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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Conferenza nazionale alcol 2022

  

Si intitola “Informare, educare, curare: verso un modello partecipativo ed integrato dell'alcologia italiana” la seconda Conferenza Nazionale Alcol promossa dal 15 al 17 marzo 2022 dal ministero della Salute in collaborazione con le Regioni.

 

L’evento, organizzato sia in presenza (presso l'Auditorium del Ministero della Salute a Roma) sia in modalità streaming sui canali ufficiali del ministero della Salute, vede la partecipazione tra gli altri, dei rappresentanti delle associazioni di auto mutuo aiuto, delle Regioni, dell’ANCI, degli operatori del settore, delle società scientifiche, dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e di altre istituzioni.

 

Consulta il programma (pdf 2 Mb) e segui la conferenza in streaming sul canale YouTube del ministero della Salute

 

Collegamenti streaming

 

La Conferenza, che arriva a più di 10 anni dalla precedente (promossa dal governo nel 2008), ha come obiettivo centrale il confronto fra tutti gli attori impegnati in questo ambito sia di livello nazionale che locale per condividere conoscenze, per costruire nuove alleanze e proporre interventi per contrastare i disturbi da uso di alcol (DUA) in Italia valorizzando l’esperienza e la dignità autonoma ma integrata dell’alcologia italiana.

 

Quattro le sessioni tematiche in programma precedute dalla presentazione a cura dell’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell’ISS dei nuovi dati sul monitoraggio alcol-correlato riferiti al 2020, anno della pandemia da COVID-19:

  • Sessione 1. Gli interventi di prevenzione in ambito scolastico e l’aggancio precoce dei giovani vulnerabili
  • Sessione 2. Alcol e guida
  • Sessione 3. La formazione in alcologia
  • Sessione 4. Le reti dei curanti.

La relazione di apertura della Conferenza e di “setting the scene” è affidata all’Istituto Superiore di Sanità per l’aggiornamento epidemiologico prevista dal SISMA, il Sistema di Monitoraggio Alcol, sorveglianza trasferita dal Ministero all’Osservatorio Nazionale Alcol dal DPCM 3/3/2017 che produce i dati per la Relazione al Parlamento trasmessa annualmente dal Ministro della salute ai sensi della Legge 125/2001.

 

Leggi e scarica:

In occasione della seconda Conferenza Nazionale Alcol, l’ONA dell’ISS ha prodotto una serie di documenti riassuntivi (factsheet) su aspetti specifici delle tematiche alcol-correlate al fine di favorire un’adeguata informazione e una cultura di prevenzione basata su livelli più elevati di consapevolezza e di responsabilità individuale e sociale e di tutela della salute. 

 

  • Factsheet: I numeri dell’alcol in Italia. Anno 2020: In Italia, nel 2020, in piena pandemia di COVID-19, il Sistema di Monitoraggio SISMA dell’ONA-ISS (DPCM 3/3/2017), le elaborazioni ISS dei dati Multiscopo ISTAT e i sistemi di rilevazione del ministero della Salute hanno rilevato 8,6 milioni di consumatori a rischio (22,9% maschi e 9,4% femmine) con un incremento annuale del 6,6% e del 5,3%, rispettivamente per i due sessi.Colpiti i target di popolazione più vulnerabili: minori (760.000) e anziani (2.600.000) le fasce di età di maggiore criticità. La pandemia di SARS-CoV-2 ha reso ancor più problematico il consumo rischioso di tutte le bevande alcoliche tra quanti erano già a rischio. Aumentano le criticità tra le donne, preoccupa molto l’aumento del consumo tra le minorenni: tra 16 e 17 anni la frequenza delle consumatrici a rischio (40,5%) raggiunge quella dei coetanei maschi (43,8%), tra 11 e 15 anni 10 minori su 100 sono a rischio. Cresce anche il binge drinking con 4.100.000 consumatori che si sono ubriacati nel 2020, 930.000 tra gli 11 e i 25 anni di età, con 120.000 minori intossicati di cui solo 3.300 hanno fatto ricorso a un Pronto Soccorso (PS) rappresentando comunque il 10% circa dei 29.362 accessi ai PS per intossicazione alcolica. Dei circa 830.000 consumatori dannosi con salute già compromessa dai danni causati dall’alcol, con disturbi da uso di alcol e in necessità di trattamento, solo 64.527 risultano presi in carico come alcoldipendenti per cura e riabilitazione nei servizi per le dipendenze ai quali non si è rivolto il 93% circa di quanti attesi per una qualsiasi forma d’intervento terapeutico. In calo, tanto per per mancata intercettazione cheper inaccessibilità prolungata delle strutture di ricovero e cura anche le dimissioni ospedaliere per cause dovute all’alcol che sono state 43.445 con perdita della continuità assistenziale, della capacità di screening precoce della rilevazione di epatopatie causate dall’alcol , delle malattie alcolcorrelate e principalmente dello spettro dei Disturbi da Uso da Alcol. Leggi la factsheet (pdf 288 kb)e la tabella riassuntiva (pdf 246 kb).
  • Factsheet: Consumatori a rischio di alcol: In pandemia di COVID-19, in Italia sono 8,6 milioni i consumatori a rischio, in aumento rispetto al 2019 sia per gli uomini (+6,6%) che per le donne (+5,3%). Complessivamente il 22,9% dei consumatori e il 9,4% delle consumatrici hanno bevuto alcolici secondo modalità a rischio per la salute. L’impatto maggiore è stato registrato per i target più vulnerabili, con i minori (760.000) e gli anziani (2.600.000) come fasce di età con maggiore criticità nella popolazione. La pandemia di SARS-CoV-2 ha reso ancor più problematico il consumo rischioso di tutte le bevande alcoliche tra quanti erano già consumatori a rischio. Aumentano le criticità tra le donne, preoccupa molto l’aumento delle minorenni: tra 16 e 17 anni la frequenza delle consumatrici a rischio (40,5%) raggiunge quello dei coetanei maschi(43,8%); tra 11 e 15 anni 10 minori su 100 sono a rischio. Leggi la factsheet (pdf 476 kb).
  • Factsheet: Consumatori dannosi di alcol: Forte aumento (+24%) dei consumatori dannosi di bevande alcoliche in Italia nel 2020 : 830.000 rispetto ai 670.000 dell’anno precedente. Gli incrementi sono stati registrati per tutte le classi di età con unica eccezione per le donne ultra 65enni (diminuite del 25%). L’incremento è significativo (+27,6%) per il sesso maschile, con raddoppio (+53,8%) del valore registrato due anni prima. Il consumo di quantità dannose di alcolici identifica clinicamente un Disturbo da Uso di Alcol (DUA) “in necessità di trattamento” che, secondo le indicazioni (DSM-5) di corretta gestione e pratica clinica, richiederebbe immediati interventi sanitari. I servizi territoriali per le dipendenze hanno registrato solo poco più di 64.000 utenti in carico nel 2020, meno dell’8 % degli 830.000 attesi, consolidando una rilevante disuguaglianza di salute che riporta ai livelli di 10 anni fa una grave condizione di dipendenza. La pandemia di COVID-19 ha determinato ulteriore marginalizzazione e stigma per il 92% di consumatori dannosi che ad oggi non hanno richiesto o avuto accesso al trattamento per sofferenza del sistema e per mancata intercettazione da parte delle strutture del Servizio sanitario nazionale (SSN). Leggi la factsheet (pdf 392 kb).
