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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Aspetti epidemiologici

In Europa

 

I dati relativi alla casistica di malaria in Europa per il 2019, acquisiti mediante il Sistema europeo di sorveglianza (TESSY), sono stati pubblicati ad aprile 2021 nell’Annual Epidemiological Report (AER) dell’ECDC.

 

In sintesi

  • In 29 Paesi dell’Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE) sono stati registrati 8641 casi di malaria (1,3 casi per 100.000 abitanti).
  • La Francia ha riportato il maggior numero di casi, seguita da Regno Unito e Germania.
  • Il 99,8% dei casi sono risultati associati a viaggi in aree endemiche.
  • Nove casi sono stati riportati come acquisiti localmente: 2 in Germania, 2 in Grecia, 2 in Spagna, 2 in Francia e 1 nei Paesi Bassi.
  • Si conferma l’andamento stagionale con un picco dei casi in corrispondenza del periodo di vacanze estive (luglio-settembre) che tuttavia nel 2019 è risultato più alto rispetto agli anni precedenti.
  • Il numero di casi rimane più elevato tra gli uomini rispetto alle donne (rapporto 1,8:1).
  • La fascia di età maggiormente coinvolta rimane quella compresa tra 24-44 anni.

 

Plasmodium falciparum risulta la specie più frequentemente diagnosticata (88,2%), seguita da P. vivax (4,3%), P. ovale (4,9%) e P. malariae (2,6%). Si sono verificati un caso di P. knowlesi e due casi di infezioni miste con varie specie di Plasmodium. Il tasso di fatalità registrato è stato dell'1,2%.

 

Nell’AER viene ribadito che i Paesi dell’UE/SEE con il maggior numero di casi sono quelli che hanno legami storici, linguistici e culturali con aree a endemia malarica, soprattutto dell’Africa e delle Americhe. Una parte importante dei casi vede coinvolti i migranti al primo ingresso provenienti da aree endemiche e gli immigranti regolarizzati che tornano nei loro Paesi di origine per visitare amici e parenti.

 

Impatto sulla sanità pubblica

Ancora una volta si sottolinea che la malaria rimane per l’Europa un’infezione a cui il personale medico deve dedicare particolare attenzione, in special modo ad alcune categorie a rischio come i viaggiatori diretti in zone endemiche. Inoltre le sporadiche segnalazioni di casi introdotti indicano che la trasmissione locale di P. vivax in alcuni paesi europei rimane possibile per la presenza di Anopheles competenti. Ciò sottolinea ancora di più la necessità che tutti i Paesi dell’UE incentivino a livello locale attività continue di sorveglianza, preparedness e prevenzione.

 

 

Data di ultimo aggiornamento: 13 maggio 2021

Data di creazione della pagina: 2 febbraio 2018

Revisione a cura di: Daniela Boccolini e Carlo Severini - Dipartimento Malattie infettive, ISS