Alcol e cancro: l’OMS sollecita azioni politiche necessarie per ridurre i tumori causati dall’alcol
Non esistono quantità sicure di consumo di alcolici, il rischio zero per il cancro è legato all’astensione dalle bevande alcoliche. È questo il messaggio cardine del Codice Europeo contro il Cancro rilanciato in occasione dell’ottava Settimana di sensibilizzazione europea sui danni correlati all'alcol (AWARH). Nel corso del webinar “Alcol e cancro” (16 novembre 2020), è stata presentata la scheda “Alcohol and cancer in the WHO European Region: an appeal for better prevention” (Alcol e cancro nella regione europea dell'OMS: un appello per una migliore prevenzione) realizzata dall’Ufficio europeo dell’OMS e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
Si rafforza e si consolida attraverso nuove, sostanziali evidenze, il legame causale tra il consumo di alcol e una serie di tumori, tra cui alcuni più comuni come il cancro al seno nelle donne e il cancro del colon-retto. I tumori e i decessi alcol-attribuibili possono essere ridotti in maniera significativa attraverso l'attuazione di politiche efficaci di prevenzione e sensibilizzazione accompagnate dai “best buys” delle Nazioni Unite che l’OMS ha da anni introdotto nella “Global alcohol strategy” mutuandole come indispensabili per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs - Sustainable Development Goals) per una salute in cui impegnarsi attraverso l'aumento dei livelli di tassazione delle bevande alcoliche, la rigorosa regolamentazione del marketing e la riduzione della disponibilità di alcol soprattutto per i giovani, i minori, gli adolescenti.
Attività e iniziative di prevenzione devono trovare massima diffusione a livello di popolazione mirando alla diffusione di informazioni cruciali per la salute:
- non esistono livelli sicuri di consumo di alcol, anche un basso livello di consumo di alcol può provocare il cancro
- tutti i tipi di bevande alcoliche sono collegati al cancro essendo l’alcol (etanolo) il principale cancerogeno
- il consumo di alcol è causa di numerosi tipi di cancro ed è associato a un aumentato rischio di numerose malattie non trasmissibili
- nel mondo, l'alcol è responsabile di quasi 3 milioni di decessi ogni anno e nella Regione europea è responsabile di circa 2545 morti ogni giorno.
In Europa, solo nel 2018, circa 180.000 casi e 92.000 decessi per cancro sono stati causati dall'alcol. Il consumo di alcol ha causato circa 45.500 casi di cancro al seno nelle donne di cui 12.100 decessi, e circa 59.200 casi di cancro del colon-retto in donne e uomini di cui 28.200 decessi. Tutti eventi e condizioni totalmente evitabili a fronte di rigorose politiche di governance mirate all’empowerment e alla centralità della salute della persona.
L'11% circa di tutti i casi di cancro causati dall'alcol nella Regione europea dell’OMS sono legati a consumi quotidiani “moderati”, non eccedenti una bottiglia di birra (500 ml), 2 bicchieri di vino (200 ml) o 60 ml di superalcolici al giorno. I rischi per la salute aumentano notevolmente all’aumentare delle quantità di alcol consumate.
La scheda preparata dall'Ufficio europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili dell'OMS (Ufficio NCD – Non communicable Diseases), evidenzia i nessi causali tra consumo di alcol e tumori del cavo orale, dell'orofaringe, dell'esofago, del fegato, della laringe, del colon-retto e del seno (quest’ultimo nelle donne). I tumori alcol-correlati della laringe e dell'orofaringe hanno proporzioni relativamente più elevate di esiti fatali rispetto ad altri tumori alcol-correlati.
Il fumo di tabacco insieme al consumo di alcol moltiplica i rischi di cancro. La scheda evidenzia che le persone che consumano sia alcol che tabacco hanno un rischio 30 volte maggiore di sviluppare tumori del cavo orale, dell'orofaringe, della laringe e dell'esofago, rispetto alle persone che consumano solo alcol o solo tabacco. Pertanto, è molto importante, per la Regione, attuare misure per aumentare la consapevolezza tra i consumatori e contribuire a ridurre i livelli di consumo di alcol.
