Infezioni trasmesse dalle zanzare del genere Aedes: un rischio per l’Europa?

Giovanni Rezza - dipartimento di Malattie infettive, parassitarie e immunomediate, Mipi-Iss
Caterina Rizzo - reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss
1 giugno 2016 - Valutazioni del rischio tempestive, potenziamento dei sistemi di sorveglianza mirati all’individuazione precoce della modalità di trasmissione e programmi di controllo delle zanzare: sono le principali misure di controllo per le malattie trasmesse da vettore sottolineate dalla comunità scientifica europea.
Inoltre, anche se in Europa il rischio di focolai estesi ed endemici per queste patologie sembra essere piuttosto basso, non bisogna sottovalutare gli effetti dei cambiamenti ambientali, ecologici, entomologici e demografici sul potenziale epidemico delle infezioni trasmesse dalle zanzare del genere Aedes (come Dengue, Chikungunya e virus Zika). Un invito alla prudenza e all’attenzione che diventa ancor più importante con l’arrivo in Europa della stagione estiva, periodo di maggiore attività e densità di questi vettori.
Uno sguardo all’indietro per capire il presente
Si è molto parlato in questi mesi delle malattie trasmesse dalle zanzare Aedes, soprattutto a seguito dell’emergenza internazionale legata alla diffusione del virus Zika (Zikv). Tuttavia non va dimenticato che già dall’inizio del XX secolo il vecchio continente è stato colpito da diversi focolai, registrati in particolare nei Paesi del bacino del Mediterraneo:
Quando |
Dove |
Virus circolante |
Vettore responsabile |
1927-1928 |
Grecia (Atene) |
Dengue |
Aedes aegypti |
2007 |
Italia (Nord-Est) |
Chikungunya |
Aedes albopictus |
2010 |
Francia, Croazia, Germania |
Dengue |
Aedes albopictus |
2010 |
Francia (Sud-Est) |
Chikungunya |
|
2012-2013 |
Regione autonoma di Madeira (Portogallo) |
Dengue |
Aedes aegypti |
2013-2014 |
Francia (Sud) |
Dengue |
Aedes albopictus |
2015 |
Francia (Sud) |
Dengue |
Aedes albopictus |
Nota: per approfondire consulta l’editoriale “Dengue and other Aedes-borne viruses: a threat to Europe?”, pubblicato il 26 maggio 2016 su Eurosurveillance. |
Al momento attuale ciò che preoccupa maggiormente autorità sanitarie, ricercatori e operatori è il possibile emergere del virus Zika in Europa. Ma non è ancora certo se l’aumento del rischio di trasmissione del Zikv, legato all’inizio della stagione estiva, si tradurrà effettivamente nel verificarsi di casi autoctoni. Da ricordare in tal senso che nel caso dell’infezione da Zikv, nonostante la principale modalità con cui si verifica il contagio sia la puntura di una zanzara infetta, è stata documentata anche la trasmissione sessuale, che diventa a tutti gli effetti una via secondaria di diffusione del virus nelle aree epidemiche e non.
Per meglio valutare il rischio di trasmissione sostenuta e di persistenza delle infezioni trasmesse dalle zanzare del genere Aedes in Europa, bisogna considerare le peculiarità del vettore coinvolto e l’influenza di alcuni fattori climatici. Ad esempio:
- le zanzare della specie Ae. albopictus si adattano meglio di Ae. aegypti al clima temperato e possono dunque essere causa di focolai epidemici in zone in cui Ae. aegypti non è radicata
- Ae. albopictus generalmente si nutre da un singolo individuo mentre Ae. aegypti tende ad alimentarsi da più individui (tutti umani) durante un ciclo gonotrofico (intervallo tra il pasto di sangue e la deposizione delle uova). Dunque, i focolai causati da Ae. albopictus potrebbero essere meno estesi che quelli dovuti a Ae. aegypti anche se la densità del vettore è simile
- la trasmissione per via verticale del virus Dengue (Denv) e del virus Chikungunya (Chikv) – cioè la trasmissione dall’insetto-madre alle uova (transovarica) – non è efficiente. Questo aspetto, abbinato al calo dell’attività delle zanzare nella stagione fredda, potrebbe spiegare la natura autolimitante dei focolai che si verificano in zone temperate
- anche se la competenza di Ae. albopictus per Denv e Zikv non è marginale è comunque più bassa che per Ae. aegypti. Dunque, presumibilmente, la potenziale capacità vettoriale di trasmettere Denv, Zikv, e Chikv, nelle aree dove Ae. albopictus è il vettore principale non è destinata ad essere elevata.
- Sebbene alcune di queste considerazioni possano sembrare rassicuranti, la probabilità che in Europa si verifichino focolai di malattie trasmesse dalle zanzare Aedes può essere influenzata anche da altri fattori. Tra questi: l’introduzione ripetuta dell’infezione; i cambiamenti climatici che possono favorire lo svernamento dei virus e delle zanzare; una maggiore capacità di adattamento di questi virus ad Ae. albopictus; il ritorno di Ae. aegypti, per ora radicata nella costa caucasica del Mar Nero. Per questi motivi non può essere del tutto esclusa una futura espansione di Ae. aegypti nei Paesi del bacino del Mediterraneo.
Risorse utili
- l’editoriale “Dengue and other Aedes-borne viruses: a threat to Europe?”, pubblicato il 26 maggio 2016 su Eurosurveillance
- l’articolo “Experimental studies of susceptibility of Italian Aedes albopictus to virus Zika”, pubblicato su Eurosurveillance il 18 maggio 2016. Leggi anche il commento a cura dei ricercatori Iss che hanno condotto l’indagine: “Suscettibilità di Aedes albopictus al virus Zika: su Eurosurveillance i risultati di uno studio sperimentale italiano”
- l’approfondimento “Arbovirosi in Italia: lo stato dell’arte in un convegno all’Iss” pubblicato su EpiCentro in occasione del convegno che si è svolto il 19 aprile 2016 all’Istituto superiore di sanità
- l’articolo “An autochthonous case of Zika due to possible sexual transmission. Florence, Italy, 2014” pubblicato su Eurosurveillance il 25 febbraio 2016. Leggi anche il commento “Trasmissione autoctona di virus Zika in Italia: possibile contagio per via sessuale” a cura di Caterina Rizzo (Cnesps-Iss) e Giulietta Venturi (Mipi-Iss)