L’emergenza rifiuti in Campania continua ad avere una vasta eco sui media nazionali e un forte impatto sull’opinione pubblica: ma cosa ne pensano gli operatori che ogni giorno si trovano ad affrontare questa situazione sul campo?
EpiCentro avvia un dibattito tra i professionisti per creare un tavolo aperto di confronto, che dia voce agli operatori e aiuti a orientare nelle azioni di salute pubblica e nella comunicazione con la popolazione. Gli argomenti affrontati non toccano quindi solo gli aspetti scientifici, ma anche e soprattutto quelli legati alla comunicazione e alle esperienze personali di chi è impegnato “in prima linea”.
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12 giugno 2008
Come va interpretato lo studio della Protezione civile
Pietro Comba, Lucia Fazzo - reparto di Epidemiologia ambientale, dipartimento Ambiente e connessa prevenzione primaria, Istituto superiore di sanità
Molti interventi hanno citato lo studio della Protezione civile su rifiuti e salute in Campania: è quindi opportuno illustrare i punti principali della ricerca. I risultati, al netto del possibile effetto dello stato socioeconomico, mostrano eccessi di alcune patologie in prossimità di siti illegali di smaltimento di rifiuti, così come valutato anche dall’Aie, e in accordo con le conclusioni dell’Oms. Il nesso causale non è tuttavia accertato, visti i limiti propri degli studi di tipo geografico a livello comunale. Lo studio può essere allora utile per l’individuazione delle aree privilegiate per future indagini di tipo analitico, per valutare l’ipotesi di specifici nessi causali. Leggi l’intero intervento.
22 maggio 2008
Salute e trattamento dei rifiuti: la posizione dell’Associazione italiana di epidemiologia
Luigi Bisanti - presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia
I dati di letteratura, pur non conclusivi, indicano che i rischi per la salute sono associati a discariche illegali, impianti di incenerimento obsoleti, siti di abbandono, combustioni incontrollate di rifiuti. Le discariche autorizzate di rifiuti urbani non comportano rischi per l’ambiente e per la salute. Servono politiche di prevenzione per contenere produzione e smaltimento dei rifiuti. La discarica controllata e i nuovi impianti di incenerimento sono soluzioni che minimizzano l’impatto su ambiente e salute: ogni altra modalità di trattamento, illegale o garantita da deroghe amministrative, dovrebbe essere interrotta. Leggi l’intero intervento.
30 aprile 2008
È ora di passare alle azioni concrete
Salvatore Panico - medico epidemiologo, Università Federico II di Napoli
L’emergenza rifiuti in Campania ha evidenziato, fra le altre cose, un problema di comunicazione fra il mondo della ricerca e quello della sanità pubblica: il rigore metodologico della comunità scientifica non sempre si associa facilmente con un linguaggio accessibile e alle azioni concrete.
Per superare questi ostacoli è necessario da un lato bonificare il territorio, indipendentemente dai risultati degli studi fra rifiuti e salute, e dall’altro attuare una nuova strategia di comunicazione. Da questo punto di vista, la soluzione potrebbe venire da un centro di riferimento per l’informazione scientifica e la comunicazione, composto da soggetti scientifici in contatto con referenti istituzionali e con il mondo della comunicazione. Leggi l’intero intervento.
17 aprile 2008
Basso peso alla nascita: a livello provinciale e regionale, la Campania come l’Italia
Gianfranco Mazzarella - dirigente di pediatria e neonatologia, Ospedali Riuniti della Penisola Sorrentina, Asl Napoli 5
Il basso peso alla nascita (inferiore a 2500 grammi) è una conseguenza del parto pretermine e del ritardo di crescita intrauterina, e rappresenta un indicatore della condizione socioeconomica di una popolazione. Per quanto riguarda i rifiuti, gli studi effettuati indicano che le evidenze a favore di un’ipotizzata associazione tra basso peso e presenza di discariche sono assolutamente non convincenti. I dati relativi alla popolazione campana, inoltre, non presentano un maggior tasso di basso peso rispetto ai dati nazionali. Leggi l’intero intervento.
3 aprile 2008
In Campania ci sono anche realtà “virtuose”: la Provincia di Salerno
Maria Grazia Panico - direttore del servizio di epidemiologia, Asl Salerno 2
In Campania ci sono anche realtà “virtuose”: la Provincia di Salerno si caratterizza per un’efficiente gestione dei rifiuti, grazie a impianti di smaltimento, di stoccaggio e alla diffusione della raccolta differenziata. Anche dal punto di vista della salute il quadro generale è per molti versi migliore rispetto alla situazione regionale. Inoltre i controlli effettuati nell’Asl Salerno 2 sulle mozzarelle di bufala non hanno evidenziato valori di diossina superiori alle norme. Eppure nella percezione da parte del pubblico c’è molta confusione: non si considerano le specificità territoriali all’interno della Campania. Questo da un lato mette a rischio numerosi posti di lavoro nel settore caseario, dall’altro rischia di generare sfiducia da parte dei cittadini verso le istituzioni. Per risolvere il problema è necessario che politici, giornalisti ed esperti stiano attenti a comunicare messaggi chiari e univoci. Leggi l’intero intervento.
