English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Interventi a livello di popolazione per la riduzione del consumo di alcol: cosa ci dice l'indicatore "consumo di alcol pro-capite"?

  

Nella quinta istantanea (snapshot) di politiche e pratiche sull'alcol prodotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’attenzione cade sugli interventi a livello di popolazione per la riduzione del consumo di alcol e su cosa, da questo punto di vista, ci dice l'indicatore “consumo di alcol pro-capite - APC”. L’istantanea sintetizza il lavoro svolto nell’ambito del webinar dello scorso 16 novembre 2021 e pubblicato nel 2022.

 

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) collabora a queste attività partecipando ai webinar dell’OMS, pubblicando le rispettive istantanee che affrontano criticità legate all'accettabilità (acceptability), la disponibilità (availability, la facilità d’acquisto) e l’accessibilità (affordability, il prezzo di vendita) al consumo di alcol e di come tali criticità coinvolgono le persone e le comunità.

 

Il consumo di alcol pro-capite (APC) in litri di alcol puro è il miglior indicatore disponibile per monitorare a livello di popolazione le cause e gli interventi per ridurre il consumo e i danni alcol-correlati.

 

Numerosi Piani strategici e sistemi di sorveglianza internazionali (Global Information System on Alcohol and Health-GISAH dell’OMS, Sustainable Development Goals-SDGs delle Nazioni Unite, Global monitoring framework for Noncommunicable Diseases dell’OMS, Global alcohol action plan 2022-2030 to strenghen the implementation of the global strategy to reduce the harmful use of alcohol dell’OMS) utilizzano l’APC per monitorare i progressi nell'attuazione di politiche sull'alcol. In particolare, dal momento che sin dal 1996 l’APC è l’indicatore usato dall’OMS per il GISAH, è disponibile ogni anno per la maggior parte dei Paesi.

 

Il diffuso utilizzo dell’APC a livello internazionale è legato ai suoi numerosi vantaggi come indicatore: è prontamente disponibile, affidabile, può essere usato per comparazioni tra contesti diversi ed è strettamente associato al danno alcol-correlato.

 

L’indicatore APC è associato al consumo dannoso e alla mortalità, è sensibile alle variazioni nell’implementazione delle politiche di controllo sull’alcol ed è una risorsa per i modelli di studio sul consumo di alcol. Inoltre ha il vantaggio, trattandosi di dati derivati dalla produzione e dalla vendita delle bevande alcoliche, di non essere “sotto-riportato” e di escludere il problema della bassa percentuale di risposta rispetto al dato fornito da indagini conoscitive di popolazione.

 

Tra le politiche alcologiche “testate” con l’utilizzo dell’APC come indicatore di risposta alla loro implementazione si trovano il prezzo minimo dell’alcol e l’incremento nella tassazione delle bevande che si sono dimostrate, entrambe efficaci nel ridurre il consumo e il danno alcol-correlato.

 

Nonostante i numerosi vantaggi, raramente l’APC è usato invece a livello nazionale per monitorare le politiche di contrasto al consumo. Ad esempio, nelle Americhe, solo 6 Paesi raccolgono dati sull’APC mentre la maggior parte si basa sui dati pubblicati dall’industria, che non possono essere validati.

 

Questa istantanea, la penultima della serie 2021, intende supportare l’utilizzo dell’indicatore APC per il monitoraggio di interventi di salute pubblica. Essa inoltre esamina il suo utilizzo in un gruppo selezionato di Paesi e riassume possibili opzioni future indirizzate ai politici e ai decisori, alla società civile, ai ricercatori e alle loro istituzioni promuovendone l’utilizzo. A completamento dell’argomento, l’istantanea considera anche la necessità per alcuni Paesi in particolare, di considerare altri indicatori addizionali oltre all’APC come nel caso di nazioni con tassi elevati di astinenti o di quelli con un’elevata proporzione di consumo di alcol non registrato.

 

Risorse utili

 

Data di pubblicazione della pagina: 22 dicembre 2022

Testo scritto da: Claudia Gandin, Emanuele Scafato - Osservatorio Nazionale Alcol, Centro Nazionale Dipendenze e Doping - ISS