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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Oms: è on line il rapporto con i dati globali del 2013

Il Global Tuberculosis Report 2014 dell’Oms mette in evidenza che la tubercolosi rimane un rilevante problema di salute pubblica a livello mondiale e una delle malattie trasmissibili con mortalità più elevata: nel 2013 hanno sviluppato la malattia 9 milioni di persone e ne sono morte 1,5 milioni. Più della metà dei casi (il 56%) si sono verificati nella Regione del SudEst asiatico e in quella del Pacifico orientale, dove sono stati registrati anche i tassi di incidenza della malattia e di decessi più elevati.

 

I dati pubblicati nel documento rivelano uno scenario più grave dell’atteso, con quasi mezzo milione di casi in più nel mondo rispetto a quanto stimato in precedenza. L’Oms ha dichiarato che l’aumento dei casi nel 2013 riflette i recenti miglioramenti nella segnalazione dei casi e raccolta dei dati. Grazie a uno sforzo congiunto dei Paesi membri, dell’Oms e di vari enti collaboratori sono decisamente aumentati gli investimenti dedicati alla sorveglianza routinaria e alle indagini ad hoc effettuate nelle varie nazioni. Questo ha permesso di raccogliere dati di migliore qualità e avere un quadro più preciso sul reale impatto della malattia, sottolineando il ruolo fondamentale della sorveglianza per guidare le azioni di sanità pubblica.

 

Diagnosi e outcome del trattamento della Tb

Per quanto riguarda la diagnosi di tubercolosi e il potenziamento del ruolo del laboratorio, la recente disponibilità di nuove metodologie diagnostiche affidabili sta permettendo di diagnosticare correttamente e quindi curare più casi di tubercolosi.

 

Il tasso di successo del trattamento tra i casi con una nuova diagnosi di Tb continua a essere elevato (86% tra tutti i nuovi casi di Tb) e si stima che tra il 2000 e il 2013 siano state salvate 37 milioni di vite umane, grazie a diagnosi e trattamenti efficaci. Tuttavia, servono maggiori sforzi per assicurarsi che tutti i casi siano rilevati, notificati e trattati. Ad esempio, solo il 64% dei 9 milioni di casi stimati sono nuove diagnosi. Questo indica che circa 3 milioni di casi non erano stati precedentemente diagnosticati oppure erano stati diagnosticati ma non segnalati ai programmi nazionali di Tb.

 

La tubercolosi multiresistente

La tubercolosi multiresistente (la variante della malattia che non risponde a due farmaci di prima linea) continua a rappresentare una grave minaccia. A livello mondiale, si stima che la proporzione di nuovi casi con Mdr-Tb nel 2013 è stata bassa (3,5%) mentre tra i casi precedentemente trattati la percentuale stimata è 20,5%. Questi dati si traducono in circa 480.000 persone che hanno sviluppato la Mdr-Tb nel 2013.

 

Nonostante i progressi raggiunti nella capacità di diagnosi della Mdr-Tb, non tutti i casi vengono rilevati e il 55% dei pazienti con questa forma di malattia non riceve la diagnosi.

 

Un altro dato preoccupante è che in alcune parti del mondo (inclusi i Paesi dell’Est Europa) i casi di resistenza e di scarsa risposta al trattamento sono in aumento. In un sottogruppo di questi Paesi, oltre un terzo dei nuovi casi di tubercolosi hanno una forma della malattia multiresistente. In tali Paesi è urgente mettere in atto misure di controllo (descritte nel supplemento Drug Resistant Tb: Surveillance and Response) per bloccare la trasmissione delle forme multiresistenti per prevenire il verificarsi di ulteriori casi.

 

Inoltre, il trattamento della tubercolosi multiresistente non ha tenuto il passo dei miglioramenti diagnostici e questo comporta un grave problema etico visto che un numero drammaticamente alto di pazienti con diagnosi accertata di Mdr-Tb (39.000) è in lista di attesa per ricevere le terapie, a causa della mancata disponibilità dei farmaci o per l’inadeguatezza dei servizi sanitari che non sono in grado di reclutare i pazienti per il trattamento e di accertare che il trattamento sia completato.

 

Coinfezione Hiv-Tb

Si stima che sia Hiv-positivo il 13% delle persone che nel 2013 si sono ammalate di tubercolosi (si tratta di 1,1 milioni di persone rispetto ai 9 milioni con Tbc). Il report sottolinea che sono stati fatti dei progressi nella messa in atto di iniziative congiunte di contrasto a tubercolosi e infezione da Hiv (come i testi per l’Hiv a tutti i pazienti con Tb). Tuttavia, sono necessari maggiori sforzi, in particolare per assicurare a tutti i pazienti Hiv positivi, l’accesso alla terapia antiretrovirale.

 

I dati sulla mortalità da Tb

Dal documento emerge un andamento favorevole della mortalità complessiva, che si è ridotta del 45% dal 1990 al 2013. Tuttavia, si registrano ancora 4100 decessi al giorno per la tubercolosi. Poiché la maggior parte di questi decessi è prevenibile, questo bilancio è inaccettabilmente alto e impone un’accelerazione nelle azioni di contrasto per raggiungere gli obiettivi globali della Stop Tb Partnership (riduzione del 50% entro il 2015).

 

Purtroppo ci sono pazienti che non hanno accesso a test diagnostici tra l’altro poco costosi, oppure che sono in lista d’attesa per il trattamento o che sospendano il trattamento per l’insostenibilità economica dello stesso o i disturbi associati a effetti avversi debilitanti.

 

Finanziamenti, ricerca e sviluppo

Nonostante la sostanziale crescita dei finanziamenti a partire dal 2002, per la prevenzione diagnosi e trattamento della Tb, questi non sono ancora sufficienti per assicurare una risposta completa all’epidemia globale di Tb, che richiederebbe circa 8 miliardi di dollari US annui ( escluse le risorse necessarie per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, come nuovi test per la diagnosi, nuove terapie e vaccini). Il gap di finanziamenti è pari a circa 2 miliardi di dollari US.

 

Obiettivi futuri

A maggio del 2014, la World Health Assembly ha approvato la nuova ambiziosa strategia 2015-2035 dell’Oms (pdf 555 kb), per interrompere l’epidemia globale di Tb. Gli obiettivi sono quelli di ridurre l’incidenza della Tb del 90% e i decessi del 95%, rispetto ai valori del 2015, entro il 2035.

 

Risorse utili

 

Data di ultimo aggiornamento della pagina: 21 marzo 2019

Data di creazione della pagina: 6 novembre 2014

Revisione a cura di: Antonietta Filia, reparto di Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss