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ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Napoli, 24-25 settembre 2009

24 settembre 2009

 

Ore 16.30 - 18.00

 

Il sistema sanitario pubblico, giovandosi della competenza e dell’esperienza dei propri operatori, può svolgere un ruolo cruciale per la ricerca e la realizzazione di soluzioni efficaci, contribuendo a individuare i problemi sanitari prioritari, svolgendo una funzione di advocacy a favore dei cittadini, fornendo informazioni necessarie alle attività programmatorie, valutando criticamente le evidenze scientifiche e contestualizzandole, e attuando interventi di prevenzione e promozione della salute, sia a livello individuale sia di popolazione. Un’ampia letteratura mostra come il supporto dei medici, in collaborazione con gli altri operatori sanitari, sia fondamentale nell’influenzare l'attitudine del paziente a modificare i propri comportamenti.

 

Un contributo fondamentale all'attività di pianificazione e di valutazione degli interventi di sanità pubblica può essere fornito dai sistemi di sorveglianza di popolazione. Un esempio è la sorveglianza Passi che, operando in modo continuo, offre una rappresentazione dinamica (a livello delle Aziende sanitarie) degli stili di vita e dei comportamenti a rischio nella popolazione adulta, dei bisogni di salute percepiti e dell’adesione dei cittadini ai programmi pubblici di prevenzione. Con il Passi vengono indagati anche l’attenzione dei medici e degli operatori sanitari ai principali fattori comportamentali e i consigli da loro dati, in particolare ai gruppi di popolazione a maggior rischio.

 

Obiettivi: illustrare gli orientamenti regionali nella programmazione degli interventi preventivi che coinvolgono i medici di medicina generale (mmg) e gli altri professionisti sanitari (con un accenno agli strumenti e alle normative pertinenti); mostrare attraverso l'analisi delle evidenze scientifiche il contributo che mmg e altri operatori sanitari possono dare alla prevenzione/promozione della salute per il contrasto alle malattie croniche; illustrare i risultati del Passi relativi alle informazioni e ai consigli sui fattori di rischio comportamentali forniti dagli operatori sanitari; presentare esperienze di promozione di stili di vita sani realizzate attraverso la collaborazione tra Aziende sanitarie e mmg; esaminare e discutere le iniziative che possono favorire la collaborazione degli operatori sanitari per realizzare i programmi di promozione della salute.

 

 

Moderatori: Roberto Carloni, Maria Donata Giaimo

Commento

Le malattie croniche, in particolare quelle cardiovascolari e i tumori, sono la causa principale di mortalità e perdita di anni di vita in buona salute in tutto il mondo: esse riconoscono fattori di rischio comuni, evitabili con modifiche del comportamento. Tra i più importanti: fumo di tabacco, abuso di alcol, obesità, inattività fisica.

Il contrasto a questi fattori di rischio richiede interventi riguardanti molteplici settori della società e comporta complesse strategie di governo, (“la salute in tutte le politiche”), di cui è un esempio il programma “Guadagnare salute”, promosso dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali.

 

Il sistema sanitario pubblico, grazie alla competenza ed esperienza dei propri operatori, può svolgere un ruolo cruciale in questo campo. In particolare è dimostrato che il supporto dei medici e degli altri operatori sanitari è rilevante nell’influenzare l’attitudine del paziente a modificare i propri comportamenti.

Informazioni indispensabili per programmare adeguati interventi di sanità pubblica provengono da sistemi di sorveglianza, come Passi, che monitora gli stili di vita dei cittadini, i bisogni di salute percepiti e l’adesione ai programmi pubblici di prevenzione, indagando anche l’attenzione e i consigli dei medici e degli operatori sanitari riguardo ai comportamenti degli assistiti.

 

Operatori sanitari in prima linea nella promozione

Obiettivo generale della sessione 3A era mostrare il contributo che medici di famiglia e altri operatori sanitari possono dare alla prevenzione/promozione della salute per il contrasto alle malattie croniche, esaminando e discutendo le iniziative che possono favorirne la collaborazione per realizzare i programmi di promozione della salute.