  • Factsheet: I consumatori eccedentati occasionali (binge drinker): Aumentano ancora i binge drinker in Italia: nel 2020 sono stati rilevati 4 milioni di consumatori che bevono per ubriacarsi con prevalenze maggiori per i maschi di tutte le età tranne che per i 11-15enni tra i quali le ragazze fanno registrare una frequenza più elevata (1,7%) rispetto ai coetanei maschi (1,1%). Il picco si registra tra i 18-24enni di entrambi i sessi (22,1% e 14,3%, maschi e femmine rispettivamente). Aumentano anche i consumi fuori pasto e sono sempre più lontani gli obiettivi di riduzione attesi nei Piani di prevenzione in particolare per i minori, le donne, gli anziani. Evidente l’importanza di investire su misure di contrasto al consumo dannoso di alcol, incrementando una corretta comunicazione sui rischi legati al consumo di alcol, di contrasto alle fake news e alla disinformazione di media e social network e la sensibilizzazione dei minori che escluda qualunque modello di consumo che non sia il consumo zero. Indispensabile anche promuovere la formazione degli operatori sanitari sull’identificazione precoce e l’intervento breve e sensibilizzare la formazione al rispetto della legalità degli addetti alla vendita e alla somministrazione di bevande alcoliche con controlli rafforzati sul rispetto del divieto di vendita e somministrazione ai minori. Leggi la factsheet (pdf 448 kb).
  • Factsheet: Alcoldipendenza e Disturbi da Uso di Alcol (DUA): Sono 64.527 gli alcoldipendenti in carico ai servizi, in costante e preoccupante decrescita tanto per la carente capacità d’intercettazione da parte dei servizi del SSN, che del sistema di diagnosi e cura reso ancora meno disponibilie e accessibile dalla pandemia. L’impreparazione che ha connotato l’inadeguatezza dell’offerta attiva da parte dei servizi rispetto alla domanda da soddisfare da parte dell’incrementata platea dei consumatori dannosi affetti da DUA ha accentuato in particolare lo stigma dei pazienti in necessità d’intervento nei settori delle dipendenze e della salute mentale e privato coloro in necessità di trattamento di un intervento inaccessibile e indisponibile a causa del lockdown e delle restrizioni per il conteniomento del contagio. Solo il 7,8% degli 830.000 consumatori con danno da alcol in necessità di trattamento è preso in carico ai servizi territoriali per le dipendenze, inaccessibili durante i lockdown e in sofferenza di risorse e personale, con grave stigma degli utenti già in carico e di coloro che non hanno potuto fare ricorso alle prestazioni diagnostiche e di pratica clinica del SSN. Nell’era post-COVID risulta urgente avviare programmi sistematici per l’identificazione precoce nella popolazione generale e attuare la formazione specifica per i medici di medicina generale, i pediatri, i medici competenti nei luoghi di lavoro. Indispensabile assicuranre protocolli d’invio alla rete curante e sociosanitaria da riorganizzare e dotare di linee d’indirizzo per la prevenzione, cura e riabilitazione aggiornate e uniformi sul territorio nazionale affinché sia garantito il principio di equità a supporto delle persone e delle famiglie che combattono con la dipendenza da alcol. Leggi la factsheet (pdf 405 kb).
  • Fact sheet: Accessi in Pronto Soccorso per patologie alcol-correlate: In Italia nel 2020 si registrano 29.362 accessi al pronto soccorso e 43.445 dimissioni ospedaliere per diagnosi totalmente attribuibili all’alcol con forte riduzione della fruizione delle strutture e prestazioni sanitarie influenzata dalla carenza di posti letto negli ospedali e dalla restrizione agli accessi in PS per l’emergenza COVID-19. I pazienti hanno sofferto ovunque della sospensione prolungata delle attività ordinarie e di screening delle patologie croniche e condizioni alcolcorrelate. L’8% di tutti gli accessi maschili al Pronto Soccorso e il 18% di quelli femminili ha riguardato 3.103 minori per intossicazione alcolica o per effetti dannosi dell’alcol, complessivamente l’11% del totale. Permane il riscontro dell’assenza di modalità formalizzate uniformi di case management dei minori intossicati, dimessi dopo la disintossicazione e la fase acuta senza alcun invio per valutazioni di merito. Forte contrazione dei ricoveri e quindi delle dimissioni ospedaliere durante la pandemia (-20%) sia per le epatopatie croniche che per le sindromi da dipendenza e da disturbi da uso di alcol. Leggi la factsheet (pdf 400 kb).

Altri documenti prodotti in occasione della conferenza nazionale alcol:

 

Risorse utili

 

Data di pubblicazione della pagina: 15 marzo 2022

Testo scritto da: Emanuele Scafato, Claudia Gandin, Silvia Ghirini, Alice Matone, Osservatorio Nazionale Alcol, Centro Nazionale Dipendenze e Doping, ISS

Per ulteriori informazioni: e-mail: alcol@iss.it