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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Giornata mondiale contro la tubercolosi 2013

Come ogni anno, il 24 marzo, la Giornata mondiale contro la tubercolosi, è l’occasione per sensibilizzare le persone riguardo i problemi legati alla malattia, il suo impatto e le strategie per l’eliminazione. La data è stata scelta in onore del giorno del 1882 in cui Robert Koch annunciò la scoperta del Mycobacterium tuberculosis, il bacillo responsabile dell’insorgenza della Tbc.

 

Il tema principale di quest’anno è l’adeguatezza del trattamento della Tbc. Un trattamento adeguato dei casi può prevenire l’insorgenza di forme resistenti della malattia (tubercolosi Mdr e Xdr) la cui diffusione sta diventando un vera emergenza di sanità pubblica. I farmaci anti-Tb, gli strumenti diagnostici e i vaccini attualmente disponibili non sono sufficienti per raggiungere l'obiettivo globale di eliminazione entro il 2050. Servono nuovi farmaci che possano offrire ai pazienti una terapia più breve, semplice e meglio tollerata.

 

Un altro tema della Giornata 2013 è la tubercolosi extra-polmonare. Si tratta di una forma che può colpire qualsiasi organo e che è spesso difficile da diagnosticare. È importante mantenere un livello alto di attenzione anche verso questa forma della malattia che invece viene frequentemente ignorata nelle strategie di controllo.

 

Con l’edizione 2013 dell’evento si entra inoltre nel  secondo anno della campagna Oms “Stop Tb in my lifetime” (Stop alla tubercolosi nella mia vita). Questo progetto della Stop Tb Partnership, mira a sensibilizzare tutti gli attori coinvolti, per raggiungere l’obiettivo di eliminazione della malattia.

 

Il problema a colpo d’occhio

Anche se sono stati fatti numerosi progressi, secondo i dati dell’Oms nel 2011 ci sono stati circa 8,7 milioni di nuovi casi e 1,4 milioni di decessi per Tbc (di cui oltre il 95% in Paesi a basso e medio reddito). Sebbene i dati epidemiologici suggeriscano una maggiore diffusione tra le comunità povere e i gruppi a rischio, il problema riguarda tutta la popolazione. Alcuni esempi sono la sua alta diffusione tra le donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni (la tubercolosi rappresenta infatti una delle tre principali cause di morte per questa categoria) e i 500 mila casi registrati tra i bambini nel 2011 (con circa 64 mila decessi). Inoltre, l’Oms evidenzia come i progressi nella lotta contro la tubercolosi multi-resistente (Mdr-Tb) siano molto lenti e che per far fronte alle necessità dei pazienti che presentano una co-infezione con Hiv sono necessarie il doppio delle forniture mediche attuali.

 

La situazione in Europa

Secondo le stime dell’Ufficio europeo dell’Oms, ogni giorno, in Europa, si ammalano di Tb oltre mille pazienti, per un totale di circa 380 mila all’anno, e oltre 40.000 decessi annuali. Il comunicato stampa congiunto di Ecdc e Oms Europa “Adequate treatment essential to stop TB across Europe – new Ecdc/Who report” (pdf 400 kb) sottolinea come, nonostante un generale calo del numero dei casi annui del 5% dal 2000 al 2011, la prevalenza stimata nel 2011 per la Regione europea sia stata pari a 56 casi/100.000 abitanti e la mortalità pari a 4,9 decessi/100.000 abitanti. Non sarà possibile quindi raggiungere l’obiettivo di dimezzare i tassi di prevalenza e di mortalità, rispetto al 1990, entro il 2015. I Paesi orientali della Regione hanno l’87% del carico totale di casi e sono quelli in cui si è verificato il maggior numero di decessi nel 2011. I dati sull’Unione europea e i Paesi della European Economic Area invece hanno registrato nel 2011 oltre 72 mila casi in 29 Paesi (incidenza 14,2/100.000 abitanti), con un calo del 4% rispetto all’anno precedente.

 

Come evidenziato dall’Ecdc, l’obiettivo principale è quello di ridurre la trasmissione della tb attraverso la diagnosi tempestiva e il trattamento adeguato dei casi di tb polmonare. Tuttavia non bisogna dimenticare i casi di Tb extra-polmonare, il cui numero non è in diminuzione. Nei Paesi dell’Ue, un caso su 5 è di questo tipo e la proporzione di casi con tbc extra-polmonare è aumentata dal 16% nel 2002 al 22% nel 2011. Per approfondire il problema l’Ecdc ha diffuso un video-documentario che mostra le storie di due pazienti a cui è stata diagnostica questa forma di tubercolosi.

 

In Italia

Nel nostro Paese, il ministero della Salute, ricorda che sebbene l’Italia rientri tra i Paesi a “bassa endemia” (si verificano, infatti, meno di 10 casi di malattia ogni 100.000 abitanti) la Tbc rappresenta un problema prioritario per la sanità pubblica nazionale. Le persone a maggior rischio comprendono:

  • gli stranieri di età compresa tra i 25-34 anni, provenienti spesso da aree ad alta endemia per Tb
  • i cittadini italiani oltre i 65 anni di età che possono avere contratto l’infezione quando la Tb aveva un’importante diffusione anche nel nostro Paese
  • le persone detenute che, a causa del sovraffollamento delle carceri sono a maggior rischio di contrarre l’infezione
  • gli operatori sanitari, per l’attività svolta.

È importante quindi non abbassare l’attenzione verso questa malattia e a questo riguardo a dicembre 2012 è stato approvato come Intesa Stato-Regioni il documento "Controllo della tubercolosi: obiettivi di salute, standard e indicatori 2013-2016", con cui si è convenuti sui seguenti obiettivi prioritari da perseguire nel triennio 2013-2016:

  • miglioramento del sistema nazionale di sorveglianza della tubercolosi
  • implementazione, a livello regionale, delle linee guida nazionali aggiornate relative alla gestione dei contatti di caso, alla gestione dei casi di Tb in ambito assistenziale e nella popolazione immigrata
  • attivazione di un programma “straordinario” di educazione sanitaria e di formazione degli operatori sanitari.

Il documento descrive le azioni per il raggiungimento degli obiettivi.

 

Recentemente è stato inoltre approvato, come accordo nella Conferenza Stato-Regioni-Province autonome del 7 febbraio 2013 il documento "Prevenzione della tubercolosi negli operatori sanitari e soggetti ad essi equiparati" (pdf 478 kb), il cui obiettivo è fornire precise e univoche indicazioni in merito alle misure di prevenzione e controllo della Tbc da adottarsi nei confronti di operatori sanitari e soggetti equiparati e garantire un'uniforme applicazione di tali misure sul territorio nazionale.

 

Risorse utili

 

Data di ultimo aggiornamento della pagina: 21 marzo 2019

Data di creazione della pagina: 28 marzo 2013

Revisione a cura di: Antonietta Filia - reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss