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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Archivio 2015

(26 novembre 2015) La tubercolosi nella Asl 10 Firenze (report 2014)

Nell’Azienda sanitaria Firenze, nel 2014 sono stati notificati complessivamente 99 casi di Tb: 79 sono risultati residenti nel territorio della Asl con un tasso di incidenza pari a 9,5 casi per 100.000 abianti. Questo dato, che si colloca a livelli più alti di quello a livello nazionale (stimato per il 2013 pari a 5,3 casi per 100 000 ab), riflette la buona compliance alla notifica dovuta al sistema di recupero attivo dei dati, in atto nella Asl, che ha praticamente azzerato il fenomeno della sottonotifica. Nel documento sono stati evidenziati alcuni aspetti tra i quali un tasso più alto di incidenza (14,3 casi per 100 000 ab) nella città di Firenze (fenomeno tipico dei grandi centri urbani con una più alta concentrazione dei fattori di rischio associati alla Tb) e il costante aumento del numero delle notifiche a carico dei soggetti italiani in età pediatrica, con un problema di attribuzione di cittadinanza (bambini che nell’archivio Simi risultano cittadini italiani ma in realtà appartengono e vivono in famiglie straniere) Per maggiori informazioni consulta il documento “La tubercolosi nella Asl 10 (report 2014)” (pdf 1,7 Mb).

 

(5 novembre 2015) Epidemiologia nel mondo: i dati aggiornati

Consulta le pagine sull’epidemiologia della tubercolosi: i dati generali, i dati sulle forme resistenti e i dati sulla coinfezione Hiv-Tb con i valori mondiali aggiornati al 2014 sulla base del Global Tuberculosis Report 2015 pubblicato dall’Oms a novembre 2015.

 

(29 ottobre 2015) La tubercolosi in Piemonte. Rapporto 2015

In Piemonte, nel 2014 sono stati segnalati 317 casi pari a un’incidenza di 7,1 casi ogni 100.000 abitanti, il valore più basso a partire dal 2000. Con 13,2 casi/100 mila abitanti, Torino è la città piemontese con la maggiore incidenza di Tb. È quanto emerge dal rapporto “La tubercolosi in Piemonte. Rapporto 2015” (pdf 1,1 Mb), pubblicato dalla Asl di Alessandria, Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi). Il 90% circa delle diagnosi nel 2014 (284 casi) sono nuovi casi di malattia mentre 33 casi sono recidive in pazienti guariti o ritrattamenti di fallimenti terapeutici o di trattamenti interrotti per diversi motivi. Il 70% delle diagnosi sono a interessamento respiratorio. I casi di coinfezione Hiv-TB sono il 3,5% circa dei casi segnalati. Il 39% dei casi totali ha meno di 35 anni e il 12% più di 65 anni. I casi tra i bambini di età inferiore ai 15 anni sono 13 (il 4% dei casi totali), pari a un tasso di incidenza nella popolazione pediatrica piemontese di 2,3 casi su 100.000 abitanti. I casi di Tb tra persone nate all’estero rappresentano il 58% del totale. Nel 2014, il numero di casi con esame colturale positivo per cui è disponibile l’esito del test di sensibilità ad almeno due farmaci antitubercolari di prima linea, è stato pari al 93%. La resistenza all’Isoniazide si riscontra in circa l’11% dei campioni testati nell’ultimo biennio (2013 – 2014) e in poco più della metà dei casi si tratta di una resistenza isolata, mentre i casi di Tb Mdr rappresentano il 2,8% dei casi testati nel 2014. Nel 75,5% circa dei 265 casi di Tb respiratoria segnalati nel 2014, è stato registrato un esito favorevole (guarigione o trattamento completato), il 2,6% è ancora in trattamento, il 9,4% ha interrotto il trattamento, il 6,1% è deceduto, il 5,3% è trasferito fuori Regione mentre per il rimanente 1,1% l’esito non è noto. Oltre a fornire dati aggiornati sull’epidemiologia della Tb in Piemonte, il documento elenca delle raccomandazioni basate sulle evidenze per le attività di controllo della malattia.

 

(23 aprile 2015) Epidemiologia della tubercolosi in Emilia-Romagna 2012

In Emilia-Romagna, nel 2012, sono stati notificati 483 casi di tubercolosi attiva tra persone residenti e/o domiciliate in regione (di cui 452 nuovi casi e 18 casi trattati in precedenza), con un tasso di incidenza regionale di 10,8 casi per 100.000 abitanti. Il numero di casi notificati e i relativi tassi di incidenza mostrano una significativa variabilità territoriale che tocca il valore massimo nella Ausl di Bologna (17,3 casi per 100.000 abitanti). Nel 2012, il 57,3% dei casi notificati ha riguardato persone con età compresa fra 15 e 44 anni, il19,2% ultra 65enni e il 6,6% bambini sino ai 14 anni. Dal 1996 si registra un aumento costante della proporzione di tubercolosi in persone nate all’estero (passando dal 19,3% dei casi nel 1996 al 67,7% nel 2012) e, nel 2012, quasi il 93,6% dei malati di età compresa tra i 15 e i 44 anni era nata all’estero. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto regionale dell’Emilia-Romagna pubblicato ad aprile 2015. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 1,3 Mb).

 

(9 aprile 2015) Trattamento ed eliminazione della tubercolosi: nuovi documenti Ecdc

​Un nuovo documento dell’Ecdc basato sulle opinioni di esperti, fornisce indicazioni per i Paesi dell’Eu/Eea su come introdurre, a livello programmatico, i nuovi farmaci antitubercolari in modo responsabile e sicuro: “Expert Opinion on the introduction of new drugs for tuberculosis control in the Eu/Eea” (pdf 579 kb). Il documento “Tuberculosis in Europe: from passive control to active elimination – high- and low-incidence countries” (pdf 327 kb) invece, fornisce una panoramica sulle caratteristiche epidemiologiche principali della tubercolosi nei Paesi europei ad alta e bassa incidenza e sugli interventi necessari per raggiungere l’eliminazione della malattia in Europa.

 

(9 aprile 2015) Epidemiologia in Europa: i dati aggiornati

Consulta le pagine sull’epidemiologia della tubercolosi: i dati generali, i dati sulle forme resistenti e i dati sulla coinfezione Hiv-Tb con i valori europei aggiornati al 2013.

 

(19 marzo 2015) World TB day 2015

Tra 5 giorni si svolgerà la Giornata mondiale contro la tubercolosi 2015 (World Tb Day) che ricorre ogni anno il 24 marzo. L’iniziativa, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’organizzazione Stop TB Partnership, rappresenta un’occasione per sensibilizzare la popolazione sull’epidemia globale di tubercolosi (Tb): secondo le stime dell’Oms, 9 milioni di persone si sono ammalate di tubercolosi nel 2013 e 3 milioni non hanno ricevuto le cure necessarie. Pertanto, come tema principale, quest’anno si è scelto di continuare con lo stesso tema del 2014: “Raggiungere i tre milioni”. Antonietta Filia (reparto Epidemiologia delle malattie infettive) riflette sul significato della Giornata e fornisce una panoramica sulle azioni intraprese in Europa e la situazione epidemiologica italiana. Per maggiori informazioni vai alla pagina dedicata.

 

(12 marzo 2015) L’Oms aggiorna le fact sheet sulla tubercolosi

Si stima che nel 2013 vi siano stati globalmente 9 milioni di casi incidenti di tubercolosi e 1,5 milioni di decessi: è uno dei dati presenti nella pagina del sito Oms dedicata alle fact sheet sull’argomento, pubblicate a marzo 2015. Tra le informazioni le categorie a rischio, l’impatto della TB nel mondo, sintomi e diagnosi, trattamento, coinfezione con l’Hiv, tubercolosi multiresistente e informazioni sulla Stop TB strategy. Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata.

