English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Obesità infantile: l’Action Plan europeo 2014-2020



Angela Spinelli e Paola Nardone – reparto di salute della donna e dell’età evolutiva, Cnesps-Iss

Daniela Galeone – Ministero della Salute

 

3 aprile 2014 - In Europa, nonostante l’attenzione rivolta alla promozione degli stili di vita salutari e alla lotta al sovrappeso, la proporzione di persone in eccesso ponderale rimane elevata e circa il 7% della spesa sanitaria europea è impiegata nella cura di patologie connesse all’obesità come il diabete, l’ipertensione arteriosa, le patologie cardiovascolari, ecc. Secondo quanto riportato nel Global Status Report on Non-Communicable Diseases 2010 dell’Oms, circa 2,8 milioni di morti l’anno nell’Unione europea sono dovuti a cause associate con il sovrappeso e l’obesità.

 

L’eccesso ponderale riguarda indistintamente adulti e bambini, anche se gli alti livelli riscontarti nei giovani rappresentano un’area di particolare preoccupazione. I dati raccolti dalla Childhood Obesity Surveillance Initiative della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mostrano valori di sovrappeso e obesità in bambini di 6-9 anni che variano da 11% a 37% tra i maschi e da 15% a 35% tra le femmine. L’Italia partecipa a questa raccolta dati con il sistema di sorveglianza OKkio alla Salute che conferma livelli preoccupanti di eccesso ponderale nei bambini di 8-9 anni del nostro Paese: nel 2012, il 22,2% era in sovrappeso e il 10,6% obeso.

 

Questo fenomeno, oltre a fattori genetici, è imputabile a cambiamenti negli stili di vita (scorretta alimentazione, sedentarietà, inattività fisica). Combattere l’eccesso ponderale in tutte le fasce d’età è recepita, ormai, come un’azione prioritaria di sanità pubblica sia a livello nazionale che internazionale. Con l’Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020 (pdf 332 kb), pubblicato a febbraio 2014, i Paesi membri dell’Unione europea, tra cui anche l’Italia, hanno voluto rispondere all’esigenza di contribuire ad arrestare l’aumento di sovrappeso e obesità nei bambini e ragazzi (0-18 anni) entro il 2020. Il Piano d’azione, rivolto ai diversi Paesi europei, fornisce una base su cui lavorare per implementare delle politiche nazionali di contrasto all’obesità basate su otto aree prioritarie di intervento:

  • sostenere un sano inizio della vita
  • promuovere ambienti sani (in particolare nelle scuole e gli asili)
  • rendere l’opzione sana la scelta più semplice
  • limitare la commercializzazione e la pubblicità rivolta ai bambini
  • informare e responsabilizzare le famiglie
  • incoraggiare l’attività fisica
  • monitorare e valutare il fenomeno
  • potenziare la ricerca.

L’Action Plan individua tre principali tipologie di stakeholder che giocheranno un ruolo importante nel raggiungere gli obiettivi: i 28 Stati membri dell’Ue, la Commissione europea e le organizzazioni internazionali, quali l’Oms e la società civile, le organizzazioni non governative (Ong), l’industria e gli istituti di ricerca.