27 marzo 2008
Diossine e animali nella catena alimentare: azioni preventive e di controllo della Asl Napoli 4
Alfredo Pecoraro - dirigente veterinario, Asl Napoli 4
Non è vero che tutti i rifiuti contengono diossina. È vero invece che la diossina viene immessa nell’ambiente dalla combustione dei rifiuti, ma anche dal traffico e da altre fonti caratteristiche delle aree antropizzate. Per la salute delle pecore, la diossina può essere al massimo una concausa negli eccessi di mortalità e malformazioni osservati in un allevamento di Acerra. Nel 2008 sono finora tutti negativi i controlli effettuati nell’Asl Napoli 4 in base alla recente e più severa normativa europea. Per quanto riguarda latte e mozzarella di bufala, nell’Asl Napoli 4, salvo rari casi, non sono stati segnalati casi di diossina superiore alle soglie stabilite. Leggi l’intero intervento.
20 marzo 2008
Il danno più grave è la sfiducia della popolazione
Mario Fusco - direttore Registro tumori Regione Campania
L’emergenza rifiuti in Campania è uno scandalo, a prescindere da eventuali effetti sulla salute, che sono comunque tutti da dimostrare. Allo stato attuale, nell’Asl Napoli 4 si registrano eccessi solo per tumori al fegato e ai polmoni, causati rispettivamente da epatite B e C e fumo. Il danno più grave è la sfiducia della popolazione verso la comunità scientifica: gli esperti si sono trovati del tutto impreparati a comunicare in modo efficace con il pubblico, e ora vengono percepiti, insieme alle istituzioni politiche, come un soggetto che si pone contro la salute della popolazione anziché a favore. Leggi l’intero intervento.
13 marzo 2008
Mortalità a Napoli: colpa delle sigarette, non dei rifiuti
Andrea Simonetti - direttore del Servizio di epidemiologia e prevenzione, Asl Napoli 1
Le cause di morte in Campania, e in particolare nell’Asl Napoli 1, sono legate a fattori che non hanno nulla a che fare con l’emergenza rifiuti: il fumo, le abitudini alimentari, la qualità dell’aria e, per alcuni tipi di tumore, un’insufficiente programma di screening. Compito degli operatori sanitari è fornire informazioni corrette e contrastare l’allarmismo, spesso alimentato anche dai media. Leggi l’intero intervento.
Angelo D’Argenzio - direttore del Servizio di epidemiologia, Asl Caserta 2
La mortalità in Campania ha cause diverse dai rifiuti. Alcune di queste sono particolarmente critiche nel territorio della Asl Caserta 2: il fumo, l’obesità e l’inosservanza delle norme di sicurezza stradale. Ai dati scientifici non corrisponde però la percezione da parte della popolazione, anche a causa dei canali di comunicazione paralleli a quelli ufficiali. Per ottenere il primato di tempestività, e per venire incontro al legittimo aumento della richiesta di comunicazione da parte del pubblico, la sanità pubblica avrebbe bisogno del supporto di esperti di comunicazione: un’altra mancanza storica in Campania. Leggi l’intero intervento.
6 marzo 2008
Rifiuti? Ma i veri problemi di salute in Campania sono altri
Raffaele Palombino - direttore del Servizio di epidemiologia, Asl Napoli 4
Che in Campania ci sia un’emergenza rifiuti è innegabile, ma le associazioni individuate fra mortalità, malformazioni e pressione ambientale da rifiuti sono piuttosto deboli. Le priorità di salute in realtà sono altre: dall’epatite B e C e i conseguenti tumori al fegato alle abitudini di vita e alle difficili condizioni socioeconomiche di alcune aree. Bisogna quindi agire e comunicare per fare in modo che la percezione dei rischi sia proporzionata alla loro entità reale. Leggi l’intero intervento.
Fabrizio Bianchi - Cnr, sezione di Epidemiologia - Istituto di fisiologia clinica, Pisa
Lo studio sull’impatto sanitario del ciclo dei rifiuti in Campania (promosso dalla Protezione civile nel 2004) ha messo in evidenza qualche addensamento significativo in aggregati di comuni con più elevato indice di pressione da rifiuti. I dati regionali evidenziano comunque una tendenza alla diminuzione delle malformazioni e non giustificano allarmi né provvedimenti sanitari indifferenziati. Si tratta di risultati degni di attenzione, sia dal punto di vista scientifico che sanitario. Leggi l’intero intervento.
L’emergenza rifiuti c’è, ma non è un’emergenza di salute
Renato Pizzuti - responsabile dell’Osservatorio epidemiologico regionale della Campania
L’emergenza rifiuti in Campania ha sollevato, fra le altre cose, anche un problema di comunicazione con gli amministratori e la popolazione. Per questo le autorità centrali e locali, fra cui l’Osservatorio epidemiologico regionale, hanno lanciato delle iniziative per garantire un’informazione corretta. Leggi l’intero intervento.