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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Documentazione

Nelle Regioni

 

Tubercolosi in Emilia-Romagna. Aggiornamento epidemiologico 2013-2016

Questo rapporto, pubblicato a ottobre 2017, descrive l’andamento temporale dell’endemia tubercolare nel periodo 1999 e il 2016 e le principali caratteristiche della popolazione colpita da tubercolosi negli anni 2013-2016 in Emilia-Romagna, al fine di identificare eventuali gruppi ad alto rischio e di indirizzare più efficacemente interventi e risorse. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 696 kb).

 

La tubercolosi nella Asl 10 (report 2014) (pdf 1,7 Mb)

Documento pubblicato a novembre 2015 dall’Azienda sanitaria Firenze.

 

La tubercolosi in Piemonte. Rapporto 2015 (pdf 1,1 Mb)

In Piemonte, nel 2014 sono stati segnalati 317 casi pari a un’incidenza di 7,1 casi ogni 100.000 abitanti, il valore più basso a partire dal 2000. È quanto emerge dal rapporto pubblicato dalla Asl di Alessandria, Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi) a ottobre 2015.

 

Epidemiologia della tubercolosi in Emilia-Romagna 2012 (pdf 1,3 Mb)

Rapporto regionale dell’Emilia-Romagna pubblicato ad aprile 2015.

 

Touch Tb

Manuale multimediale sulla tubercolosi, pubblicato a ottobre 2014, nato dalla collaborazione tra il dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Milano e l’Università degli Studi di Milano - facoltà di Medicina e chirurgia - corso di laurea in Assistenza sanitaria e scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva. È scaricabile gratuitamente da ibook store (per utenti di iPad e Mac).

 

Sorveglianza dei contatti di casi di tubercolosi. Approfondimento sulle forme ad interessamento polmonare 2010-2011 (pdf 43 kb)

Documento, pubblicato a marzo 2014, ha l’obiettivo di osservare nel dettaglio le performance della sorveglianza, poiché il grado di contagiosità del caso è tra i fattori indispensabili per la corretta gestione delle persone esposte. Nell’analisi sono stati presi in esame tutti i 651 casi di tubercolosi polmonare residenti e/o domiciliati in Emilia-Romagna segnalati nel biennio 2010-2011 e i rispettivi dati della sorveglianza degli esposti a rischio, come previsto dalla circolare della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna n. 9 del 26 aprile 2005 “Sistema regionale sorveglianza della tubercolosi”. Per maggiori informazioni, scarica il documento completo (pdf 43 kb).

 

La tubercolosi in Piemonte. Rapporto 2013 (pdf 846 kb)

Pubblicato dalla Asl di Alessandria, Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi) ad aprile 2014, questo rapporto fornisce una panoramica sui dati epidemiologici della Tb in Piemonte nel 2012.

 

Andamento e caratteristiche della diffusione della tubercolosi in Piemonte. Bollettino 2012 (pdf 1,3 Mb)

Documento diffuso a giugno 2011 dal Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi) - Asl di Alessandria. Il bollettino analizza, a partire dal 2000, l’andamento della tubercolosi nella Regione e la diffusione nella popolazione colpita, monitora gli esiti del trattamento dell’infezione e le resistenze farmacologiche, esamina il rapporto Tb-Hiv. Fornisce inoltre i dati relativi al 2011 sulla Tb in Piemonte.

 

Sospetto di contagio di Tbc da un’infermiera a una neonata, in un reparto maternità di un ospedale di Roma, 2011 (pdf 109 kb)

1738 genitori chiamati a presentare il proprio bimbo per visita e test diagnostico, in tre settimane: l’indagine epidemiologica, coordinata dalla Asl Roma E, in collaborazione con l’Agenzia di sanità pubblica della Regione, l’Istituto nazionale per le malattie infettive “L. Spallanzani”, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, l'Azienda ospedaliera S. Camillo e il Policlinico Gemelli stesso, ha ottenuto una compliance altissima (95%). Questo tenendo conto anche del periodo (in agosto molte famiglie erano in ferie), della quota di non residenti e dell’invasività di un prelievo sanguigno di 3 ml in un neonato. Nella scelta della popolazione esposta è stata adottata una definizione che generalmente si applica ai contatti stretti e conviventi, cioè tutti i bambini presenti nel nido fino a tre mesi prima dell'inizio sintomi dell'infermiera. L’obiettivo: individuare i soggetti con infezione latente e selezionare i bimbi da sottoporre a profilassi. Durante le indagini vi è stata una forte pressione da parte dei media. La comunicazione del rischio è stato uno dei punti più critici: mentre per i genitori dei bambini esposti il contatto diretto con gli operatori ha potuto veicolare un messaggio chiaro, tutti i genitori di bimbi non inclusi nella coorte, ma nati recentemente nel reparto in questione, hanno ricevuto le informazioni solo dai media, che hanno spesso fatto confusione fra positivi al test e malati. Per i dettagli dell’indagine leggi l'approfondimento.

 

Focolaio di tubercolosi nella Provincia di Cuneo (pdf 165 kb)

Domenico Montù (reparto Vaccinazioni e Malattie infettive della Asl Cuneo 1) racconta il caso (registrato a fine gennaio 2011) di una donna italiana cinquantaquattrenne, insegnante di scuola media inferiore in tre Comuni della Provincia di Cuneo, affetta da tubercolosi polmonare bacillifera. Leggi anche il commento di Antonietta Filia (Cnesps-Iss).