Affrontare i danni causati dall'alcol con misure costo-efficaci
Ridurre il peso delle NCD riducendo i rischi legati al consumo di alcol è una delle priorità fondamentali delineate nel Programma di lavoro europeo dell'OMS 2020-2025.
I tumori e i decessi attribuibili all'alcol possono e devono essere prevenuti mediante l’attuazione di politiche, purtroppo non ancora abbastanza popolari in molti Stati. I policy maker hanno come strumenti più efficaci tutte le opzioni basate su un favorevole rapporto costo-efficacia, di immediata e semplice applicazione già adottata da numerosi Paesi che hanno puntato alla riduzione del peso della NCD alcol-correlate, compreso il cancro, attraverso rigorose politiche basate sulle 3 misure cardine, le “best buys”, che oltre a aumentare le accise sulle bevande alcoliche suggeriscono l’emanazione di divieti/limitazioni al marketing di alcolici e all’implementare restrizioni sulla disponibilità fisica di alcol al dettaglio (ad esempio, riducendo l’orario di vendita).
L'OMS sottolinea che ridurre il consumo di alcol è un imperativo per la salute pubblica. L'evidenza del ruolo dell'alcol nello sviluppo del cancro e nella morte per cancro deve essere enfatizzata maggiormente nelle discussioni pubbliche in tutta la regione europea.
Attraverso la rete internazionale dei Centri collaborativi dell’OMS, tra i quali il Centro per la promozione della salute e la ricerca sull’Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, si intensificano le attività d’introduzione e adozione, nelle strategie nazionali di prevenzione, di una serie di misure interconnesse che mirano a rendere efficace una comunicazione pubblica distante da interessi commerciali e da logiche di convenienza economica che possano porre al centro la persona e il diritto ad essere tutelato dalle pressioni al bere e a contesti di vita e di lavoro non influenzati dalle conseguenze negative dell’alcol. A tale riguardo l’OMS ribadisce l’indispensabilità di contrastare la comunicazione ambigua (ad esempio, quella che intende promuovere il “bere responsabile”), favorendo il messaggio chiaro sulla non esistenza di un livello sicuro di consumo di alcol, attivando azioni concertate a livello nazionale e internazionale con un maggiore impegno politico. Vengono indicati come prioritari:
- il coordinamento di un’azione multisettoriale a salvaguardia dell'influenza di interessi acquisiti che si oppongono a politiche efficaci di controllo dell'alcol
- un maggiore e più appropriato coinvolgimento delle organizzazioni non governative orientate alla salute pubblica, delle associazioni professionali e dei gruppi sociali.
Il Centro OMS per la promozione della salute e la ricerca sull’alcol dell’ISS è impegnato nel monitoraggio e nella valutazione periodica del livello d’implementazione delle politiche sull’alcol attraverso un sistema di punteggi introdotto dall’azione centrale SISTIMAL del Ministero della Salute che mirano a supportare i policy maker all’adozione di quelle misure per le quali è rilevante l’evidenza di gap da colmare al fine di facilitare e garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute che l’Italia si è impegnata a conseguire attraverso il Piano Nazionale di Prevenzione e politiche sull’alcol informate dai migliori indicatori di processo e di risultato. Un impegno di supporto all’OMS che l’ISS assicura attraverso l’Osservatorio Nazionale Alcol che provvede all’aggiornamento epidemiologico e alla sorveglianza specifica SISMA (Sistema di Monitoraggio Alcol) alla base di quanto previsto dalla Legge 125/2001 e della Relazione annuale del Ministro della Salute al Parlamento in corso di redazione per l’anno in corso.
Pagine correlate
- consulta la pagina dedica alla Settimana europea di prevenzione sui danni alcol-correlati 2020
- consulta la pagina sui materiali dedicati alla Settimana
- consulta la pagina dedica ai webinar in programma tra il 16 e il 19 novembre 2020.
- scarica la scheda “Alcohol and cancer in the WHO European Region: an appeal for better prevention” (Alcol e cancro nella regione europea dell'OMS: un appello per una migliore prevenzione) realizzata dall’Ufficio europeo dell’OMS e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).