 

La sessione si è articolata in cinque interventi: due introduttivi, di carattere generale e tre legati alla presentazione di interventi realizzati da Regioni e Aziende sanitarie locali.

La prima relazione (Il ruolo degli operatori sanitari: le evidenze scientifiche) è stata presentata da Massimo Bisconcin, medico della Regione Veneto e segretario dell’Associazione italiana medici di famiglia (Aimef). Attraverso l’analisi della letteratura scientifica, è stato evidenziato il ruolo importante dei medici di medicina generale (Mmg) nella promozione di sani stili di vita.

Il secondo intervento (I dati Passi sui consigli), svolto da Sandro Baldissera del gruppo tecnico nazionale Passi, si è incentrato sui risultati del sistema di sorveglianza Passi riguardo al contributo dei medici e degli operatori sanitari nel ridurre l’impatto delle malattie croniche, tramite l’insieme degli interventi finalizzati alla loro prevenzione. Sono state illustrate e commentate le prestazioni diagnostiche erogate (come i test di screening), le informazioni ricevute su come prevenire le malattie croniche attraverso l’adozione di stili di vita sani, nonché i consigli forniti dagli operatori sanitari (per esempio riguardo al fumo, al consumo di alcol, alla dieta).

 

Dalle realtà locali, esempi di intervento integrato

Roberto Carloni dell’Agenzia regionale sanitaria della Liguria, moderatore della sessione, ha presentato l’esperienza della propria Regione che, per la costruzione del profilo di salute, ha adottato un modello proposto dalla Comunità economica europea (European Community Health Indicators, Echi). Per molti degli indicatori previsti, non adeguatamente coperti da altre fonti informative, sono stati utilizzati i dati di Passi, confermandone l’utilità a fini di valutazione e programmazione.

 

Gli ultimi due interventi sono stati selezionati tra gli abstract inviati per il convegno dalle Aziende sanitarie di tutta Italia.

Emilia Guberti dell’Ausl Bologna, Regione Emilia Romagna, ha presentato un progetto sulla prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolare (Progetto integrato per la prevenzione della sindrome metabolica: i risultati). È stato usato un approccio integrato basato sulla collaborazione tra i Mmg (che hanno selezionato e informato gli assistiti) e un’equipe specialistica, che ha attivato un percorso motivazionale di gruppo, provvedendo a documentare con misurazioni e analisi i progressi conseguiti. Si tratta di un tipo di intervento interessante, alla portata anche di altre Asl, che mette in rete i servizi di prevenzione e di diagnosi e cura, valorizzando il ruolo del medico di famiglia.

L’ultimo intervento (La “bilancia della salute”: servizi sanitari e medici di famiglia nella prevenzione dell’obesità) è stato presentato da Stefania Santolli dell’Asl di Alessandria-Casale Monferrato, Regione Piemonte. Ha illustrato un progetto basato sulla collaborazione tra servizi di consulenza dietologica e Mmg nel contrasto all’obesità.

Gli obiettivi e le modalità operative del progetto sono stati condivisi con i Mmg che, all’interno di un protocollo concordato, hanno avuto piena autonomia nel decidere se inviare gli assistiti con sovrappeso/obesità al centro di riferimento oppure supportarli direttamente.

Attraverso un report nutrizionale il medico curante è stato informato sullo stato di salute del suo paziente, nonché sul follow up eseguito. La partecipazione è stata soddisfacente e, in molti casi, si è osservato un miglioramento dei parametri, mantenuto nel tempo.

Entrambe le esperienze aziendali, dimostratesi efficaci nei propri contesti, sono esportabili anche in altre realtà.

 

La sessione è stata chiusa dall’altro moderatore, Maria Donata Giaimo (dirigente del Servizio della Prevenzione, direzione regionale della Sanità, Regione Umbria) che ha sottolineato l’efficacia e l’utilità dei progetti che vedono i Mmg impegnati nel difficile compito di modificare i comportamenti degli assistiti (spesso tramite un approccio integrato coinvolgente diverse figure professionali e diverse competenze) ribadendo anche l’opportunità che le Asl e le Regioni promuovano interventi di questo tipo.

 

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