Health Equity Audit nei Piani regionali della prevenzione italiani
Calibrare verso l’equità , attraverso la messa a punto e l’applicazione di strumenti e metodi, le azioni di prevenzione e promozione della salute realizzate all’interno di sei specifici setting di intervento dei Piani regionali della prevenzione (scuola, lavoro, comunità , percorso nascita, medicina di iniziativa e ambiente) e in relazione agli obiettivi centrali del Piano nazionale della prevenzione più sensibili al fenomeno delle disuguaglianze. Su queste direttrici si è mosso il progetto “Equity Audit nei Piani Regionali di Prevenzione in Italia”, finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del ministero della Salute (Ccm) e arrivato al suo convegno conclusivo il 12 aprile 2018.
Disuguaglianze di salute e piani di prevenzione
Il Piano nazionale di prevenzione 2014-2018 (Pnp) ha incluso il contrasto alle disuguaglianze di salute tra i principi fondamentali e le priorità che dovranno essere tradotte operativamente in interventi specifici all’interno delle Azioni centrali e dei Piani regionali di prevenzione (Prp). Molti dei fattori di rischio obiettivo del Pnp presentano disuguaglianze di esposizione che spiegano una quota significativa delle disuguaglianze di mortalità , tanto da giustificare un investimento di “equity audit” sui rispettivi progetti applicativi nei Prp.
Per questo, nel 2014, le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto, coordinate dal Piemonte hanno avviato il progetto esecutivo “Equity Audit nei Piani regionali di prevenzione in Italia”, occupandosi della messa a punto e sperimentazione sul campo di strumenti specializzati di “Health Equity Audit (Hea)”. Tra le finalità del progetto: accompagnare con strumenti, metodi e formazione l’impegno prioritario a orientare gli interventi di prevenzione verso risultati di equità .
Il convegno conclusivo del progetto: “Equity Audit nei Piani regionali di prevenzione in Italia”, ha fatto quindi il punto sulle esperienze svolte e ha condiviso i risultati prodotti con l’intento di promuoverne la trasferibilità in tutte le realtà regionali, nella prospettiva di proseguire e rafforzare, anche nel prossimo Pnp, il mandato di contrasto alle disuguaglianze di salute.
L’esperienza delle Regioni
Le sei Regioni partecipanti al progetto hanno quindi messo a diposizione la propria esperienza, per diffondere e rendere facilmente fruibile il background acquisito nel corso della sperimentazione in ciascuno dei sei setting selezionati, e per riflettere insieme sulle criticità . In particolare si è discusso delle azioni di prevenzione e contrasto alle disuguaglianze in Europa e in Italia e sono state illustrate le ricadute nazionali del progetto Ccm e i metodi e gli strumenti per l’Healty Equit Audit nei diversi setting: la comunità e i gruppi a rischio; i luoghi di lavoro, la pianificazione locale e i programmi di screening; la scuola e le comunità urbane; l’ambiente e i siti a rischio; la sanità di iniziativa; i primi anni di vita e competenze genitoriali.
Dal percorso di Hea messo in pratica da ogni Regione per i setting e i temi di competenza sono emersi i seguenti risultati:
- le scuole hanno acquistato dimestichezza e sensibilitĂ
nell’utilizzare i dati di salute
(OKkio, Hbsc, Passi, ecc.) per descrivere i contesti di apprendimento - sono aumentate le conoscenze e le competenze degli operatori delle Agenzie di tutela della salute (Ats) rispetto alle tematiche di health equity nei contesti di comunità con particolare riferimento all’ambiente lavorativo
- sono stati elaborati strumenti e percorsi specifici di Equity Audit per la valutazione del programma GenitoriPiĂą relativamente alle disuguaglianze di salute in ambito materno-infantile
- nei Dipartimenti di salute mentale (Dsm) si è creato un contesto favorevole all’adozione di stili di vita sani da parte degli operatori e dei pazienti
- sono stati formati operatori sanitari nelle azioni di contrasto nelle cure primarie sulle disuguaglianze di salute fumo-correlate
- si è evidenziato che stimare il carico di malattia attribuibile alle esposizioni ambientali per strato di posizione socio-economica consente di disegnare strategie di intervento eque per la prevenzione e la promozione della salute della comunità esposta.
Infine, sono state presentate la banca dati ProSa e la piattaforma www.disuguaglianzedisalute.it, strumenti utili per il trasferimento e lo scambio delle conoscenze.
Per maggiori informazioni scarica il programma (pdf 496 kb), la scheda del progetto e consulta le la piattaforma www.disuguaglianzedisalute.it, la banca dati Pro.SA e il toolbox con i materiali prodotti dalle Regioni nell’ambito del progetto.