Le mense possono avere una ricaduta diretta nell’offrire ai bambini dei pasti equilibrati. In Umbria il 48% delle scuole campionate ha una mensa scolastica funzionante. Nelle scuole dotate di una mensa il 76% di esse sono aperte almeno 5 giorni alla settimana. Nel 2023 il 13% delle classi ha partecipato alla distribuzione di frutta, verdura o yogurt come spuntino, il 2% delle classi ha ricevuto materiale informativo e il 6% ha organizzato incontri con esperti esterni alla scuola. I distributori automatici di alimenti sono presenti nel 37% delle scuole e il 2% è accessibile sia agli adulti sia ai bambini. Complessivamente nel 46% delle classi delle scuole umbre si svolgono normalmente almeno 2 ore di educazione fisica a settimana. Infine, tra le scuole campionate il 74% ha inserito l’educazione alimentare nell’attività curriculare e l’89% ha cominciato a realizzare almeno un’attività motoria.
- il documento completo “OKkio alla Salute - Risultati dell'indagine 2023 - Regione Umbria” (pdf 1,9 Kb).