English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Informazioni generali

Cosa è

La tubercolosi (Tb) è una malattia infettiva e contagiosa, causata da un batterio, il Mycobacterium tuberculosis, chiamato comunemente Bacillo di Koch (dal nome del medico tedesco che lo scoprì). Nella maggior parte dei casi interessa i polmoni ma possono essere coinvolte altre parti del corpo. Se non trattata la Tb può portare al decesso.

 

Diffusione

Oggi la Tb rappresenta ancora una delle 10 principali cause di morte nel mondo. Nel 2017, 10 milioni di persone nel mondo si sono ammalate di tubercolosi e la malattia ha portato al decesso di 1,6 milioni di persone.

 

La Tb è presente in tutte le parti del mondo ma la maggior parte dei casi si verifica in 30 Paesi ad alta incidenza, soprattutto nel Sud Est Asiatico (in particolare India e Cina) e nel Pacifico Occidentale (62% dei nuovi casi) e in Africa (25% dei nuovi casi). In generale l’incidenza della Tb è in calo di circa il 2% l’anno (un valore che deve raggiungere il 4-5% per poter raggiungere l’obiettivo della Tb End Strategy entro il 2020). L’Italia è un Paese a bassa incidenza di Tb dove vengono notificati ogni anno circa 4000 nuovi casi. Per approfondire i dati epidemiologici consulta: i dati generali; i dati sulle forme resistenti; i dati sulla coinfezione Hiv-Tb.

 

Come si trasmette

La Tb si trasmette per via aerea, attraverso le secrezioni respiratorie emesse nell’aria da un individuo contagioso, per esempio tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Le persone nelle vicinanze possono inspirare i batteri e infettarsi. Attraverso le vie aeree i batteri raggiungono e si depositano nei polmoni dove cominciano a crescere e moltiplicarsi. Da lì in alcuni casi i batteri possono diffondersi attraverso il sangue ad altre parti del corpo. La trasmissione del bacillo non è facilissima. Devono ricorrere alcune condizioni essenziali:

  • il malato deve essere affetto da Tb polmonare attiva (“aperta”, “bacillifera”)
  • la carica batterica deve essere molto elevata
  • il malato non deve essere in terapia
  • il ricambio d’aria ambientale deve essere scarso o assente.

Infezione tubercolare latente

Non tutte le persone che si infettano sviluppano la malattia; il sistema immunitario, infatti, può far fronte all’infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni. Questa condizione si chiama infezione tubercolare latente e ne è affetta circa un quarto della popolazione mondiale.

 

Le persone con infezione tubercolare latente non hanno sintomi e non sono contagiose. Molte persone non svilupperanno mai la malattia, altre invece possono ammalarsi anni dopo. Si stima che il 5-15% delle persone con infezione latente sviluppa la malattia nel corso della propria vita. Le persone ad alto rischio di sviluppare la malattia tubercolare attiva includono:

  • persone Hiv positive. Le persone con Hiv hanno un rischio 20-30 volte maggiore di ammalarsi di Tb se infettati. La combinazione delle due infezioni è letale: una malattia accelera il decorso dell’altra. La Tb è infatti la principale causa di morte tra le persone con Hiv
  • persone affette da altre condizioni che indeboliscono il sistema immunitario (per esempio: diabete, malnutrizione)
  • persone con infezione recente (<2 anni)
  • neonati e bambini <5 anni di età
  • persone che fanno uso di tabacco o droghe
  • persone anziane.

La tubercolosi è una malattia fortemente associata alle condizioni in cui vivono le persone. L’abbassamento delle difese immunitarie, infatti, può dipendere dal fatto di vivere in condizioni igieniche molto scarse e di soffrire di uno stato di malnutrizione e cattive condizioni generali di salute.

 

I sintomi

I sintomi della Tb polmonare sono tosse (che dura più di 3 settimane), dolore toracico, febbre e sudorazioni notturne. Nel tempo, la tosse può essere accompagnata da presenza di sangue nell’espettorato. Altri sintomi includono stanchezza e debolezza, perdita di peso. I sintomi della Tb polmonare possono essere lievi per mesi. Questo può portare ad un ritardo nella diagnosi e alla trasmissione dell’infezione.

 

Se la Tb è extrapolmonare, i sintomi dipendono dalla sede coinvolta.

