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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale 2019

La dodicesima Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale (4-10 marzo), promossa dalla World Action on Salt & Health (Wash, associazione internazionale con partner in 100 Paesi), è incentrata sulla necessità di intervenire concretamente per modificare le abitudini alimentari della popolazione. Tema dell’edizione 2019 è, infatti, “It’s time for Action on salt. Let’s take salt off the menu” (È ora di intervenire sul sale. Togliamo il sale dai menù), un obiettivo che Wash cerca di raggiungere promuovendo 5 gesti quotidiani volti a ridurre il consumo giornaliero di sale a meno di 5 grammi, secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms):

  • ridurre gradualmente il sale utilizzato per cucinare, in modo che il gusto si adatti mano a mano
  • per dare più sapore al cibo, usare erbe e spezie al posto del sale
  • scolare e risciacquare bene le verdure e i legumi in scatola che potrebbero essere stati conservati in acqua salata
  • controllare le etichette dei cibi prima di acquistare un prodotto e scegliere quelli con meno contenuto di sale
  • levare dalla tavola saliere e salse salate in modo che i più giovani della famiglia non si abituino ad aggiungere il sale al cibo che mangiano.

Ad oggi, la Wash sottolinea che nessun Paese ha raggiunto la raccomandazione dell’Oms, né ha avviato interventi sufficienti per raggiungere una riduzione del 30% dell’assunzione di sale entro il 2025. Per questo Wash promuove 4 azioni da mettere in campo tempestivamente per la riduzione del consumo di sale:

  • i governi dovrebbero dare priorità alla salute della popolazione e impegnarsi in un’azione più forte sul sale
  • l’industria alimentare dovrebbe approntare ulteriori interventi per la riduzione del sale, in base alle indicazioni dei responsabili politici
  • le associazioni di volontariato socio-sanitario e le organizzazioni non governative dovrebbero intervenire, diffondendo informazioni sulla quantità di sale presente nel nostro cibo e sulla necessità di ambienti più sani che consentano scelte più salutari
  • gli individui dovrebbero attivarsi, scrivendo alle aziende per chiedere alimenti contenenti meno sale, scrivendo ai rappresentanti del governo per chiedere una politica forte sulla riduzione del sale, condividendo sui social media strategie personali di riduzione del sale, incoraggiando amici e familiari ad aggiungere meno sale ai cibi e scegliendo le opzioni con il più basso contenuto di sale.

In occasione della World Salt Awarness Week 2019, EpiCentro propone una lettura trasversale su alcune delle attività che l’Istituto superiore di sanità (Iss) svolge su questo tema. Leggi:

  • l’approfondimento sulle azioni per ridurre il consumo di sale in Italia e il monitoraggio sulla popolazione italiana adulta, a cura di Chiara Donfrancesco, Serena Vannucchi e Luigi Palmieri - Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento, Iss
  • l’approfondimento sui dati raccolti dalle sorveglianze di popolazione Passi (popolazione adulta 18-69 anni) e OKkio alla Salute (bambini della scuola primaria)

Nel nostro Paese, su questo tema è molto attiva anche la Società italiana di nutrizione umana (Sinu) che, anche quest’anno, in collaborazione con il Gruppo di lavoro intersocietario per la riduzione del consumo di sodio in Italia (Gircsi) ha aderito alla campagna per la riduzione dell’assunzione di sale nell’alimentazione quotidiana organizzata dalla Wash. Nei materiali divulgativi prodotti (poster – pdf 681 kb - e depliant – pdf 5,2 Mb) la raccomandazione alla moderazione dell’apporto di sale si unisce all’invito a ridurre il consumo eccessivo di zuccheri aggiunti, soprattutto durante l’età evolutiva.

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 7 marzo 2019

Revisione a cura di: Chiara Donfrancesco, Serena Vannucchi e Luigi Palmieri - Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento, Iss