Infezioni correlate - News
In generale, la frequenza di infezioni ospedaliere varia molto in rapporto al tipo di reparto o pazienti studiati, anche quando si utilizzano indicatori clinici specifici. Non ha quindi senso parlare di “tasso di infezioni ospedaliere” o di un dato globale sulle infezioni.
Attualmente in letteratura l’unico studio che abbia stimato su un campione casuale l’incidenza di infezioni ospedaliere a livello nazionale è lo Study on the Efficacy of Nosocomial Infection Control (Senic), condotto in un gruppo di ospedali statunitensi tra il 1975 e il 1976. L’incidenza di pazienti infetti è risultata pari al 5,2% e quella di infezioni al 6,6%.
La maggior parte dei Paesi europei, compresa l’Italia, ha effettuato invece studi di prevalenza, in cui è emerso che la prevalenza di pazienti infetti varia dal 6,8% al 9,3% e quella di infezioni dal 7,6% al 10,3%. In media, quindi, il 5% dei pazienti ospedalizzati contrae un’infezione durante il ricovero, mentre risulta infetto in un dato momento dal 7% al 9% dei pazienti ricoverati. Si tratta comunque di stime medie, che non si applicano quindi a contesti specifici: l’incidenza di infezioni ospedaliere, infatti, varia molto a seconda delle dimensioni dell’ospedale, del tipo di reparto, della durata della degenza e delle misure di controllo adottate.
Negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei esistono sistemi di sorveglianza su una rete di ospedali sentinella a livello nazionale, che però sottostimano in parte la reale frequenza di infezioni ospedaliere. I più famosi sono il National Nosocomial Infections Surveillance System (Nnis) statunitense e il Progetto europeo Helics (Hospitals in Europe Link for Infection Control through Surveillance).
In Italia, dai primi anni Ottanta sono stati condotti numerosi studi per valutare la frequenza di infezioni ospedaliere. Non esiste, tuttavia, un sistema di sorveglianza nazionale, perché nel nostro Paese non ci sono ancora sistemi di rilevazione attiva dei dati con personale dedicato (vedi le Infection Control Nurses dei paesi anglosassoni). Anche se in Italia non esiste un sistema di sorveglianza stabile, sono stati condotti numerosi studi multicentrici di prevalenza.
Sulla base di questi e delle indicazioni della letteratura, si può stimare che in Italia il 5-8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera.
Ogni anno, quindi, si verificano in Italia 450-700 mila infezioni in pazienti ricoverati in ospedale (soprattutto infezioni urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi). Di queste, si stima che circa il 30% siano potenzialmente prevenibili (135-210 mila) e che siano direttamente causa del decesso nell’1% dei casi (1350-2100 decessi prevenibili in un anno).
Le seguenti tabelle riportano gli studi multicentrici più recenti effettuati in Italia, suddivisi per tipologia. Per i riferimenti completi, si rimanda alla sezione studi.
Studi multicentrici di prevalenza
autore, anno | luogo | tipo di reparto e n° di ospedali o reparti | n° di pazienti | frequenza (%) |
---|---|---|---|---|
Zotti, 2000 |
Piemonte |
tutto l'ospedale (60) |
9467 |
7,8 |
Di Pietrantonj, 2000 |
Italia |
tutto l'ospedale (10) |
1315 |
9 |
Lizioli, 2000 |
Lombardia |
tutto l'ospedale (113) |
18867 |
4,9 |
Nicastri, 2001 |
Italia |
tutto l'ospedale (15) |
2165 |
7,5 |
Mongardi, 2001-2002 |
Emilia Romagna |
Rsa (15), CP (34) |
1926 |
9,6 |
Studio Spin, 2004 |
Veneto |
tutto l'ospedale (21) |
6352 |
6,9 |
Ippolito, 2002 |
Italia |
tutto l'ospedale (32) |
3306 |
6,9 |
Ippolito, 2003 |
Italia |
tutto l'ospedale (40) |
3402 |
6,2 |
Ippolito, 2004 |
Italia |
tutto l'ospedale (48) |
3416 |
5,4 |
Ippolito, 2004 |
Italia |
tutto l'ospedale (44) |
2901 |
6,7 |
Rodella, 2004 |
Toscana |
tutto l'ospedale (41) |
6631 |
4,5 |
Studi multicentrici sulle infezioni del sito chirurgico
autore, anno | luogo | tipo di reparto e n° di ospedali o reparti | n° di pazienti | frequenza (%) |
---|---|---|---|---|
Greco, 1991 |
Abruzzo, Campania, Sardegna |
chirurgia generale (20) |
7641 |
13,6 |
Moro, 1991 |
Roma, Arezzo |
chirurgia generale (3), ortopedia (1) |
1019 433 |
4,9 1,2 |
Asr Friuli Venezia Giulia |
Friuli Venezia Giulia |
chirurgia gastrica, chirurgia colorettale, appendicectomia, colecistectomia, mastectomia |
1402 |
7,4 |
protesi d’anca, riduzione aperta di frattura |
1044 |
1,5 |
||
Moro, 2002 e 2005 |
Emilia Romagna |
chirurgia gastrica, chirurgia colorettale, appendicectomia, colecistectomia, mastectomia |
1298 |
6,2 |
protesi d’anca, riduzione aperta di frattura |
405 |
1,2 |
||
Argentero, 2006 |
Piemonte |
interventi di ernia |
4389 |
1 |
interventi sul colon |
844 |
8,5 |
Studi multicentrici sulle infezioni in terapia intensiva
autore, anno | luogo | tipo di reparto e n° di ospedali o reparti | n° di pazienti | frequenza (%) |
---|---|---|---|---|
Carrieri, 2003 |
Italia |
terapia intensiva neonatale (21) |
2160 |
17% dei neonati sviluppano sepsi a 48 ore dal ricovero |
Malacarne, 2004 (progetto Giviti) |
Italia |
terapia intensiva (71) |
9493, di cui 5903 eleggibili |
25% dei pazienti infezione al ricovero 11% infezione durante il ricovero 7% al ricovero e durante |
Busetti, 2006 |
Friuli Venezia Giulia |
tutte le unità di terapia intensiva della Regione |
3215 |
2003: 16,8 polmoniti su 1000 giornate di ventilazione |
2004: 17,7 polmoniti su 1000 giornate di ventilazione |