 

Progressi nella diagnosi

La diagnosi di Tb ha fatto molti progressi, con test molecolari in grado di identificare in poche ore la presenza del micobatterio nell’espettorato dei pazienti con Tb polmonare, invece che in 3-4 settimane come in passato. La rapidità della diagnosi è molto importante per poter iniziare prima possibile la terapia antibiotica e interrompere la catena di trasmissione dell’infezione dal malato alle persone sane.

 

Trattamento

La Tb è una malattia curabile e tra il 2000 e il 2017 si stima che diagnosi e trattamento della Tb abbiano permesso di salvare circa 54 milioni di vite. Il trattamento farmacologico si basa sull’uso di diversi antibiotici per un periodo di tempo piuttosto lungo. Un trattamento regolare e completo è importante per evitare l’insorgenza di ceppi resistenti a farmaci. Un paziente deve quindi seguire alla lettera le istruzioni date dal medico riguardanti l’assunzione dei farmaci e la tempistica: è quello che si chiama “aderenza al trattamento”.

 

Nel caso di farmacoresistenza, è necessario utilizzare, per un periodo molto più lungo, farmaci di seconda linea, che possono essere molto più costosi e provocare più effetti collaterali.

 

Prevenzione

La tubercolosi è una malattia prevenibile. Globalmente si stima che 1,7 miliardi di persone siano infettate con Mycobacterium tuberculosis e il 5–15% di queste svilupperà la malattia attiva nel corso della propria vita. Pertanto, le persone con infezione tubercolare latente rappresentano un grande “serbatoio umano” per la malattia. Il trattamento preventivo può impedire l’eventuale sviluppo della malattia in futuro. Esistono più opzioni per il trattamento dell’infezione latente, l’opzione più comune è il trattamento con isoniazide (INH) per un periodo più o meno lungo. Durante la profilassi con isoniazide la maggior parte delle persone può continuare a lavorare, andare a scuola ed avere normali attività.

 

Attualmente l’unico vaccino a disposizione contro la tubercolosi è il vaccino vivo attenuato BCG (bacillo di Calmette Guérin) che efficace nella prevenzione di forme gravi infantili della malattia (meningite e altre forme di Tb disseminata nei neonati e nei bambini). Il vaccino è utilizzato spesso in bambini piccoli in Paesi con un’elevata incidenza di Tb. In Italia il vaccino è utilizzato solo in alcune categorie a rischio. Attualmente sono in corso numerosi sperimentazioni per la ricerca di vaccini più efficaci.

 

Le forme resistenti

I batteri che causano la Tb possono sviluppare resistenze agli antimicrobici utilizzati per curare la malattia. La diffusione di trattamenti incompleti o non correttamente somministrati ha portato all’insorgenza di ceppi resistenti agli antibiotici. La resistenza può essere causata da terapie inefficaci, inconsistenti o parziali, come per esempio quando i pazienti non prendono tutte le medicine regolarmente perché iniziano a sentirsi meglio o quando viene prescritta una terapia inadeguata o ancora quando i farmaci utilizzati non sono stati conservati adeguatamente. Nella Mdr-Tb (multidrug resistant-Tb, multi-resistente ai farmaci) i batteri sono resistenti almeno ai due medicinali di prima linea anti Tb più potenti, l’isoniazide e la rifampicina. La Mdr-Tb va quindi curata necessariamente con farmaci di seconda linea. In alcuni casi, attualmente ancora piuttosto rari, la Mdr-Tb può trasformarsi in una forma di infezione ancora più difficile da trattare, in quanto resistente anche ai farmaci di seconda linea, e definita per questo Xdr-Tb (extensively drug-resistant, estremamente resistente). Data la limitata disponibilità di farmaci efficaci, diventa quindi essenziale tenere sotto controllo queste forme della malattia.

 

Eliminare la tubercolosi

Per riuscire a ridurre significativamente l’incidenza di questa malattia nel mondo, è nata nel 2001 l’alleanza globale Stop Tb, un network di oltre 1700 organizzazioni internazionali, Paesi e associazioni pubbliche e private coordinate dall’Oms, che lanciando nel corso degli anni 4 Piani globali per fermare la Tb (Global Plan to End TB 2001-2005; 2006-2015; 2011-2015; 2016-2020) ha fissato come obiettivo quello di eliminare l’epidemia di Tb nel mondo entro il 2030, così come espresso anche nei Sustainable Development Goals dell’Onu.

 

Data di ultimo aggiornamento: 5 aprile 2019

Revisione a cura di: Antonietta Filia, Iss