 

(5 febbraio 2015) Annual Epidemiological Report 2014: i dati sulla Tubercolosi

Nel 2012, i 29 Paesi dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo hanno segnalato 68.423 casi di tubercolosi (-6% rispetto al 2011), con un tasso di 13,5 casi per 100 mila abitanti. Sei Paesi hanno riportato tassi di notifica superiori a 20/100.000: Romania (85,2) Lituania (59,2), Latvia (48,6), Bulgaria (31,1), Portogallo (25,2) e Estonia (21,6). In 18 Paesi è stato riportato un tasso inferiore a 10/100.000 (inclusa l’Italia dove il tasso è stato pari a 5,2/100.000; n=3142 casi). Il 77% dei casi totali segnalati ha avuto una diagnosi di Tb polmonare, il 23% di Tb extra-polmonare. Il 27% dei casi è stato segnalato in persone di origine straniera, ma la percentuale supera il 70% in alcuni Paesi a bassa incidenza. Il tasso più elevato di notifica è stato riportato nella fascia di età 25-44 anni. Il 4% dei casi totali è stato segnalato in bambini <5 anni di età (3,6/100.000). In quasi tutti gli Stati membri la malattia è stata più frequente tra i maschi rispetto alle femmine. L’80% dei casi segnalati è rappresentato da nuove diagnosi (in Italia il 52%), il 12% da casi precedentemente trattati, e nell’8% da casi per cui non è noto se sono stati effettuati pregressi trattamenti. Il 62% dei casi è stato confermato in laboratorio (in Italia solo il 22%). La Tb multiresitente (Mdr) è stata identificata nel 5% di 31.004 casi per cui sono stati effettuati test di suscettibilità e continua ad avere una prevalenza maggiore nei Paesi Baltici (14-26%) e in Romania (9%). La Tb Xdr è stata rilevata nel 14% dei 978 casi di Mdr testati per sensibilità ai farmaci di secondo livello. Lo stato sierologico per l’Hiv dei casi è stato riportato solo per il 61% dei 35.620 casi segnalati in 16 Paesi; di questi, il 5% presentava una coinfezione Tb-Hiv. Il 77% dei casi di Tb polmonare di nuova diagnosi è stato trattato con successo (ma solo il 55% dei casi precedentemente trattati e il 34% dei casi di Mdr-Tb). Sono alcuni dei dati presenti nel rapporto dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) “Annual Epidemiological Report 2014: Tubercolosis” (pdf 569 kb), la sezione dell’Annual Epidemiological Report (Aer) dedicata alla Tubercolosi, pubblicata a gennaio 2015. Da quest’anno, infatti, l’Aer viene diffuso in sezioni specifiche per gruppo di malattia (pubblicati in report “parziali”) e, a conclusione, in un documento di sintesi sui dati di sorveglianza di oltre 52 malattie infettive in 25 Paesi membri dell’Unione europea e nei 3 Paesi dell’Area economica europea (Eea). Per maggiori informazioni consulta la pagina del sito Ecdc dedicata all’Annual Epidemiological Report.

 

(5 febbraio 2015) Tubercolosi e stigma sociale

A seguito della diagnosi di tubercolosi (Tb) notificata in un operatore di un call center italiano, è stata avviata un’indagine che ha portato alla luce l’esistenza di tre ulteriori casi di infezione, notificati nei 5 anni precedenti tra il personale impiegato nella stessa sede, e 33 casi di infezione latente. Dei tre casi, uno è stato identificato come probabile fonte dell’infezione. Tuttavia, per timore dello stigma associato alla malattia, questo paziente aveva dichiarato alle autorità sanitarie di essere disoccupato, impedendo un’indagine nell’ambiente lavorativo. Grazie alla genotipizzazione dei ceppi isolati, è stato possibile stabilire un collegamento tra i casi e confermare la trasmissione nel call center. L’uso di un data-base regionale ha permesso sia di recuperare rapidamente le informazioni sui precedenti casi sia di centralizzare i dati provenienti da servizi sanitari locali diverse. L’articolo “Tuberculosis-related stigma leading to an incomplete contact investigation in a low-incidence country”, pubblicato su Epidemiology and Infection a gennaio 2015, mette in evidenza come la paura dello stigma associato alla Tb ha portato al fallimento di una indagine dei contatti che non ha consentito di prevenire la diffusione dell’infezione tubercolare nell’ambiente lavorativo. L’impatto e le cause dello stigma legato alla Tb sono stati poco studiati nei Paesi a bassa prevalenza della malattia e necessitano di ulteriori approfondimenti. Sono inoltre necessari studi per valutare l’efficacia delle tecniche di conduzione di interviste e degli interventi di formazione per il personale sanitario coinvolto nelle indagini dei contatti di Tb. Per maggiori informazioni leggi l’articolo completo.