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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Aspetti epidemiologici

Italia

In Italia, dai primi anni Ottanta sono stati condotti numerosi studi per valutare la frequenza di infezioni ospedaliere. Non esiste, tuttavia, un sistema di sorveglianza nazionale, ma sulla base del protocollo ECDC l’Italia ha sviluppato uno studio di prevalenza puntuale. Condotto nel periodo ottobre-novembre 2016 ha incluso 56 strutture e selezionato 14.773 pazienti distribuiti in vari reparti (medicina, chirurgia, terapia intensiva, ginecologia e ostetricia, pediatria, riabilitazione, neonatologia, geriatria, psichiatria, lungodegenze), con età media pari a 61 anni e il 76,4% portatore di almeno un dispositivo invasivo il giorno dello studio. La prevalenza di pazienti con almeno un’infezione correlata all’assistenza è risultata del 8,03% (calcolata come numero di pazienti con almeno un’ICA sul totale dei pazienti eleggibili). La media delle prevalenze degli ospedali è risultata invece del 6,5%.

 

Questi dati variano in base a diversi fattori quali: dimensione degli ospedali (prevalenza più elevata per gli ospedali più grandi), disciplina di ricovero (23% terapia intensiva), età (prevalenza maggiore negli adulti), gravità delle condizioni cliniche, esposizione a dispositivi invasivi (32,5% negli intubati). Le infezioni più frequentemente riportate sono risultate: respiratorie (23,5%), batteriemie (18,3%), urinarie (18%), infezioni del sito chirurgico (14,4%).

 

I patogeni identificati come responsabili di ICA sono stati nel complesso 67, di cui Escherichia coli (13%), Klebsiella pneumoniae (10,4%), Pseudomonas aeruginosa (8,1%), Staphylococcus aureus (8,9%) e Staphylococcus epidermidis (6,3%) rappresentano più del 45% di tutti gli isolamenti, spesso anche resistenti o multiresistenti agli antimicrobici.

 

USA ed Europa

Il primo studio americano che ha indagato l’incidenza di infezioni ospedaliere a livello nazionale risale al 1980 e riporta i dati degli anni1975-76 (The SENIC Project). La maggior parte degli altri studi riguardano invece la prevalenza. In particolare uno studio condotto nel 2011 ha incluso 183 ospedali per acuti e ha riscontrato una prevalenza di ICA del 4%. Delle 504 infezioni riscontrate i tipi più comuni erano: polmonite (21,8%), infezioni del sito chirurgico (21,8%) e gastrointestinali (17,1%); il patogeno più comunemente isolato il Clostridium difficile (12,1%). Le infezioni associate a un dispositivo hanno rappresentato il 25,6% di tutte le infezioni. La stessa indagine è stata poi ripetuta nel 2015 per valutare gli effetti di alcuni interventi di prevenzione e controllo di queste infezioni. Dai risultati è emersa una prevalenza di ICA del 3,2%, in gran parte a causa della riduzione della prevalenza delle infezioni del sito chirurgico e del tratto urinario. Le infezioni gastrointestinali dovute a Clostridium difficile e quelle del sito chirurgico erano le più comuni.

 

Ad oggi negli Stati Uniti esiste un sistema di sorveglianza su una rete di ospedali sentinella a livello nazionale il National Nosocomial Infections Surveillance System (NNIS) mentre in Europa è attivo il Progetto HELICS (Hospitals in Europe Link for Infection Control through Surveillance).

 

Per quanto riguarda l’Europa, dal 2008 l’ECDC ha iniziato a studiare la validazione di un protocollo per rilevare la prevalenza puntuale delle ICA e l’utilizzo degli antibiotici negli ospedali per acuti. Seguendo tale protocollo (poi validato nel 2011) l’ultimo studio di prevalenza europeo pubblicato nel 2018 ha stimato una prevalenza del 6,5% nelle strutture per acuti e del 3,9% nelle strutture residenziali. Sono stati stimati circa 8,9 milioni di casi di ICA all’anno di cui 1 su 3 resistente agli antibiotici.

 

Risorse utili
  • leggi l’articolo “Study on the efficacy of nosocomial infection control (senic project): summary of study design”, American Journal of Epidemiology, Volume 111, Issue 5, May 1980, Pages 472–485 https://doi.org/10.1093/oxfordjournals.aje.a112928
  • leggi l’articolo “Indagine multistatale sulla prevalenza puntuale delle infezioni associate all'assistenza sanitaria”, N Engl J Med. 2014;370(13):1198-1208. DOI:10.1056/NEJMoa1306801  
  • leggi l’articolo “Changes in prevalence of health care-associated infections in U.S. Hospitals S.S.” N Engl J Med. 2018;379(18):1732–44.
  • leggi l’articolo “Prevalence of healthcare-associated infections, estimated incidence and composite antimicrobial resistance index in acute care hospitals and long-term care facilities: results from two European point prevalence surveys, 2016 to 2017” [published correction appears in Euro Surveill. 2018 Nov;23(47):]. Euro Surveill. 2018;23(46):1800516. doi:10.2807/1560-7917.ES.2018.23.46.1800516
  • leggi il “Secondo studio di prevalenza italiano sulle infezioni correlate all’assistenza e sull’uso di antibiotici negli ospedali per acuti – Protocollo ECDC”. Dipartimento Scienze della Salute Pubblica e Pediatriche, Università di Torino. 2018

 

Data di pubblicazione della pagina: 25 novembre 2021

Testo scritto da: Giulia Fadda, Adriano Grossi, Fortunato "Paolo" D'Ancona - Dipartimento malattie infettive, ISS